https://www.lantidiplomatico.it/ https://www.dariotamburrano.it/ 09/11/2018
Lo spread ecologico è molto più grave di quello finanziario. Ma conviene non parlarne di Dario Tamburrano Eurodeputato del M5S Lo spread ecologico è la differenza tra il ritmo con il quale consumiamo le risorse naturali e la loro capacità di rigenerazione.
Di spread ecologico ho parlato a Rimini all’interno della fiera Ecomondo, illustrando e premiando le dieci migliori eco-innovazioni scelte dal comitato scientifico di Ecofuturo: le eco innovazioni tecnologiche sono e saranno sempre più fondamentali per ripristinare un corretto rapporto tra l’uomo e l’ambiente.
In cosa consiste esattamente lo spread ecologico? Ogni anno, la Terra è in grado di produrre una determinata quantitàdi cibo, di legname, di acqua potabile e così via. Ogni anno, le foreste possono assorbire una determinata quantità di anidride carbonica, il principale responsabile dei cambiamenti climatici, un gas che immettiamo nell’atmosfera bruciando i combustibili fossili. Ma il genere umano consuma in soli sette mesi, o poco più, ciò che il pianeta può rigenerare nel corso di un intero anno. Lo spread ecologico è appunto questo.
Ogni Paese ed ogni persona prelevano dal bancomat terrestre con una diversa intensità. Essa dipende – ovviamente – dal tipo e dal livello dei consumi. Se tutti si comportassero come il Qatar, le risorse che la Terra genera in un anno intero finirebbero già il 9 febbraio. L’Italia esaurisce il budget annuale il 24 maggio. Il Vietnam, il più parco, lo fa durare fino al 13 dicembre. Ognuno può calcolare il suo personale spread ecologico tramite il “footprint calculator”, ma complessivamente il genere umano utilizza le risorse naturali 1,7 volte più velocemente rispetto al ritmo con cui gli ecosistemi le rigenerano.
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