Razzi verso Israele e raid aerei in risposta
notiziegeopolitiche.net - 3 giugno 2018 - Ancora razzi da Gaza e raid israeliani di risposta, in quella che è ormai una prassi consolidata che neanche fa più notizia. Come è stato lo scorso 30 maggio – e da allora era in corso una tregua non scritta – da Gaza sono stati sparati numerosi razzi verso Israele in particolare verso villaggi del Neghev, quasi tutti intercettati dalle batterie da difesa Iron Dome. Da parte israeliana non si sono registrati quindi vittime o danni. A causare incendi a campi coltivati sono stati invece sulla linea di confine aquiloni incendiari, decine gli ettari andati a fuoco. Nella notte si sono levati in volo i jet israeliani che hanno colpito 15 obiettivi di Hamas nella Striscia, in particolare basi e strutture di addestramento.
MEMO – Infopal - 4/6/2018 - Nella notte tra sabato e domenica, Israele ha lanciato degli attacchi aerei su Gaza, per rappresaglia contro “il lancio di missili verso Israele da parte di Hamas”, secondo quanto affermato dall’esercito israeliano. In una dichiarazione, l’esercito ha affermato che almeno quattro razzi sono stati sparati da Gaza verso Israele,aggiungendo che tre sono stati intercettati e uno è caduto vicino al confine. Nelle cittadine e nei villaggi israeliani vicino al confine sono risuonati gli allarmi missilistici, invitando i residenti a correre verso i rifugi. Nessuno dei gruppi di Gaza ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. I residenti di Gaza hanno affermato che gli aerei israeliani hanno colpito almeno tre siti appartenenti a Hamas. In una dichiarazione, l’esercito israeliano ha confermato di aver effettuato gli attacchi aerei, aggiungendo che “l’organizzazione terroristica Hamas è l’unica responsabile di tutti gli eventi che si verificano nella Striscia di Gaza e che ne sono conseguenza”. Non ci sono state segnalazioni immediate di vittime in nessuno degli incidenti. I gruppi israeliani e palestinesi a Gaza hanno raggiunto un cessate il fuoco effettivo questa settimana, dopo la più intensa ondata di ostilità dal massacro del 2014. Entrambe le parti hanno segnalato di non volere un’escalation di violenza più ampia. Gli abitanti di Gaza hanno sparato decine di razzi e bombe di mortaio nel sud di Israele, da martedì a mercoledì, a cui Israele ha risposto con colpi di carri armati e attacchi aerei su oltre 50 obiettivi nella piccola enclave costiera.
MEMO – Infopal - 2/6/2018 - Giovedì, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha chiesto di fornire assistenza medica e chirurgica alla Striscia di Gaza, dopo che migliaia di manifestanti sono rimasti feriti durante le proteste pacifiche iniziate il 30 marzo. Il capo del CICR per il Medio Oriente, Robert Mardini, ha affermato giovedì a Ginevra che il comitato ha inviato due squadre chirurgiche a Gaza e ha creato un’unità all’ospedale al-Shifa per curare centinaia di manifestanti feriti durante le manifestazioni. Mardini ha affermato che facilitare l’arrivo del personale medico e delle forniture potrebbe aiutare a rafforzare le strutture, che stanno lavorando per aiutare la popolazione. Ha sottolineato che 13 mila palestinesi sono rimasti feriti durante le proteste, tra cui 5.400 agli arti. Il ministero della Sanità ha rilasciato un rapporto affermando che 120 palestinesi sono stati assassinati durante la Marcia, mentre circa 13 mila sono stati feriti attraverso l’uso di munizioni letali o gas lacrimogeni.
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