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Il Muro di Buraq e la minaccia all’identità storica palestinese Traduzione di Martina Di Febo
Il Muro Al-Buraq è uno dei più famosi luoghi storici della città occupata di Gerusalemme. È il muro che separa dalla moschea di Al-Aqsa, estendendosi fino alla Porta dei marocchini a sud.
Valore religioso. Il Muro ha una grande importanza religiosa per i musulmani. È associato al miracolo del Profeta Muhammad, conosciuto come Israa e Mi’raj (il viaggio notturno del profeta e l’ascesa al paradiso). Il nome del muro, in arabo Al-Buraq, è dovuto all’animale che il Profeta ha utilizzato per ascendere al cielo durante la notte, da Mecca ad Al-Aqsa, Gerusalemme. Dalla conquista islamica, il Muro Al-Buraq ha fatto parte del Waqf islamico e fa parte del diritto dei musulmani. Nessuna delle pietre di cui è costituito appartiene all’era del Re Salomone, come gli ebrei reclamano. Gli ebrei lo chiamano il Muro del Pianto perché le preghiere eseguite in prossimità di questo assumono la forma del pianto e del lamento.
Un diritto dei musulmani. Shaykh Ikrima Sabri, predicatore della moschea Al-Aqsa e capo della Suprema Autorità Islamica nella Gerusalemme Occupata, ha detto ai microfoni di PIC: “Noi musulmani affermiamo i nostri diritti nei confronti di questo muro, che è considerato una parte integrante della sacra moschea Al-Aqsa”. Sabri ha posto l’attenzione sul fatto che non c’è spazio per la resa o per l’abbandono del muro. Le persone di Gerusalemme confermano che la via per il muro non è una via pubblica. Fu costruita soltanto per i residenti locali nel distretto di al Al-Maghareba e per altri musulmani al fine di attraversare la moschea di Al-Buraq e poi dirigersi alla moschea Al-Aqsa. Agli ebrei era concesso attraversare il muro a quel tempo, in segno di tolleranza religiosa, come stipulato da un decreto emesso da Ibrahim Pasha, il governatore egiziano nell’area nel 1840, e non per eseguire preghiere.
Tentativi di ebraicizzazione. Gli ebrei non considerarono il Muro come un luogo di preghiera fino alla Dichiarazione Balfour del 1917. Questo muro non fa parte del cosiddetto “Tempio ebraico” ma i principi di tolleranza musulmana permisero agli ebrei di stare di fronte al Muro e piangere sulla distruzione del loro presunto tempio. Col passare del tempo, gli ebrei cominciarono a reclamare il Muro come parte del loro tempio. Documenti storici provano che la Gran Bretagna, che era la potenza coloniale mandataria in Palestina, ammise esplicitamente nel suo Libro Bianco emesso nel novembre 1928 che il Muro e le aree circostanti appartenevano ai musulmani ed erano parte della moschea Al-Aqsa. Sotto il mandato britannico in Palestina, le visite degli ebrei al Muro aumentarono e i musulmani iniziarono ad avvertire il pericolo imminente, cosa che risultò nella rivoluzione del 23 agosto 1929, in cui moltissimi musulmani ed ebrei furono uccisi. Sebbene gli ebrei confessarono alla Commissione della Lega delle Nazioni nel 1929 che loro non reclamavano alcun diritto rispetto al Muro Al-Buraq, quando Israele occupò la Città Vecchia di Gerusalemme nel 1967, iniziarono a falsificare l’identità del Muro. La vicenda andò avanti con la demolizione del quartiere Al-Maghareba, adiacente al muro occidentale della moschea Al-Aqsa, includendo monumenti, scuole, moschee, ed infine incendiarono le case che circondavano il Muro, disperdendo le persone che vi abitavano e reclamando che quell’area apparteneva agli ebrei da 3.000 anni. Israele sequestrò le chiavi della Porta Al-Maghareba. Per questo motivo essa è l’entrata da cui solitamente i coloni israeliani realizzano gli attacchi alla moschea Al-Aqsa.
Falsificazione ai forum internazionali. Secondo il professore di diritto internazionale Hanna Issa, un’organizzazione ebraica ha preparato una grande riproduzione del Muro Al-Buraq, definendolo come il Muro del Pianto, mettendolo su uno schermo in un museo di Brooklyn a New York, in una cerimonia alla quale era presente un ministro israeliano. La compagnia aerea israeliana El Al ha pregato di trasferire le note e i desideri lasciati sull’installazione del museo di Brooklyn, tra le pietre del Muro del Pianto a Gerusalemme, per rafforzare la presunta connessione tra il Muro e il cosiddetto Tempio ebraico. Issa ha detto ai microfoni di PIC che un’organizzazione chiamata Chabad – movimento religioso ebraico ultraortodosso – e la sua succursale a New York hanno iniziato la costruzione della riproduzione di questo Muro. Tentativi di falsificare la storia sono ancora in atto, come un membro della Commissione centrale di Al-Fatah, Jibril Rajoub, ha dichiarato recentemente, provocando l’ira dei Palestinesi, affermando che il Muro deve restare sotto la sovranità di Israele.
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