https://www.controinformazione.info/

26 novembre 2018

 

Commento degli analisti sulla situazione nello stretto di Kerch

di Paul Antonopoulos

 

La giornata di ieri è stata caratterizzata da un pericoloso confronto avvenuto nello stretto di Kerch tra le navi russe e quelle ucraine, dopo che queste ultime erano entrate provocatoriamente nelle acque territoriali della Russia senza avvertire la parte russa.

 

Qual era lo scopo di questa provocazione?

Domenica sera, il servizio di sicurezza federale russo ha riferito che tre navi ucraine, la Berdyansk, la Yanu Kapu e Nikopol, che erano entrate nell’area dopo un incidente (collisione) con un rimorchiatore, sono state arrestate per aver ignorato gli avvertimenti russi. Durante la detenzione delle navi sono state utilizzate armi, con conseguenti gravi lesioni a tre militari ucraini. Questi, a loro volta, hanno ricevuto presto assistenza medica e non sono a rischio di morte.

La Russia ha avviato procedimenti penali contro gli equipaggi ucraini per aver violato il suo confine marittimo, mentre lo Stretto di Kerch è stato temporaneamente chiuso per le navi civili come misura di sicurezza.

Subito dopo il Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina ha votato per l’introduzione della legge marziale per un periodo di 60 giorni nel paese, un’iniziativa sostenuta dal presidente ucraino, Pyotr Poroshenko. Ora, la decisione finale spetta alla Suprema Rada, che voterà oggi alle 16:00 ora locale.

Secondo Andrei Koshkin, un anziano analista militare e professore presso l’Università di Economia di Plekhanov, la decisione di attraversare il confine russo è stata probabilmente presa dallo stesso presidente ucraino.

“Molto probabilmente, la violazione del confine [russo] è stata una decisione del presidente ucraino Pyotr Poroshenko e questo è legato all’agenda politica interna, in particolare con la campagna elettorale. Vuole risolvere il problema della sua mancanza di popolarità e, per vincere le elezioni, aveva necessità di una operazione eclatante antirussa, così è stata presa la decisione provocatoria, che ha portato all’intenzione di introdurre la legge marziale per 60 giorni “, ha affermato.

 

Poroshenko intende ottenere un altro mandato “con la forza” sottolinea l’esperto.

“Tuttavia, c’è un fattore esterno: il vertice del G-20 a Buenos Aires, dove ci sarà un incontro tra i presidenti russi e statunitensi. Poroshenko probabilmente vuole attirare l’attenzione sull’Ucraina “, ha detto Koshkin.

Anche lo scienziato politico Vladimir Kireev crede che la provocazione sia stata orchestrata proprio dal leader ucraino.

 “Sì, è stata una deliberata provocazione volta a dichiarare la legge marziale e ad intensificare ulteriormente il conflitto. Credo che questa situazione possa portare a un’escalation imprevedibile. Indipendentemente da come vogliono gestire la situazione – annunciare la legge marziale, sotto le elezioni per rimanere al potere, oltre a voler adempiere ai loro obblighi nei confronti dei loro sponsor a Washington o in altre capitali, o creare problemi per la Russia – questa situazione può trasformarsi presto in una vera guerra ” Ha detto Kireev.

Infatti, ha continuato l’analista, il numero di persone coinvolte nel conflitto potrebbe aumentare. Se gli ucraini approfittano della legge marziale per recuperare la regione del Donbass, questo “potrebbe provocare il coinvolgimento della Russia e uno scontro diretto tra Kiev e Mosca”, ha concluso.

 

Fonte: FRN

 

Mosca : Il Sequestro delle navi ucraine è legale

Traduzione di Sergei Leonov

Il Cremlino ha difeso il sequestro da parte della Russia di tre navi della marina ucraina al largo della costa della Crimea, affermando che l’operazion era legale e in stretta conformità con le normative internazionali e nazionali.

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha descritto lunedì le azioni della marina ucraina come “un’invasione delle acque territoriali russe” e ha accusato le navi ucraine di aver attraversato illegalmente il confine marittimo russo e di aver ignorato gli avvertimenti delle guardie di frontiera russe.

“La parte russa ha agito in stretta conformità con la legge, sia interna che internazionale: si tratta di un caso di sconfinamento nelle acque territoriali della Federazione Russa da parte di navi militari straniere”, ha detto Peskov.

“Queste navi militari straniere sono entrate nelle acque territoriali russe non rispondendo alle intimazioni della nostra guardia costiera, ignorando le proposte di utilizzare i servizi di pilotaggio, e così via e senza dare segnali”, ha aggiunto.

Peskov ha anche detto che è stato aperto un procedimento penale sulla violazione del confine russo, senza fornire ulteriori dettagli.

All’inizio della giornata, il ministero degli Esteri russo ha affermato in una dichiarazione ufficiale che l’incidente nello stretto di Kerch vicino alla Crimea era stato organizzato al più alto livello politico in Ucraina.

Incolpando Kiev per l’incidente, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato l’Ucraina di una provocazione “pianificata” e di usare “metodi pericolosi” che metterebbero a rischio la sicurezza delle navi nell’area marittima.

 

La NATO convoca una riunione di emergenza con l’Ucraina

Il portavoce della NATO ha dichiarato che si sarebbe  tenuto un incontro di emergenza più tardi nel corso della giornata con funzionari ucraini presso il quartier generale dell’alleanza guidata dagli Stati Uniti a Bruxelles,in relazione allo stallo navale al largo della costa della Crimea.

