http://nena-news.it/ 29 mag 2018
Dopo escalation l’ombra di una nuova offensiva militare israeliana
Dopo gli ultimi bombardamenti israeliani e l’uccisione di tre suoi militanti, questa mattina il Jihad islami ha sparato 27 colpi di mortaio verso Sderot. Israele ha risposto con la sua artiglieria e nuovi pesanti raid aerei. Oggi da Gaza parte una “flotilla” con a bordo 35 feriti di questi ultimi giorni.
ORE 9.15 Nuovi colpi di mortaio palestinesi e bombardamenti israeliani. Netanyahu convoca gabinetto sicurezza Resta molto alta la tensione tra Israele e Gaza. Ci sono stati altri colpi di mortaio sparati dai palestinesi con conseguente stato di allerta proclamato di nuovo a Sderot e altre località del sud di Israele. Le forze armate dello Stato ebraico continuano da parte loro a bombardare la Striscia di Gaza.
Roma, 29 maggio 2018, Nena News –
Gaza è vicina baratro di una nuova ampia offensiva militare israeliana mentre sono ancora visibili i segni di quella altamente distruttiva di quattro anni fa (Margine Protettivo). Dopo giorni di attacchi e ritorsioni, bombardamenti aerei israeliani e alcuni tentativi di attacco da parte di cellule palestinesi lungo le linee di demarcazione, questa mattina il Jihad islami ha sparato 27 colpi di mortaio in direzione della cittadina di Sderot e del sud di Israele dove sono scattate le sirene di allarme e gli abitanti sono entrati nei rifugi. Uno è caduto non lontano da un asilo. Non ci sono stati danni alle persone. Israele ha immediatamente risposto con la sua artiglieria e nuovi raid aerei in particolare su Zaitun e Shajayeh, alla periferia di Gaza city. Il Jihad avevo promesso di vendicare i suoi tre uomini uccisi domenica da una cannonata israeliana lungo le barriere di demarcazione e ha messo in atto il lancio di razzi più nutrito verso Israele da quattro anni a questa parte. Alcuni dei razzi sono stati intercettati dai sistemi di difesa Iron Dome. L’escalation arriva mentre i palestinesi si preparano questa mattina alle 11 (le 10 in Italia) a salutare al porto di Gaza city la partenza di imbarcazioni (pare due) con a bordo 35 feriti dall’esercito israeliano in queste settimane di proteste, studenti e laureati disoccupati.L’obiettivo dell’iniziativa, che gli organizzatori descrivono come totalmente pacifica, è rompere il blocco navale imposto dalla Marina militare israeliana che apre il fuoco su chiunque cerchi di oltrepassare le tre miglia nautiche dalla costa (sebbene gli Accordi di Oslo pongano il limite a 20 miglia). E’ molto probabile che le unità navali israeliane interverranno per bloccare le imbarcazioni palestinesi. Le condizioni di vita a Gaza si aggravano con il passare dei mesi. Il tasso di disoccupazione è alle stelle, al 44%, che sale tra le donne fino al 71,5% e tra i giovani fino a 29 anni, 61,9%. L’elettricità resta scarsa, limitata a poche ore al giorno. Il sistema sanitario è al collasso, quasi privo di medicinali salvavita, e ora deve fare i conti anche con la massa di feriti dal fuoco dei tiratori scelti israeliani contro le manifestazioni di protesta della Grande Marcia del Ritorno. La “spedizione navale” di questa mattina giunge nell’ottavo anniversario dell’assalto di un commando israeliano al traghetto turco “Mavi Marmara” diretto a Gaza. I morti furono dieci. Sull’accaduto non ha mai potuto investigare una commissione indipendente dell’Onu a causa dell’opposizione di Israele e Usa. Nena News
|