Fonte: Il Pensiero Forte

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Mag 04, 2018

 

Analisi politica sopra le linee [1]

di  Adriano Tilgher

 

La forza delle idee può soppiantare lo strapotere dell’economia solo che una minoranza capace, preparata e coraggiosa sappia approfittare anche della definitiva eliminazione delle ideologie.

 

Bisogna avere la forza di sognare e realizzare un mondo nuovo, a dimensione umana, ancorato ai valori perenni dell’umanità ed al profondo bagaglio di cultura e tradizione di cui il genere umano, ed in particolare l’Italia, sono dotati.

 

Gli accadimenti di questi ultimi decenni ci hanno documentato, da una parte, il fallimento del comunismo come opposizione al capitalismo liberista, dall’altra il tentativo,anche questo in via di fallimento, delle grandi centrali planetarie di arrivare alla creazione di un Governo Unico Mondiale, attraverso il controllo delle risorse energetiche ed alimentari, usando il debito pubblico come strumento di sottrazione di sovranità degli stati nazionali e di asservimento della volontà dei popoli.

 

E’ questo il momento in cui i sistemi di potere, incapaci di risolvere le proprie crisi, le stanno scaricando sui popoli, ma senza speranza di successo, per cui abbiamo tutto il tempo per preparare una risposta globale ed organizzata purché si abbia l’intelligenza di superare le varie trappole che verranno poste sul nostro cammino.

 

Il fallimento dei socialismi reali ha debellato uno dei mostri del mondo moderno ma ha potenziato il mostro più pericoloso: il liberismo ed i regimi liberal-democratici.

 

Che il liberismo sia un mostro lo abbiamo già documentato.

Ma è anche un crimine perché parte da un falso principio: quello dell’uguaglianza, per di più intesa solo in senso formale (giuridico) e non sostanziale (economico). Gli uomini sono tutti diversi e proprio partendo da questo principio reale si devono creare i presupposti perché a tutti vengano consentite le stesse opportunità. Il liberismo invece, come abbiamo visto, tende a livellare gli uomini misurandoli solo per quello che possiedono e non per quello che valgono; per di più lasciando la libertà assoluta alle regole del mercato, ottiene come conseguenza che chi ha risorse economiche ha diritti assoluti su chi non le ha, e chi ne ha di più può ridurre in miseria chi ne ha di meno.

 

Il capitalismo, nelle sue due manifestazioni principali, privato o di stato (comunismo), ha sconfitto con le sanguinose guerre del secolo scorso le opposizioni nazionali che fondavano la loro ragion d’essere sui valori essenziali dell’uomo.

 

Il sistema di potere internazionale,poi, convinto ormai di controllare i destini dell’umanità senza bisogno di un contraltare, quale potevano essere i regimi a struttura marxista-leninista, ha tirato fuori l’arroganza propria di chi è convinto di aver vinto la battaglia finale e di non avere più rivali. Si è pertanto iniziato a parlare in modo sempre più insistente di Governo Unico Mondiale, di esercito unico mondiale e si sono iniziate a definire le azioni militari dell’esercito americano, o comunque comandate da ufficiali americani, operazioni di polizia come se esistesse una codificazione dell’ordine pubblico internazionale. In effetti si è sempre trattato di interessi di una parte contrapposta ad interessi di un’altra parte, a prescindere da dove fossero la ragione ed il torto.

 

Si è cercato di creare così il mito del trionfo del capitalismo e si è cercato di convincere i popoli della ineluttabilità di un potere disumanizzante, impostato tutto su rapporti economici e condizionato esclusivamente da dottrine economiciste e materialiste estranee completamente alla ben più vasta natura dell’uomo; potere condannato da tutte le fedi religiose, cattolica compresa.

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