Fonte: www.dedefensa.org

https://comedonchisciotte.org

7 dicembre 2017

 

L’uomo da 100 miliardi di dollari e la CIA

Traduzione di Vollmond

 

Jeff Bezos è probabilmente, – incontestabilmente, secondo noi, una sorta di super ricco rappresentativo della nuova generazione, e probabilmente, ne rappresenta una nuova solo lui. Si potrebbe dire, aspettando di meglio, che ha inaugurato la generazione dei super ricchi pur considerando la descrizione incompleta dato che si limita alla descrizione di un ammontare di denaro diluviano e perennemente in crescita. In Bezos si sono però aggiunte altre caratteristiche fondamentali.

 

Cominciamo con le buone notizie, come prescrivono le norme del business. Sono riportate dal WSWS.org,  il sito più esperto riguardo la carriera di questo super ricco di “nuova generazione”. Bezos ha in effetti superato la soglia simbolica dei 100 miliardi di dollari di patrimonio personale grazie all’impennata delle azioni Amazon conseguente al Black Friday, lasciando a più di 10 miliardi di dollati il secondo, un tempo primo, Bill Gates, il simbolo dei super-ricchi della generazione precedente.

 

Ecco qualche precisazione sulla situazione attuale, di questa settimana, di questo Bezos che ha superato il quintale di miliardi. Più qualche precisazione sulla situazione di Amazon. SI tratta soprattutto dell’interessante maniera con cui Amazon si appropria di territori concreti, rispolverando il fenomeno della “città di una sola compagnia”. Amazon riscopre così una situazione tipica della fine del XIX secolo inizio XX, per esempio come Detroit fu la città della General Motors, in concorrenza con Ford che si trovava nella periferia della stessa città. (Henry Ford sognava di costruire una “città di Ford”, e creò una città operaia per i suoi operai: Fordlandia.) Questa evoluzione avvicina ancor più il periodo attuale del capitalismo sfrenato statunitense a quello della Gilded Age, tra la fine della guerra di secessione e il 1890 per la situazione politico-economica, e al 1929, per la situazione industriale.

 

“All’inizio di questo mese, l’Institute for Policy Studies ha stabilito che i tre miliardari più ricchi possedevano quanto la metà più povera degli Stati Uniti. Grazie a Bezos, questo studio è sorpassato, perché il miliardario, nel frattempo, ha accresciuto la propria ricchezza di altri 20 miliardi di dollari. Nel mondo intero, i cinque miliardari più ricchi possiedono quanto la ricchezza della metà della popolazione mondiale, all’incirca 3,5 miliardi di persone.

 

“Bezos ha acquisito la sua ricchezza grazie alla sfruttamento della sua forza lavoro, circa 300.000 persone in tutto il globo. I lavoratori di Amazon guadagnano 233 dollari al mese in India, per una media di solo 12,40 dollari l’ora negli Stati-Uniti. I lavoratori lavorano […] con protezioni di sicurezza minimale, salari molto bassi e con contratti spesso temporanei e flessibili. In settembre, quando Phillip Terry, di 59 anni, è stato schiacciato da un carrello elevatore in una fabbrica di Amazon, in Indianapolis, il ministro del lavoro ha dichiarato che l’impresa potrebbe essere costretta a pagare 28.000 dollari d’ammenda. Bezos guadagna una cifra simile in un minuto, più dei suoi operai americani in un intero anno.” La società esige gli stessi privilegi dei governi del mondo, privilegi fiscali e altre agevolazioni gratuite in cambio della costruzione dei suoi magazzini. Amazon fa rivivere l’idea della “città di una sola compagnia” della fine del XIX secolo. Ha messo in competizione più di 200 città americane desiderose di diventare il secondo quartier generale della compagnia ottenendo in cambio enormi donazioni. Chicago, per esempio, ha offerto a Amazon un “pacchetto di incentivi” da 2,25 miliardi di dollari, mentre Stonecrest, in Georgia, ha deciso di cambiare il suo nome in “Amazonie” e di nominare Bezos “sindaco a vita”… »

 

Ma Bezos/Amazon ha un tratto assai particolare, ovvero la sua relazione estremamente forte e pubblicamente ostentata con la Comunità di sicurezza nazionale (CSN), e in particolare la comunità dell’intelligence. La sua collaborazione con la CIA è ormai palese, dopo il contratto (2013) di 600 milioni di dollari tra Amazon e la CIA, che permette a Bezos di comprare il Washington Post. Il quotidiano diventa subito l’organo officiale della sicurezza nazionale e in particolare della CIA, e durante la campagna USA-2016, l’organo anti-Trump in nome della posizione assunta dalla CIA.

 

Come vediamo di seguito, gli accordi tra Bezos/Amazon e CSN/CIA si moltiplicano e si mostrano per ciò che sono, la CIA afferma apertamente la sua soddisfazione per questa cooperazione. (C’è stata anche una visita altamente mediatizzata dal segretario alla difesa Mattis presso Amazon, l’agosto scorso, che ci permette di comprendere che anche il Pentagono amoreggi con Bezos.) Non si lavora più in segreto come accadeva prima dell’affare Snowden.

