https://comune-info.net/ 3 aprile 2018
C’è un solo grande cortile
C’E’ UN SOLO “GRANDE CORTILE”, IL PIANETA TERRA. MA CI SONO TANTI GRANDI INTERESSI CHE LO MINACCIANO
SULMONA (AQ) il 21 APRILE 2018 contro l’imposizione della centrale Snam e del gasdotto “Rete Adriatica” e contro la riduzione del nostro Paese a terra di attraversamento, snodo (“hub”) dell’importazione ed esportazione di gas. Manifestazione “NO Snam – NO gasdotto, NO centrale, STOP hub del gas”
Appello ai tutti i movimenti ad aderire e partecipare
Nella seduta del 22 dicembre 2017 il consiglio dei ministri ha dato il via libera alla costruzione della Centrale Snam di Sulmona (Aquila), tassello fondamentale del progetto di gasdotto Snam “Rete Adriatica”, prosecuzione del gasdotto TAP. Per affermare le ragioni del No a quest’opera inutile e imposta e alle altre opere legate a estrazione, trasporto e stoccaggio del gas che minacciano il territorio nazionale, il Collettivo AltreMenti Valle peligna e il Collettivo studentesco Sulmona-Valle peligna, insieme agli altri comitati e associazioni riuniti nel coordinamento “NO hub del gas – Abruzzo”, chiamano i movimenti da tutt’Italia ad aderire e a partecipare alla manifestazione del 21 aprile 2018 a Sulmona (AQ). Per anni abbiamo preso i nostri pullman colorati e abbiamo invaso città, fossero capoluoghi di provincia, di Regione o Metropoli. Abbiamo urlato, cantato, ballato, percorso chilometri sotto il sole cocente o con la pioggia, il vento e persino sotto la neve. In cambio della nostra passione abbiamo trovato porte chiuse, strade sbarrate, molte volte a farla da padrone è stato il silenzio, altre ancora il suono sordo della repressione delle nostre speranze. In questi anni abbiamo visto lo sfruttamento più avanzato allargarsi nelle province, come ci hanno mostrato in tutta la loro evidenza i No Tav, i No Muos, i No Ombrina, i No Triv, i No Tap. I territori periferici sono stati integrati nella grande macchina dell’estrazione di profitto dopo essere stati isolati, espoliati di servizi, spopolati, lasciati a loro stessi. Il modello è ancora quello delle grandi opere “strategiche” (per i loro interessi), gran parte delle quali riguardano le infrastrutture energetiche. È proprio su questo nodo che si sta giocando una partita fondamentale fra chi vuole mantenere il proprio potere attraverso il ricatto delle fonti fossili, condannando il mondo all’autodistruzione, e chi vuole guardare a nuovi scenari che parlino di trasformazione delle scelte di consumo e produzione nel quotidiano e aprano prospettive di emancipazione sociale. È proprio questa battaglia epocale che si sta riproducendo nella lotta contro la grande opera Snam “Rete Adriatica”: questa prevede la costruzione di un megagasdotto di quasi settecento chilometri lungo la fascia appenninica – pericolosamente sismica – e di una centrale di compressione nel Comune di Sulmona (AQ) (zona sismica di primo grado). La centrale si troverebbe a tre chilometri di distanza dalla famigerata “faglia del Morrone”, alle porte del Parco Nazionale della Majella, in una Valle, quella Peligna, in cui il ricircolo di aria è limitato per via della sua conformazione orografica e le emissioni ristagnano nell’aria che respiriamo. La sua costruzione è un gesto folle e sconsiderato in un’epoca in cui i nostri consumi di gas sono diminuiti e siamo ben lontani dal pieno utilizzo della capacità della rete già esistente. E in un momento storico, per di più, in cui non possiamo più permetterci di spendere soldi ed energie nella riproduzione di un modello, quello delle fonti fossili, che sta devastando il pianeta. I Comitati cittadini della Valle peligna, come quelli dell’intero Appennino, da anni si battono contro il megagasdotto Snam “Rete Adriatica” e l’annessa centrale di compressione di Sulmona, della quale, nella seduta del 22 dicembre 2017, un Governo uscente e a ridosso dello scioglimento delle Camere ha autorizzato la costruzione contro il parere negativo delle istituzioni locali, dai Comuni alla Regione, ripetutamente espresso, e contro la risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati adottata nel 2011. L’autorizzazione della costruzione della centrale di Sulmona è un affronto che non è fatto soltanto ai cittadini peligni, ma a tutti i Comuni interessati dall’intera opera “Rete Adriatica” e a tutto un Paese sempre di più insidiato da progetti di estrazione, trasporto e stoccaggio di idrocarburi.
Il megagasdotto Snam “Rete Adriatica” è l’ennesima grande opera dannosa, inutile e imposta che dobbiamo rispedire al mittente, un’opera che non serve al fabbisogno di gas del Paese, né dell’Europa, ma solo ai piani di sviluppo commerciale di un’impresa privata, la Snam. “Rete Adriatica” fa parte di una strategia più ampia che mira a fare dell’Italia una terra di attraversamento, uno snodo (“hub”) dell’importazione e dell’esportazione di gas metano, capace di stoccare volumi importanti di gas nel sottosuolo (come avviene già massivamente in Lombardia, ad esempio) e di garantirne il trasporto in grandi quantità verso l’Europa centrale, sfruttando le importazioni da Sud (vedi il progetto TAP). L’obiettivo è quello di aumentare i profitti privati delle multinazionali del gas che guadagnano dalla compravendita di idrocarburi, mentre i rischi e i costi sociali, economici e ambientali vengono scaricati sulle comunità e gli ecosistemi locali. Ci sono diverse ragioni per cui vi invitiamo allora a manifestare insieme a noi il 21 aprile 2018 a Sulmona (AQ). Perché non vogliamo vedere boschi e prati appenninici sventrati da un megagasdotto. Perché non vogliamo sacrificare la salute e la sicurezza delle nostre comunità alle allucinazioni dei padroni delle fonti fossili. Perché vogliamo costruire una solidarietà delle mobilitazioni dalla Puglia che lotta contro il TAP alla Lombardia che si oppone agli stoccaggi. Vi invitiamo ad essere al nostro fianco per una battaglia che è perfino più grande. È la battaglia che decide del modo in cui produrremo energia nei prossimi decenni, se saremo ancora dipendenti dal capitalismo degli idrocarburi o potremo sperimentare percorsi di democrazia energetica. È la battaglia che decide del nostro presente, se saremo spettatori impotenti di una crisi ecologica senza responsabili o saremo capaci di invertire la rotta opponendoci allo sfruttamento, alla violenza e alla devastazione connessi al modello estrattivista. È la battaglia che vogliamo combattere per una democrazia reale in cui possiamo decidere collettivamente del nostro futuro e per un mondo ecologico, giusto e solidale, che non sacrifichi più sull’altare dell’accumulazione e del profitto popoli ed ecosistemi. Per tutte queste ragioni che accomunano le nostre lotte, manifestiamo insieme a
SULMONA (AQ) il 21 APRILE 2018 contro l’imposizione della centrale Snam e del gasdotto “Rete Adriatica” e contro la riduzione del nostro Paese a terra di attraversamento, snodo (“hub”) dell’importazione ed esportazione di gas
Per adesioni scrivere un email a: sulmona21aprile@gmail.com Collettivo AltreMenti Valle peligna Collettivo studentesco Sulmona Valle peligna Coordinamento No HUB del gas – Abruzzo
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