Fonte: The Automatic Earth https://www.controinformazione.info/ Mag 30, 2018
Benvenuti all’Hotel Europa di Raul Ilargi Meijer Traduzione di Luciano Lago
Venerdì, nel suo libro “Questa è la fine dell’euro”, aveva scritto: L’euro è diventato una gabbia, una prigione per i fratelli più poveri. Il ministro delle finanze, Paolo Savona, proposto come tale dai 5-Stelle/Lega e rifiutato dal presidente italiano Mattarella, aveva definito l’euro “una gabbia tedesca”.
Ora ci sono storie che si diffondono secondo cui la coalizione Salvini/Di Maio, con Savona ministro prima di tutto, stava segretamente pianificando un’uscita dall’euro. Una serie di diapositive che Savona aveva preparato nel 2015 su come uscire dall’euro viene utilizzata come prova di quel piano segreto. Ma le diapositive non sono segrete. Sì, ha detto in effetti che è bene avere un piano B per andarsene, “se necessario”. Ma questo non è lo stesso che pianificare segretamente una mossa del genere.
Ogni paese dovrebbe avere un tale piano e tu speri che lo si faccia, come piano emergenza. Così deve fare un governo che non è molto irresponsabile. Tuttavia è la verità, è così che sia l’UE sia l’euro sono stati progettati: non solo come una prigione, ma come una prigione senza porte o finestre. Non c’è modo di uscire. E questo si rivelerà il suo difetto fatale.
Tuttavia il sistema euro ha ancora di più di questi difetti, di sicuro. L’ineguaglianza dei suoi membri, che consente ai più ricchi di nutrirsi dei più poveri, è grande. I fondatori degli Stati Uniti sono stati abbastanza intelligenti da fornire pagamenti per i trasferimenti di risorse dai ricchi ai più poveri, i fondatori dell’UE non potevano essere disturbati da quella lezione. Devono averla studiata, però, e lo hanno respinto.
Il debito era dovuto al credito: Yanis Varoufakis lo disse meglio quando confrontò l’UE con l’Hotel California degli Eagles. “We are programmed to receive. You can check out any time you like But you can never leave!”
Alcune sue righe: “L’UE è stata creata come una specie di prigione eterna, un concetto a noi più familiare nel modo in cui le chiese cristiane raffigurano l’inferno, o l’antica storia mitologica greca di Prometeo, che, come punizione per aver fornito il fuoco all’uomo, è stato condannato da Zeus a essere legato a una roccia, con un’aquila che si nutre del suo fegato ogni giorno, per l’eternità”.
Regola numero 1: per qualsiasi organizzazione: deve esserci sempre una via di fuga, una via d’uscita. Se non c’è, è quello che spezzerà il tutto alla fine. Pensa a Leonard Cohen: “C’è una crepa in tutto; è lì che entra la luce”. Ogni sistema deve sempre essere progettato con una via d’uscita incorprorata.
Paolo Savona lo capisce e lui ha scritto che deve esserci un modo per lasciare l’euro. Per Bruxelles e Roma, ciò significa che non è accettabile come ministro delle finanze, a prescindere dalla sua competenza, esperienza o credenziali. Questo denota sintomo di disperazione sul lato “establishment” più di ogni altra cosa.
E ora l’intero mondo finanziario è in preda al panico e alle turbolenze. È ironico vedere persone che denunciano l’improvvisa debolezza del “debito sovrano” italiano, nello stesso momento in cui vedono sottolineato, come se fosse ancora necessario, che l’Italia non è più un paese sovrano. Pensate che forse che ci sia un indizio di questo, da qualche parte là dentro?
Le obbligazioni italiane stanno cadendo così velocemente che i trader hanno le vertigini. A che punto Mario Draghi sarà ritenuto responsabile delle enormi perdite causate dai libri della BCE? Ma non temere: le élite danno semplicemente la colpa a tutto ai patiti “populisti” che hanno vinto le elezioni in Italia. Questo significa che loro incolpano la democrazia. Per aver osato fornire un risultato elettorale che possa minacciare i loro poteri. Ed in effetti , non c’è altro modo per definire cosa stia succedendo che si presenta come un colpo di stato, un “golpe bianco“.
L’Italia avrà presto tutte le caratteristiche di un mercato emergente. Che è un mercato dal quale nessuno può emergere in caso di emergenza, secondo un certo Don Cowe. Ho letto che le sei maggiori banche italiane insieme hanno circa € 143 miliardi di titoli di debito italiani nel loro bilancio. Le banche sistemiche nel resto d’Europa, principalmente Francia, Spagna e Germania, hanno € 137 miliardi di debito italiano sul loro bilancio. Dio solo sa quanti ne detiene Mario Draghi: Questa è una tabella spaventosa. E no, non è colpa di 5 stelle / Lega. È colpa dei fondatori dell’Unione europea e della sua attuale “leadership”. Quello che hanno fatto 5-Star / Lega è stato il fatto di esporre l’imperatore nudo. E il ragazzino che chiamò quel sovrano non lo ha spogliato lui; è uscito senza vestiti da solo.
Varoufakis aveva definito “l’imperatore nudo” Bruxelles, già nel 2015. Anche Paolo Savona lo ha fatto più volte. La reazione dell’imperatore? Zittire il ragazzino, non vestirsi. Ma la lezione contenuta nella storia di The Naked Emperor è che ci sarà sempre un altro ragazzino che lo chiamerà. Chiudere in gattabuia il ragazzo non risolve il problema. La Grecia e l’Italia sono la culla dove è nata la civiltà occidentale. Sembra meravigliosamente appropriato immaginare l’Unione Europea come l’aquila tedesca che raccoglie il fegato del Prometeo del sud Europa per l’eternità. Tanto più che Prometeo nella mitologia greca era il paladino dell’uomo: per primo fece uomo dall’argilla, si schierò contro gli dei in favore dell’umanità, rubò il fuoco per fornirlo all’uomo e fu punito per l’eternità per esso. L’UE e l’euro non possono sopravvivere nel loro stato attuale. Ma quelli che beneficiano maggiormente di entrambe, sono anche quelli che resistono ai cambiamenti disperatamente necessari. Questo è l’Hotel Europa.
P.S. Dichiarazione rilascata dal costituzionalista Valerio Onida a Milano Finanza : “La scelta di Mattarella di impedire la formazione di un governo dopo una lunga trattativa tra i due partiti mi ha sorpreso, mi sembra abbastanza impropria. Nel nostro sistema la formazione dei governi dipende essenzialmente dalla presenza o meno di una maggioranza in Parlamento. Il governo non è una dipendenza del capo dello Stato, bensì una dipendenza del suo Parlamento, della sua maggioranza. Non dare vita a un governo per la presenza di una persona e le possibili idee politiche che potrebbe portare avanti, mi sembra andare al di là di ciò che dice la Costituzione quando parla della formazione di governo”. Valerio Onida è un professore emerito di Diritto Costituzionale ed ex presidente della Corte Costituzionale. |