https://www.lantidiplomatico.it/ 07/11/2018
Alberto Negri: "Il dominio di Trump adesso finirà e rischia grosso. E vi spiego perché" di Alberto Negri Qualunque sia il risultato la pozione americana, somministrata sotto forma di elezioni, è sempre avvelenata. Ma soprattutto non è tanto interessante. Non c’è un candidato che sollevi una questione internazionale seria. Certo, non porta voti. Ma è grave che la superpotenza americana non sappia niente di geografia, di geopolitica, che ignori di vendere armi a tutto il mondo, di appoggiare regimi come quello saudita. Perché mai allora gli americani ci interessano tanto? Forse per intuire la prossima delirante decisione di Washington.La sostanza della questione è che il presidente americano ovviamente non cambia, anche se l’Europa puntava a che uscisse indebolito per motivi essenzialmente di cassa: se Donald Trump rinuncia all’imposizione di altri dazi all’Unione europea e alla Cina, le Borse recuperano, l’euro si risolleva, così come il commercio internazionale e in definitiva anche le nostre tasche si impoveriscono di meno. Le elezioni Usa ci interessano per questo. Il resto sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano, soprattutto quelle sulla cosiddetta democrazia americana. Se la ricchezza fosse equamente distribuita ciascun adulto negli Stati Uniti avrebbe più di 350.000 dollari a testa mentre secondo stime credibili circa un terzo degli americani _ ovvero più 100 milioni di persone _ non riescono a fronteggiare anche le più elementari esigenze quotidiane.
Sono questi dati su cui riflettere se non si è usciti del tutto storditi dalla maratona elettorale che sulle tv italiane si risolve generalmente in un peana stridente e inascoltabile sulle virtù dell’America. I corrispondenti dei nostri giornali sono in gran parte inadeguati e quasi mai critici: si schierano regolarmente per tutti le imprese militari Usa, salvo poi fare ammenda anni dopo, quando nessuno si ricorda più delle fesserie che hanno scritto. Ma essendo questa la superpotenza che può mandare al tracollo militare o economico chiunque bisogna occuparsene sperando di divinare il futuro.
Ma queste sono facezie. Il principio fondamentale, a ogni tornata elettorale americana, è ricordarsi una frase di Frank Zappa: “La politica in Usa è la sezione di intrattenimento dell’apparato militare-industriale”. La democrazia negli Stati Uniti è una sorta di cortina fumogena che con le tv, gli Oscar, Hollywood e i Grammy Awards serve a tenere al guinzaglio il pianeta delle scimmie che in gran parte imita lo stile americano. Sempre che Putin e i cinesi siano d’accordo.
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