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novembre 9, 2017 

 

Che succede a quegli squinternati dei sauditi?

traduzione di A. Lattanzio

 

I soliti sospetti sono agli arresti domiciliari. Costoro includono il principe Walid bin Talal, uno degli uomini più ricchi del mondo e il più noto della cerchia “nobile” d’Arabia, insieme a un gruppo di altri principi e imprenditori, per non parlare del figlio di un ex-re. Ma, dato ciò, i sauditi hanno anche arrestato il primo ministro del Libano Sad al-Hariri. Ma fatto ciò ricordatevi questo: Ahmad Jarba e Riyadh Hijab sono pure nella vecchia gattabuia. Questi due sono i “capi” dell’opposizione ripulita alla Presidenza del Dr. Assad in Siria. Hmm. Che succede qui? Benny Mileikowski (alias Netanyahu) ha gravi problemi nel bordello noto come Stato dell’apartheid sionista. Affronta 4 indagini sulle sue malversazioni da premier. Come sottolinea correttamente l’articolo seguente, ha bisogno di una distrazione. Con l’elusione della fiducia pubblica e le accuse di tradimento che si presentano frequentemente, deve concedere qualcosa al suo yarmulka per riunire la sua scassata base. Ha bisogno di una nuova guerra. Muhamad bin Salman, noto come MBS, ha problemi simili. Pur non essendo stato accusato di corruzione per la semplice ragione che è il figlio del re, accusa altri della stessa cosa. Ha visto il fallimento del suo Paese nello Yemen e in Siria, nella serie di seccanti emicranie che il governo iraniano continua a sfruttare a scapito dell’egemonia sunnita nella regione. Anche lui ha bisogno di una distrazione. L’alleanza saudita-sionista non è più un segreto. Accidenti, Mileikowski continua ad annunciarlo in ogni discorso come la pubblicità alla finale di coppa. Il rapporto è così stretto che nessuno nell’alleanza può immaginare di sopravvivere senza l’altro. E la minaccia? Quel vecchio spauracchio, l’Iran. Mentre i sionisti non hanno bisogno di dichiarare guerra a Libano ed Hezbollah (il loro passato basta a stabilire tale relazione), i sauditi l’hanno appena fatto dichiarando che un missile sparato dallo Yemen sull’aeroporto di Riyadh è “un atto di guerra”, poiché, secondo loro, il missile fu lanciato da agenti di Hezbollah. Quindi, è guerra.
MBS incontrò Vladimir Putin discutendo della questione di Hezbollah in Libano. Mi ha detto chi ne è a conoscenza che il presidente russo non disse nulla quando gli fu chiesto apertamente dall’erede imbecille cosa avrebbe fatto se l’Arabia Saudita si fosse difesa dall’aggressione iraniana. Poiché Vlad non diede una risposta diretta, il principe dei principi tornò in Arabia Saudita con l’impressione che la Russia non farà nulla finché il prezzo del petrolio non sarà stabilizzato. E’ questo che pensa davvero il miserabile molesto parassita. I sionisti di Tel Aviv non condividono tale visione. Mileikowski stesso ha sollevato la questione con Vlad l’ultima volta che l’incontrava e, mi è stato detto, il capo sionista fu sconvolto dal candore di Vlad. Gli disse che l’Iran è un alleato “strategico” della Russia e che Mosca non l’avrebbe fermato se qualcuno l’avesse attaccato. Qui, a SyrPer, siamo sicuri che i sionisti pensano d’invadere il Libano per distruggere Hezbollah (ancora!) Ma esitano per paura che la Russia utilizzi le sue enormi risorse aeronavali per difenderlo. Un altro problema potrebbe anche essere l’arresto dell’emigrazione ebraica dalla Russia allo Stato-insediamento sionista, in effetti riducendo la quantità di DNA slavo/kazaro in Palestina. Eppure, il piano sionista non è affatto riposto via. Crediamo che l’invasione sionista sarà tale da non necessariamente incorrere nella collera del Cremlino. Potrebbe essere un assalto limitato il cui scopo sarebbe danneggiare la reputazione di Hezbollah come forza combattente e quindi incoraggiare l’esercito libanese a finire il lavoro. Non funzionerà. Invece, pensiamo che le teste fredde prevarranno usando l’ampia potenza economica saudita per debilitare lo Stato libanese e le sue istituzioni. Immaginiamo enormi attacchi alla Banca Centrale libanese ritirando i conti dei depositanti sauditi, scoraggiando investimenti, turismo e prestiti. Anche questo non funzionerà. Si aprirà semplicemente il Libano alla grande incursione iraniana soppiantando i miserabili sauditi in ogni aspetto.
I sauditi e i loro infeudati sionisti ashkenazi guardano con orrore Donald Trump illustrare continuamente la sua ossessione per la Corea democratica, come un moccioso che cerca l’attenzione che non merita, saltando su e giù per attrarre l’attenzione, finendo solo per essere ignorato. La ragione sarà che il Pentagono (che sussurra al presidente) non vede alcun beneficio nel rilanciare il pavone persiano e il suo ursino alleato di Mosca. Con l’intera flotta statunitense attraccata in Bahrayn, basta solo immaginarsi la distruzione che la V Flotta subirebbe se l’Iran scatenasse uno sbarramento di missili anti-nave Jakhont sulle navi poste a poca distanza dalle sue coste. Inoltre, i capi del MoD conoscono bene la potenza delle forze terrestri dell’Iran e la tendenza naturale a consolidarsi come forza di combattimento ogni volta che il Paese è invaso dal forze aliene. A differenza della Corea democratica, l’Iran non ha alcun programma nucleare militare, certificato dall’ONU conforme al trattato firmato da tutte le maggiori potenze, come la Germania. Sarà una follia per qualsiasi portavoce difendere l’invasione dell’Iran in tali circostanze e un risultato disastroso potrebbe anche portare alla fine di Trump. Tali analisi razionali non riguardano le stupefacenti scimmie ignoranti saudite. Oggi, MBS ha lanciato nuove accuse all’Iran sul tentativo di bombardare l’aeroporto di Riyadh, infilando Hezbollah con Teheran come se fossero una cosa sola. Pensando di avere il sostegno degli Stati Uniti d’America, potrebbe preparare qualche provocazione contro la Repubblica islamica, una provocazione che istigherebbe le forze armate statunitensi. Abbaia alla luna. L’Iran ha reagito alla retorica folle saudita avvertendo il nemico wahhabita della sua potenza militare. Con le sue forze impantanate nello Yemen, i suoi fantocci in Siria travolti e il suo destino legato ai capricci della Russia, MBS è dedito al suo vero amore, lo stile americano. MBS trascina il proprio Paese nel gioco delle roulette russe con tutte le cartucce caricate. Che tristezza. Sigh.
Ho una nuova fonte di informazioni qui negli Stati Uniti riguardo lo “Stato profondo”. Cercherò di spiegare come tale Stato profondo abbia influito su Siria e Medio Oriente. Ricevo nuove informazioni e le elaborerò presto. La mia fonte si chiama Chris.

 

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