http://www.asianews.it 17/08/2017
Riyadh apre la frontiera col Qatar per lasciar entrare i pellegrini dell'hajj
Re Salman ordina la riapertura dell’area di confine di Salwa. Un gesto di cortesia verso la popolazione e i fedeli musulmani, ma restano le profonde divisioni fra i due Paesi. Il Bahrain accusa il Qatar di aver fomentato le rivolte anti-governative del passato. E mostra contatti fra l’ex premier di Doha e l’ex leader dell’opposizione interna.
Il re saudita Salman ha ordinato la riapertura della frontiera con il Qatar, per agevolare l’ingresso di fedeli in occasione dell’Hajj, il pellegrinaggio maggiore alla Mecca che ogni musulmano deve compiere almeno una volta nella vita. Annunciata dai media ufficiali del regno, la decisione costituisce un piccolo segnale di disgelo nei rapporti fra fra Riyadh e Doha, protagonisti di una gravissima crisi diplomatica e commerciale divampata ai primi di giugno e che è andata inasprendosi col trascorrere delle settimane. L’area di confine di Salwa è stata chiusa fin dalle fasi iniziali della controversia; essa vede opposte il Qatar e diverse nazioni del mondo arabo e musulmano (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain), oltre che Egitto e Somalia. Nei giorni scorsi il principe ereditario Mohammed bin Salman, numero due del regno, aveva ricevuto un diplomatico di Doha nel primo incontro di alto livello fra i due Paesi. Re Salman ha acconsentito “all’ingresso di pellegrini provenienti dal Qatar” per partecipare all’Hajj e non sarà necessario mostrare il “permesso elettronico”. Egli ha inoltre ordinato che i jet privati appartenenti alle linee aeree saudite possano atterrare all’aeroporto di Doha “per trasportare a loro spese tutti i pellegrini qatarioti”. Lo scorso mese, in vista del pellegrinaggio maggiore che inizia ai primi di settembre, i vertici dell’Arabia Saudita hanno dato il via libero all’ingresso di cittadini del Qatar, a dispetto della crisi in atto con Doha, pur a fronte di alcune restrizioni. Di contro, i vertici dell’emirato hanno puntato il dito contro Riyadh accusandola di “politicizzare” l’Hajj e compromettere il pellegrinaggio mettendo in pericolo la sicurezza dei fedeli. Analisti ed esperti sottolineano che questa “apertura” del re saudita sembra un gesto di buona volontà nei confronti del popolo del Qatar, dei fedeli musulmani, e non certo una svolta nelle relazioni diplomatiche con Doha. Le divisioni restano e non si intravedono soluzioni all’orizzonte. Secondo alcuni lo scontro fra Qatar e Arabia Saudita è originato dai dai legami fra Doha e Teheran, nemico numero uno dei sauditi nella regione. Altri analisti ed esperti ritengono che dietro la controversia vi sia una contrapposizione all’interno dell’islam sunnita e, in particolare, fra Doha e Abu Dhabi. La controversia ha coinvolto anche il canale satellitare del Qatar Al Jazeera, di cui Riyadh vuole la chiusura. Intanto la tv di Stato del Bahrain ha aperto un nuovo fronte di scontro, accusando il Qatar di aver fomentato le rivolte anti-governative promosse in passato dall’opposizione sciita. Come prova è stata diffusa la registrazione di una telefonata intercorsa fra l’ex premier del Qatar Hamad bin Jassim al-Thani e il leader di Wefaq Ali Salman - partito oggi fuorilegge - in cui avrebbero concordato una “escalation” delle proteste. L’obiettivo era quello di “minare gli interessi e la stabilità” della nazione. Sulla vicenda il pubblico ministero del Bahrain ha aperto una inchiesta, mentre le autorità del Qatar non hanno voluto sinora commentare in via ufficiale. (DS)
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