https://www.nexusedizioni.it/it/ 19/04/2018
Minori e dipendenza tecnologica di Gianni Lannes
Il loro mondo è racchiuso nei 4 pollici dello schermo. Telefonini anche all'asilo in mano ai poppanti e videogiochi allucinanti anche per i lattanti. La droga quotidiana ha stravolto il senso della vita fin dalla più tenera età. La dipendenza indotta nei giovanissimi (bimbi inclusi) dalla tecnologia invasiva di smartphone, tablet, computer e così via.
Come in passato è accaduto per la televisione, si inizia facendo “giocare” i bambini ancora piccolissimi con questi pericolosi strumenti che peraltro emettono campi elettromagnetici; poi si prosegue per tenerli buoni, perché gli adulti hanno sempre tante cose “importanti” da fare, e si termina scoprendo che i figli hanno sviluppato una dipendenza, proprio come accade con gli stupefacenti.
Improvvisamente non hanno più voglia di studiare, di uscire, di incontrare coetanei, di leggere, di disegnare, di suonare, di fare attività fisica, di relazionarsi agli altri esseri umani e alla natura. La dipendenza da telefonini e videogiochi bellici basati sulla violenza è ormai diffusa e subdola, perché non si fa nulla di concreto per prevenirla; anzi, in Italia il ministero al ramo “pubblica distruzione” ha recentemente autorizzato l’uso di cellulari in classe.
Peraltro, il mestiere di educare non si può delegare ad altri, tantomeno alle macchine. Un robot per definizione non può insegnare ed esseri umani.
|