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13 maggio 2018
Puigdemont indica come successore Torra.
Dovrebbe tenersi domani il voto nel parlamento regionale del successore di Carles Puigdemont alla guida della Catalogna. Questi si trova al momento agli arresti domiciliari a Berlino, dopo essere stato fermato in marzo su mandato di arresto europeo emesso dalla Spagna non appena varcato il confine con la Danimarca, mentre era diretto ad Amburgo per poi rientrare in Belgio dopo essere stato in Finlandia per una conferenza all’Università di Helsinki.
Dopo che i precedenti candidati sono stati esclusi in quanto Jordi Sànchez si trova in carcere a Madrid da sei mesi e Jordi Turull è arrestato fra il primo e il secondo turno, il nome messo lì da Puigdemont è quello del 56enne Quim Torra, avvocato ed editore di Girona, portavoce dello stesso partito Junts per Catalunya (JxCat) e considerato un suo fedelissimo.
Nel suo intervento in parlamento, dove i seggi degli eletti agli arresti o esuli a Bruxelles (Clara Ponsatì, Antoni Comin, Lluis Puig e Meritxell Serret) riportavano un fiocco giallo, Torra ha affermato enfaticamente e tra gli applausi che “io non dovrei essere qui”, perché “il legittimo presidente catalano è l’onorevole Carles Pujgdemont”. Voteranno per Torra i deputati di Junts x Cat e quelli di Esquerra Repubblicana, i quali insieme hanno un seggio in più (66) dei gruppi unionisti e costituzionalisti (65), da Ciudadanos ai socialisti.
Tra assenti e agli arresti sono 25 i leader indipendentisti chiamati a rispondere dall’autorità giudiziaria spagnola per i reati di sedizione e ribellione, sia per aver organizzato il referendum indipendentista, reso nullo dalla Corte suprema e farlocco per il metodo (vi sono persone che hanno votato in quattro seggi), sia per aver proclamato il 27 settembre la nascita della Repubblica di Catalogna, ovvero dichiarato la secessione dalla Spagna. Reati che comportano fino a 30 anni di reclusione, ma anche sotto il profilo politico il premier Mariano Rajoy non sembra essere disposto a rimuovere come se nulla fosse i fatti e le tensioni che hanno caratterizzato lo scorso autunno spagnolo.