Fonte: Hispan Tv http://www.controinformazione.info/ Ago 26, 2017
Barcelona e la fine dell’innocenza dell’Arabia Saudita di Juan Luis González Pérez Traduzione di Luciano Lago
Dopo il passaggio dell’onda d’urto provocata dagli attacchi di Barcellona, niente sarà più come prima.
Dopo aver gridato invano per lunghi decenni nel deserto. Dopo aver dovuto combattere la torrida tempesta mediatica che cercava di cancellare le tracce di un complotto ordito più di duecento anni fa al riparo delle dune di sabbia, si procede adesso ad una “Simun” (resa dei conti) temporanea che è arrivata a togliere i mantelli ai monarchi sauditi ed a dimostrare le verità che, con tanto zelo, avevano cercato di insabbiare. Per alcuni non sarà nulla di nuovo, era una notizia aperta tenuta sotto segreto e bisbigliata sotto voce , per la maggior parte, un autentica rivelazione.
Colui che vede oggi il re nudo non si lascerà ingannare né dalla ostentazione, né dalla brillantezza delle loro pietre e metalli preziosi. Dalla ispirazione divina (che si autoproclamava), si è aperto un cammino senza ritorno (per i monarchi sauditi) verso una umanità imperfetta e persino di una esistenza abietta. Ovviamente non si va a baciare la terra senza combattere. Le agenzie di lavaggio del cervello stanno preparando le loro offerte pecuniarie sui petrodollari, per iniziare a far funzionare il prima possibile il marketing sociale, con il fine di riabilitare i danni causati dalle azioni terroristiche dei gruppi terroristi da loro sponsorizzati. Ma è improbabile che questo abbia successo. Il fetore che trapela sotto le vesti regali (dei sauditi) non si potrà facilmente dissipare, non sarà più possibile.
l fondatore della dinastia Saud fu convertito al wahabismo, nella metà del XVIII secolo. Una delle sue caratteristiche principali è il takfirismo, mancato riconoscimento delle altre confessioni, sia musulmane che di qualsiasi altro ramo dell’Islam, o di praticanti di altre religioni, tutte considerate impure, i loro seguaci come apostati, infedeli, takfiri. Nelle sue versioni più radicali,il wahabismo neppure riconosce il diritto alla vita, essi (gli apostati) devono necessariamente essere ridotti in schiavitù o eliminati.
Prima si devono eliminare quelli che loro considerano cattivi musulmani e poi bisogna finire i cristiani . Questa è la visione distorta che fornisce il wahabismo, questa ideologia che il regime in Arabia Saudita e quello nel Qatar stanno diffondendo in tutto il mondo con il supporto dei loro petroldollari, con la passività e la complicità dei satrapi arabi e dei leader occidentali. Ed è a questa confessione che vanno arruolando terroristi, entrambi sia il Daesh (ISIS), come Al Qaeda, le più potenti organizzazioni del terrorismo internazionale, conosciute in tutto il mondo.
L’Arabia Saudita è come un grande gruppo terroristico che è riuscita a fondare il suo califfato in terre determinate in Medio Oriente. Daesh quasi era riescito a installarsi nella regione che hanno gentilmente lasciato conquistare tra l’Iraq e la Siria, ma per fortuna già è stato espulso da questa area ad opera di questi governi (Iraq e Siria) e dei loro alleati. Con una ideologia religiosa di questa indole, è normale che l’Arabia Saudita sia uno stato che è coinvolto in molteplici guerre , di tipo convenzionale e non convenzionale, tramite truppe regolari o, in alternativa, attraverso mercenari ed eserciti di milizie terroristiche. Yemen, Bahrain, Libia, Iraq e Siria sono gli esempi. La lista dei crimini contro l’umanità, crimini di guerra e violazioni dei diritti umani (nel loro territorio) dovuta ai monarchi di Riyadh è incalcolabile. Tuttavia, l’Arabia Saudita, grazie ai suoi appoggi con USA e UE, non è considerato uno stato paria, ei suoi leader non saranno mai giudicati nei tribunali internazionali.
Le ragioni sono diverse. Da un punto di vista geostrategico, gli Stati Uniti (insieme con l’UE e Israele) sono alleati delle monarchie del Golfo Persico, essendo questo il primo produttore di petrolio e di gas nella regione per eccellenza . Gli USA hanno schierato diverse basi militari nella zona per garantire la fornitura ininterrotta di petrolio a basso costo in futuro e per il controllarne il traffico fino alle metropoli occidentali. D’altra parte, più guerre scoppiano, e più armi verranno richieste. Così, la gran parte del denaro pagato per la vendita di nuovo petrolio ritorna nelle casse degli degli Stati Uniti e Gran Bretagna (e altri paesi occidentali) per l’acquisto di armi.
Infine bisogna considerare che i più grandi nemici dei monarchi wahabiti sono i musulmani sciiti e, di conseguenza l’Iran che, dopo essersi allonatanato dall’orbita occidentale con la proclamazione della Repubblica islamica nel 1979, la cosa più semplice è quella di sostenere i suoi nemici per minare il paese persiano e mantenere la minaccia di una guerra regionale, oltre che con l’emanazione di sanzioni, con sabotaggi, con omicidi mirati o attacchi terroristici con i droni e dal vivo. (…………………………….)
Questa capacità di influenzare i governi in Occidente, insieme con gli investimenti nei media , ha permesso ai paesi del Golfo di mantenere una totale impunità di fronte all’opinione pubblica internazionale. Paesi come gli Stati Uniti o il Regno Unito hanno nascosto i rapporti ufficiali sul coinvolgimento dell’Arabia Saudita e dei suoi vicini negli attacchi dell’11 settembre o nel finanziamento e supporto del terrorismo jihadista. Tuttavia, l’operazione disastrosa delle primavere arabe ha mostrato alla grande le pratiche brutali dei terroristi e visualizzato quali realmente erano gli sponsor di Al Qaeda e del Daesh, dove le monarchie wahabite del Golfo hanno svolto un ruolo cruciale, in particolare l’ Arabia Saudita ed il Qatar.
In questo stato di cose, quando gli attacchi di coloro che sono considerati “ribelli moderati” in Medio Oriente si rivolgono verso l’Europa, dove già si è acquisita la chiara dimensione del terrorismo, l’opinione pubblica non è in grado di separare le due strategie e pochi sono disposti a pagare un prezzo di sangue per ottenere diffusi ed inspiegabili ricavi geopolitiche in terre lontane. Questo aviene quando il rifiuto dei terroristi viene generalizzato, esteso ai loro complici , a coloro che li finanziano, a quelli che conferiscono sostegno ideologico e a coloro che li usano come mercenari e carne da cannone per affrontare i governi laici e indipendenti nella regione in cui musulmani sunniti, sciiti e cristiani possono vivere in pace.
Così, l’Arabia Saudita è già di fatto uno stato paria per molti, indesiderabile , considerato lo Stato leader dell’asse del male nel mondo . Chiunque abbia relazioni con i monarchi sauditi sarà considerato allo stesso modo. Che siano i leaders occidentali intimi ed in affari con la monarchia saudita , che passano sotto silenzio le loro atrocità in cambio di contratti, che occultano la loro vendita di armi o come quelli che rimangono in silenzio quando vendono le navi da guerra, perché si nascondono dietro la necessità di dare lavoro nei cantieri pubblici . Nessuno rimarrà innocente agli occhi della gente. Prendere nota. |