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20/03/2018

 

L’Anp: i silenzi sull'emendamento della costituzione e le sceneggiate con i media

di John Ai

Nelle conferenze stampa i portavoce rispondono a domande che sono state previamente scremate e aggiustate dai funzionari. Diversi media “stranieri” in realtà sono pagati dalla Cina come strumento di propaganda. La fine dei due mandati a Xi Jinping è stata “voluta dal popolo”, ma “il popolo” non ne sapeva nulla fino a poco prima.

 

Discorsi sbiaditi e schiaccianti voti positivi su tutte le proposte, come previsto. La sessione annuale dell’Assemblea nazionale del popolo cinese (Anp) oggi conclusa, ha rivisto la costituzione e con un applauso ha abolito il limite ai mandati del presidente e del vicepresidente.

 

Lo sguardo sprezzante di una giornalista rivolto ad una donna che pone una domanda sulla coreografata conferenza stampa, mette in evidenza l'agenda sonnecchiante dell’Anp. La scena è stata trasmessa in diretta dalla CCTV, emittente nazionale della Cina, e ha scatenato dibattito e polemiche sui social network:

Guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=iHsH0WtyFMA 

 

La signora in rosso, l’autoproclamata direttrice di American Multimedia Television (Amtv) Zhang Huijun, ha posto una domanda prolissa, in cui definisce la Cina “il nostro Paese”. Essa suscita l’accigliamento e lo sguardo disdegnoso di un'altra signora in blu, identificata come la giornalista di China Business Network Liang Xiangyi. L'esagerata espressione facciale di quest'ultima rivela lo schema della propaganda del Partito comunista in un ambiente altamente controllato e diventa simbolo della presa in giro che è un’Assemblea destinata ad essere solo velina delle decisioni di altri. Si dice che Liang sia stata licenziata dalla sua compagnia e che i permessi per intervistare i membri del Congresso di entrambe le reporter siano stati revocati.

 

Secondo il suo sito web, Amtv è una televisione in lingua cinese con sede in California, vanta una partnership con la Cctv, media di Stato cinese. Il ruvido design e la scarsa grammatica del suo sito web hanno attirato critiche nel cyberspazio. Si è anche scoperto che Amtv ha coperto gli incontri annuali dell’Anp negli anni precedenti grazie all’aiuto del consolato generale cinese a Los Angeles. Su internet, stanno circolando anche le foto di Zhang con alcune celebrità, tra cui una in cui Xi Jinping le stringe la mano. I cosiddetti “media stranieri” sostenuti dalle autorità cinesi sono diventati l'obiettivo dei bombardamenti su Weibo, il servizio cinese simile a Twitter. L'argomento ed i post sono stati censurati con rapidità, come la discussione sulla Costituzione ed il mandato a vita di Xi.

 

Si dice anche che Amtv ed una colonna di Haiwai Net, il sito web dell’edizione d’oltremare del Quotidiano del popolo, voce ufficiale del Partito comunista, condividano lo stesso staff. Haiwai Net ha rilasciato una dichiarazione il 15 marzo e ha negato ogni legame con Amtv e la giornalista Zhang Huijun. Rimane il fatto che negli ultimi anni, sempre più media esteri finanziati dalle autorità cinesi sono diventati apparati di propaganda. Ora firmatari di petizioni on line chiedono alla Casa Bianca di indagare sui rapporti tra l'emittente ed il Partito comunista cinese.

 

Le conferenze stampa si sono sempre tenute durante le sessioni dell’Anp, ma le domande vengono deliberatamente esaminate. I portavoce o le donne leggono le risposte ai giornalisti che fanno le domande già controllate e adattate dai funzionari.

 

In più, mentre i rappresentanti intimidiscono i giornalisti, la discussione sul mandato di Xi Jinping è stata ridotta al silenzio. I media statali hanno affermato che la Costituzione è stata rivista su richiesta del popolo e ha ottenuto un sostegno unanime. Tuttavia, fino al 25 febbraio le persone non erano a conoscenza del limite al mandato e l'emendamento è stato approvato dall’Anp solo due settimane dopo, con 2958 voti, due veti, tre astenuti e un voto non valido. Una rappresentante intervistata da Voice of America (Voa) ha dichiarato di non sapere che vi erano due veti.

 

Mentre l'opinione pubblica si concentra sul limite al mandato del presidente, le autorità cinesi hanno ridotto al silenzio la discussione e mantenuto un basso profilo sull'emendamento alla Costituzione. “L'imperatore Xi” ricorda alla gente i giorni di Mao Zedong. In un paio di occasioni, alcuni media stranieri hanno avuto la possibilità di fare domande sulla durata del mandato e possibili disordini nella futura transizione di potere. Il portavoce non ha confermato o negato la carica a vita di Xi, ha detto solo che la Carta del Partito comunista non stabilisce il limite alla carica del segretario di partito e del presidente della Commissione militare. Il reporter ha incluso le parole “Rivoluzione culturale” e “critica” nella sua domanda e l'interprete ufficiale ha auto-censurato tali parole con meticolosità.

 

Il presidente e il vicepresidente per i prossimi cinque anni sono stati eletti sabato 17 marzo. Senza dubbio Xi governerà la Cina a lungo termine. L'aiutante di Xi, Wang Qishan, ex membro del comitato permanente del Partito comunista, pur avendo raggiunto l'età della pensione, è stato scelto come vicepresidente. Anche Wang avrà un ruolo importante nel prossimo futuro e rimarrà al potere con Xi per molto tempo.

 

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