PIC - Quds Press - Ma’an – Infopal - 1/6/2017 - Giovedì mattina, una giovane donna palestinese è stata colpita e ferita da proiettili sparati dai soldati israeliani, mentre tentava di eseguire un “accoltellamento anti-occupazione” nei pressi della colonia illegale israeliana di Mevo Dotana, costruita sulle terre di Yabad, nel distretto di Jenin. Un soldato israeliano è rimasto lievemente ferito. La donna è stata gravemente ferita al check-point di Dotan, che è stato chiuso subito dopo. Negli ultimi mesi, le autorità israeliane hanno sequestrato centinaia di ettari di terre a Yabad per costruire l’insediamento illegale di Dotan, scatenando la rabbia degli autoctoni palestinesi.


PIC e Quds Press

Infopal

1/6/2017

 

OCHA: nel 2016 Israele uccise 107 Palestinesi e ne ferì 3.247

 

Un rapporto divulgato mercoledì, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari umanitari (OCHA) ha reso noto che nel 2016 Israele uccise 107 Palestinesi e ne ferì 3.247.

L’OCHA ha aggiunto che nel 2015, furono uccisi 169 Palestinesi e 15.477 feriti, registrando una diminuzione del 37% nel numero delle vittime e dell’80% in quello dei feriti, nel 2016.

Ha sottolineato che le “politiche e pratiche di occupazione rimangono la causa principale dei bisogni umanitari nei Territori palestinesi occupati” e che le divisioni politiche interne palestinesi sono un contributo grave alla crisi umanitaria.

 Palestinesi dislocati

47.200 persone (9000 famiglie), compresi minorenni si trovavano in una condizione di dislocamento e senzatetto, alla fine del 2016. Secondo l’OCHA, le autorità di occupazione israeliane hanno demolito 1.094 edifici “senza permessi edili”, e 29 case a causa di misure punitive a seguito di attacchi palestinesi contro obiettivi israeliani.

Migliaia di Palestinesi residenti nell’Area C (sotto controllo israeliano, in base all’Accordo di Oslo, siglato nel 1993 tra l’OLP e Israele) e Gerusalemme Est sono stati soggetti a politiche di trasferimenti forzati (transfer) “a causa di politiche e pratiche coercitive israeliane”.

Isolamento e blocco di Gaza.

L’agenzia ONU ha rivelato che l’isolamento della Striscia di Gaza è peggiorato, a causa della continua chiusura del valico di Rafah da parte delle autorità egiziane, e ha ricordato che nel 2016 il passaggio è rimase aperto per 44 giorni e per 32 nel 2015.

L’OCHA ha registrato severe restrizioni nel transito del personale delle organizzazioni umanitarie da e verso Gaza, con il rifiuto, da parte di Israele, del 31% delle domande di permesso di entrata o uscita dalla Striscia.

Inoltre, Israele ha demolito o confiscato 300 edifici costruiti con fondi di donatori, per il valore di 730 mila dollari, forniti come assistenza umanitaria ai Palestinesi. Altri 100 edifici hanno ricevuto ordini di demolizione o di blocco dei lavori di costruzione o di evacuazione.

Il direttore OCHA, David Carden, ha dichiarato che la crisi nei Territori palestinesi occupati è dovuta alla mancanza di protezione dei civili palestinesi e al fatto che le violazioni israeliane della legalità internazionale sono sono tenute in considerazione.

 

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