Secondo quanto riferito, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg avrebbe tenuto colloqui telefonici con il presidente ucraino Petro Poroshenko e altri funzionari delle due parti sul problema.

“Il Segretario Generale ha espresso il pieno appoggio della NATO all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina, inclusi i suoi pieni diritti di navigazione nelle sue acque territoriali ai sensi del diritto internazionale”, ha dichiarato la NATO della richiesta di Stoltenberg.

 

Fonte: Press Tv

 

La Russia ha schierato le sue forze aeree al confine dell’Ucraina

MOSCA, Federazione Russa – Man mano che gli eventi continuano a intensificarsi, la Russia ha appena schierato circa 500 aerei da combattimento e aerei tattici lungo il confine con l’Ucraina.

Lo ha annunciato oggi in un briefing del rappresentante del Dipartimento della Difesa del Ministero della Difesa dell’Ucraina, Vadim Skibitsky.

“Oggi, circa 500 velivoli da combattimento tattico per aviazione e fino a 340 elicotteri da aviazione dell’esercito si sono concentrati lungo i confini dell’Ucraina”, ha detto Skibitsky.

Ha notato che la Russia sta costruendo un gruppo di aviazione delle forze aerospaziali della Federazione russa vicino al confine con l’Ucraina. L’Ucraina da parte sua ha sempre più militarizzato la zona del cessate il fuoco che la separava dalle sue ex regioni di Lugansk e Donbass. La sua militarizzazione viola l’accordo di pace, messo a punto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e monitorato sul campo dall’OSCE.

.

https://www.ilsussidiario.net/

27.11.2018

 

Il Mar d’Azov è la nuova Crimea di Mosca

Il Sussidiario intervista l’ammiraglio Vincenzo Camporini

 

Dopo lo scontro navale tra Ucraina e Russia si teme una escalation militare fra i due paesi. Mosca, bombardando le navi ucraine, ha voluto mandare un segnale politico

 

Una battaglia navale è quello che mancava al conflitto aperto tra Ucraina e Russia. Colpi di cannone russi sparati da navi militari contro tre piccole unità ucraine trainate da un rimorchiatore che cercavano di passare lo stretto di Kerch, che divide il Mare di Azov dal Mar Nero. Uno stretto che fino all’occupazione della Crimea da parte di Mosca era aperto a tutti mentre un trattato del 2003 considerava il Mare di Azov acque internazionali. Per la Russia adesso si tratta di acque interne, cosa che, esattamente come l’occupazione della Crimea, la comunità internazionale non riconosce e non riconoscerà mai, ci ha detto l’ammiraglio Vincenzo Camporini, vicepresidente dello Iai Istituto affari internazionali.

La Russia accusa l’Ucraina di non aver comunicato il passaggio delle sue navi alle autorità competenti, l’Ucraina accusa la Russia di impedire la libertà di circolazione nello stretto di Kerch. Quale delle due versioni è la più credibile?

Il problema è lo stato giuridico del Mare di Azov. Con il trattato del 2003 si era stabilito che fosse considerato un mare internazionale dove si può entrare ovviamente notificando alle autorità il passaggio. Con l’occupazione della Crimea la Russia sta cercando di far sì che venga dichiarato mare interno. E se è un mare interno è chiaro che Mosca ha dei diritti che non avrebbe se rimangono acque internazionali.

Un fatto giuridico, ma l’impressione è che si sia voluto forzare la mano da una parte e dall’altra, è così?

Sì, teniamo conto che le pretese russe sono basate sull’annessione della Crimea. Questo è un fatto che la comunità internazionale non ha accettato e non potrà mai accettare, quindi i comportamenti si legittimano non più in base a un codice ma a una linea politica. Fatti molto opinabili e per certi versi pericolosi.

E’ stata annunciata la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, secondo lei potrà esserci una escalation fra Russia e Ucraina?

Non credo ci sarà un’escalation, ci saranno mozioni di condanna che colpiranno uno e l’altro paese. La Russia a questo punto è l’obiettivo, ma non si andrà più in là di una dichiarazione di condanna nei suoi confronti.

Kiev ha però dichiarato la legge marziale, che di fatto sancisce lo stato di guerra.

Non potevano far altro, è un atto dovuto nei confronti dell’opinione pubblica. L’Ucraina non è certo in condizioni di effettuare un attacco militare, né credo che la Russia abbia interesse di forzare la mano. Ha dimostrato che nei fatti controlla quel mare, dal punto di vista politico Mosca ha ottenuto il risultato che desiderava.

Come vede la situazione dell’Ucraina al suo interno? E’ un paese allo sbando, abbandonato dall’occidente?

Direi proprio di no. Kiev continua a ricevere armamenti da parte dei paesi occidentali, soprattutto gli Usa e il Regno Unito. L’Ucraina non è stata abbandonata tanto che le loro forze armate si sono irrobustite rispetto al passato. E la situazione nel Donbass non volge a favore dei separatisti.

Che sviluppi prevede?

In Ucraina si aspettano le elezioni presidenziali e quelle parlamentari che sono piuttosto cruciali, soprattutto si cerca di capire se si potrà votare nelle zone contese con la Russia. La tensione rimane alta finché non si risolve il problema del Donbass e non si attuano le misure dall’accordo di Minsk, che nessuno dei due paesi intende applicare prima dell’altro. Resteremo sempre in uno stato di guerra, e infatti si continua a combattere.

top