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Dai comuni al confederalismo democratico nella Federazione Democratica Siria del nord di Halit Ermi? Yeni Özgür Politika
Nella Federazione Democratica Siria del Nord è stato raggiunto un altro importante avanzamento. Le elezioni del 22 settembre di quest’anno, nelle quali sono stati eletti i co-Presidenti di oltre 3000 comuni nella Siria del nord, rappresentano un grande passo nella costruzione della democrazia e dell’autogoverno con la partecipazione di tutti i popoli. È particolarmente importante che le elezioni siano avvenute in condizioni democratiche e con elevata partecipazione della popolazione. La partecipazione al voto è un’espressione significativa per l’accettazione del sistema di autogoverno democratico. La fase elettorale della durata di diversi mesi, durante la quale oltre alle elezioni a livello comunale si voterà anche a livello regionale e del Congresso del Popolo, può essere interpretata come un invito alla popolazione a decidere della loro approvazione del sistema. Il sistema della Nazione Democratica attualmente viene costruito in Medio Oriente come alternativa allo Stato Nazione centralista e divisivo. Questa costruzione ormai gode di sostegno da parte di tutti i diversi gruppi della Siria del nord. La costruzione di un sistema federale sulla base del sistema della Nazione Democratica in Rojava e in altre parti della Siria del nord sta entrando nel suo sesto anno. Durante questo periodo sono stati superati grandi ostacoli. Anche se è in primo piano la lotta contro la barbarie di Stato Islamico (IS), in effetti, si è fatta resistenza contro la mentalità colonialista e centralista degli Stati Nazione. Attraverso questa mentalità i popoli della regione sono stati fomentati l’uno contro l’altro da un secolo a questa parte. E il sistema degli Stati Nazione costituisce la base anche per i crimini di IS contro i popoli della regione. Di conseguenza il sistema della Federazione Democratica Siria del Nord si sviluppa attraverso la lotta contro questa mentalità nazionalista. È importante notare che la Federazione Democratica Siria del Nord è l’unico luogo nel quale i diversi gruppi di popolazioni non si combattono e invece costruiscono una vita comunitaria. Curdi, arabi, ameni, assiri, musulmani, cristiani, sciiti, sunniti e yazidi partecipano tutti insieme alla costruzione di questa nuova vita. Ora il 3 novembre di quest’anno e il 19 gennaio 2018 si svolgeranno le elezioni a livello regionale e per il Congresso del Popolo. Con la conclusione di queste elezioni sarà in larga misura conclusa anche la costruzione del nuovo sistema. La crescente stabilizzazione del sistema, al quale fin dall’inizio hanno partecipato con grande interesse i popoli della regione, significa allo stesso tempo l’inizio di una nuova era in Medio Oriente. Anche se la Federazione Democratica Siria del Nord comprende un territorio relativamente piccolo, il suo sistema democratico avrà influenza sull’intera regione. Ci sono numerose ragioni per questo. I popoli della regione ne hanno abbastanza delle guerre e dello spargimento di sangue. Non vogliono più essere schiacciati sotto la pressione di dittatori. Con il fatto che l’autogoverno democratico dei popoli prende forma in Rojava e in altre parti della Siria del nord e garantisce una convivenza pacifica di tutti i gruppi di popolazioni, si espanderà anche la sua influenza sulla regione. In questo ambito si svilupperà una sorta di rinascimento mediorientale. E la Federazione Democratica Siria del Nord sarà il centro di questo rinascimento. La regione non ha bisogni di nuovi Stati o staterelli che spianano la strada a dittature ed elite oligarchiche. Questi Stati Nazione sono già da cento anni veleno per l’intera regione. Al contrario la regione ha bisogno di un antidoto sotto forma di unità democratica e comunità che si fondano sulla partecipazione di tutti i popoli. Il nome di questo sistema è la ‚Unità della Nazione Democratica‘. Sarà la necessaria prima tappe sulla via verso il confederalismo democratico in Medio Oriente. Nel Rojava e in altre parti della Siria del nord è già stata posata la prima pietra.
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