http://nena-news.it/ 10 mar 2017
Erdogan vola da Putin mentre l’Onu lo accusa della strage di 2mila persone
Sarebbero state uccise durante le operazioni di sicurezza del governo turco tra il mese di luglio 2015 e il dicembre 2016 nel sud est del Paese, denuncia un rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani
Roma, 10 marzo 2017, Nena News –
Recep Tayyip Erdogan incontra oggi al Crelimo, di nuovo, Vladimir Putin per parlare dei rapporti bilaterali russo-turchi e in particolare della realizzazione di progetti comuni come la prima centrale nucleare turca ad Akkuyu e la costruzione del gasdotto Turkish Stream,oltre naturalmente a fare il punto sul situazione in Siria. Business as usual per il presidente turco che ha deciso di ignorare le nuove accuse di crimini e violazione dei diritti umani, in particolare contro il popolo curdo. Almeno 2mila persone sono state uccise durante le operazioni di sicurezza del governo turco tra il mese di luglio 2015 e il dicembre 2016 nel sud est del Paese e che hanno colpito più di 30 città e quartieri e sfollato tra 335.000 e mezzo milione di persone per lo più di origine curda, denuncia un rapporto che l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha presentato oggi a Ginevra. L’Onu ha documentato numerosi casi di uso eccessivo della forza, uccisioni, sparizioni, torture, demolizioni di case di abitazioni e beni culturali, violenze contro le donne. Pur riconoscendo che la Turchia sta affrontando un periodo difficile dopo il tentato colpo di stato del luglio 2016 e una serie di attacchi terroristici, l’Alto commissario Onu per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein si è detto “preoccupato per i rapporti secondo i quali nessuna indagine credibile è stata condotta sulle centinaia di presunte uccisioni illegali, anche di donne e bambini”. Il governo della Turchia non ha consentito all’Onu di accedere alla regione. Il rapporto perciò è stato stilato ricorrendo a interviste e immagini satellitari. Intanto la Corte europea dei diritti umani ha rigettato il ricorso presentato da una giudice turca contro il suo licenziamento dopo il tentato colpo di stato. I togati di Strasburgo ritengono che la nuova legge entrata in vigorein Turchia il 23 gennaio consenta di far esaminare la questione ai tribunali nazionali e che la giudice debba testare questo nuovo rimedio. La giudice che lavorava al tribunale del lavoro ad Ankara è stata licenziata assieme ad altri 2.846 colleghi il 24 agosto scorso in base alla decisione presa dal Consiglio Supremo della Magistratura. Nena News
|