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Organ of the Council on Foreign Relations https://www.foreignaffairs.com/ August 22, 2017
La guerra a Gaza è inevitabile? Perché la pace attuale non terrà di Ghaith al-Omari e Grant Rumley
All'inizio di questa estate, sembrava che la guerra nella Striscia di Gaza fosse inevitabile. Israele aveva accettato la richiesta di Mahmoud Abbas dell'autorità palestinese, di interrompere l'elettricità per i circa due milioni di Gazawi che vivono sotto le regole di Hamas. Abbas sperava di pressare Hamas nel rinunciare al controllo della striscia, mentre la fazione intrappolata, immersa nell'oscurità, doveva confrontarsi con le pressioni di Israele e Abbas da un lato e dell'Egitto dall'altro. Sembrava solo una questione di tempo prima che Hamas esplodesse. Cioè, finché non emerse un improbabile salvatore: il leader di Fatah in esilio, Muhammad Dahlan. L’arcirivale di Abbas si precipitò in Egitto e fece un accordo con il Cairo per una spedizione di combustibile di emergenza. Mentre la situazione si calmava, Dahlan annunciò un nuovo accordo per Gaza: avrebbe raccolto fondi per Gaza all'estero. In cambio, Hamas avrebbe permesso ai suoi sostenitori di tornare a Gaza e operare liberamente. Tuttavia, quest’ultimo accordo in Medio Oriente è solo una soluzione temporanea. I leader di Hamas hanno pochi obiettivi in ??comune con il leader esiliato del loro partito rivale, salvo due importanti: migliorare le difficoltà della vita a Gaza e ostacolare il loro reciproco rivale, Abbas, in Cisgiordania. L'accordo attuale appartiene a questi due scopi, ma lo fa solo a breve termine. Può aver ritardato una guerra questa estate, ma ha reso più probabile un futuro conflitto.
Organ of the Council on Foreign Relations https://www.foreignaffairs.com/ August 22, 2017
Is War in Gaza Unavoidable? Why the Current Peace Won't Hold By Ghaith al-Omari and Grant Rumley
Earlier this summer, it seemed like war in the Gaza Strip was inevitable. Israel had accepted Palestinian Authority leader Mahmoud Abbas request to cut off electricity for the approximately two million Gazans who live under Hamas rule. Abbas hoped to pressure Hamas into relinquishing control over the strip, which was plunged into darkness as the cornered faction faced pressure from Israel and Abbas on one side and Egypt on the other. It seemed only a matter of time before Hamas lashed out. That is, until an unlikely savior emerged: exiled Fatah leader Muhammad Dahlan. The archrival of Abbas rushed to Egypt and brokered an agreement between Cairo and Hamas for an emergency fuel shipment. As the situation calmed, Dahlan announced a new arrangement for Gaza: he would raise money for Gaza abroad. In return, Hamas would allow his supporters to return to Gaza and operate freely there. Yet this latest Middle East agreement is only a temporary fix. Hamas leaders have few goals in common with the exiled leader of their rival party, save two important ones: to ameliorate the hardships of life in Gaza and thwart their mutual rival, Abbas, in the West Bank. The current arrangement ostensibly serves these two purposes, but it does so only in the near term. It may have delayed a war this summer, but it has made a future conflict more likely.
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