 

” … Bezos ha trasformato la sua società in un organo semi-ufficiale dell’apparato di informazione militare americano. In questo mese, Amazon e la CIA hanno annunciato il lancio di un nuovo sistema di cloud “Regione segreta” nel quale la società ospiterà dei dati per la CIA, l’NSA, il Dipartimento della difesa e altre agenzie di informazione militare.Un portavoce della CIA ha recentemente qualificato l’accordo [per l’acquisto del Washington Post da parte di Bezos] del 2013 di 600 milioni di dollari tra Amazon e il governo la “migliore decisione che abbiamo preso”. Più tardi in novembre, il Senato ha approvato un progetto di legge sulla spesa per la difesa. Amazon fornirà all’apparato di informazione militare dei computer, delle sedie e altro materiale per l’ufficio.” L’uomo da 100 miliardi di dollari ha impiegato la propria ricchezza per esercitare un’influenza considerevole nei corridoi del potere. Quest’anno Amazon ha finanziato il governo federale sborsando più di 9,6 milioni di dollari. Bezos è ricorso alle pagine del Washington Post, che ha comprato nel 2013, per promuovere l’agenda del Partito democratico. Il Post, sotto la direzione di Bezos, è stato uno dei principali difensori della campagna contro la Russia, pubblicando nel novembre 2016 la lista “PropOrNot”, una finta compilation di agenzie di stampa presumibilmente “propagandisti russi” includente anche siti di informazione di sinistra. »

“Il caso Bezos sta prendendo nettamente le distanze dal piccolo mondo dei super ricchi, e soprattutto dai compari della Silicon Valley. (La generazione precedente, se si segue la nostra classificazione, che non è una questione d’età quanto una questione di metodo e di posizione pubblica rispetto ai poteri in campo.) Ciò si evince dall’affermazione quasi pubblica dei legami tra Bezos e il servizio di informazione e, eventualmente, i militari, – ma con la convinzione che la CIA sia priviligiata come interlocutrice principale. Ben inteso, tutta la Silicon Valley, dalla preistoria di Gates alla sexy semplicità di Zuckerberg, ha sempre camminato a braccetto con la Comunità di sicurezza nazionale, Snowden ce l’ha ampliamente dimostrato. Ma con Bezos, è un’altra cosa: la relazione è alla luce del sole, ambo le parti ostentano soddisfazione, e nulla ci può dire dove essa possa portare, né chi dei due domini l’altro; c’è un problema di preponderanza del potere.

 

Ci è difficile pensare che questa relazione, soprattutto quando passa attraverso l’acquisto di un quotidiano come il Washington Post che si presenta in maniera così sfacciata come il “rullo della CIA”, come durante la campagna USA-2016, non rechi con sé qualche brutta sorpresa. È il Post che ha influenzato tutta la stampaSistema, compreso il New York Times e gli altri media fuori-Usa nel blocco BAO, e il risultato è stato ben analizzato da Robert Parry il 20 novembre 2017. Parlando del Russiagate, che è il mostro difforme partorito da USA-2016, Parry riassume in questo modo: «L’isteria del Russiagate ha provocato un’enorme abbassamento del livello giornalistico per il fatto che i principali media statunitensi hanno ignorato le regole fondamentali del trattamento delle “prove” [riguardanti la sedicente interferenza russa nelle elezioni] che sono state discusse… »

Dato che la creazione di questa isteria antirussa, avviata dal 2013-2014 (Siria e sopratutto Ucraina), poteva effettivamente essere un obiettivo strategico della CIA, si può concludere che la missione sia stata compiuta. Ma “a che prezzo?”, la manovra ha determinato un abbassamento del livello giornalistico ormai impegnato a promuovere l’americanismo, si è così sacrificata un’arma fondamentale. In ogni caso, ci sembra che l’episodio dimostri che Bezos, il partner della CIA in seno alla Corporate Power, orientando il Post e il resto come ha fatto, si comporti e continui a comportarsi ignorando le regole fondamentali della comunicazione. L’ibrido regna.

 

Quanto alla CIA, la sua maniera di uscire allo scoperto come ha fatto e continua a fare affermando pubblicamente la sua soddisfazione di “lavorare” con un tale partner, mostra un po’ troppo le sue macchinazioni e tende a “bruciare” i suoi corrispondenti. (La dichiarazione ufficiale della CIA riguardo l’operazione di acquisto del Post, della «migliore decisione che abbiamo preso», accellera ancor di più, se possibile, l’abbassamento del livello giornalistico di cui parla Parry.) La CIA è incredibilmente potente, come lo stesso Bezon, ma si ha l’impressione, rispetto alle operazioni che furono affettuate dall’Agenzia nel primo mezzo secolo dalla sua fondazione, che si sia persa un po’ di quella finezza e di quella sottigliezza tipiche del recente passato …

 

Tra questi due partner, ci sono diverse cose in comune: il potere, la brutalità, il cinismo, la falsa-virtù affermata perentoriamente, – in breve, tutto ciò che caratterizza la politicaSistema dal 2001, ma ostentato, istituzionalizzato, ufficializzato, proclamato. Quando si analizza il risultato dei primi sedici anni della politicaSistema e si considera questo mostro Bezos-CIA, si ha un’impressione per certi aspetti temperata: la loro potenza combinata può dare la vertigine, ma la vertigine può anche generare errori di manovra e cadute ancora più brutali…

 

Ci siamo: l’unione tra Bezos-CIA era nell’aria da tempo. Si tratta di un’unione eccessiva che nasconde in sé la chiave della propria autodistruzione. Il Sistema non può che approvarla.

 

 


Link: www.dedefensa.org/article/lhomme-aux-100-milliards-et-la-cia

27.11.2017

 

 

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