Caso Moro, 39 anni dopo il delitto: le nuove piste di indagine

Sono passati 39 anni dal ritrovamento nel portabagagli di una Renault 4 rossa in via Caetani, a Roma del cadavere di Aldo Moro: tanti i misteri ancora oggi che circondano la sua morte.

 

Impastato, un povero Cristo le cui idee non moriranno mai

Il 9 maggio del 1978 quando fu trovato morto Moro e ammazzarono Peppino Impastato io non ero ancora nata. Ma non dimentico.

 


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9 maggio 2017

 

Nel ricordo di Aldo Moro e Peppino Impastato, ammazzati il 9 maggio 1978

di Antonio Cipriani

 

Un giorno dedicato alla memoria. E alla coscienza di quello che è stato, di quello che sarebbe potuto essere.

 

Trentanove anni fa, lo stesso giorno, la mafia uccise Peppino Impastato e le Br uccisero Aldo Moro. Un giorno importante oggi, il 9 maggio, giorno della memoria. Giorno della necessità di non gettare la memoria, la storia, il coraggio e la verità nel buco nero di una "pacificazione impossibile". Nel buco nero della vergogna e della poca democrazia, dell'amnesia e delle dimenticanze come punto di partenza per una società meno giusta, più triste, meno partecipativa, più volgare e violenta.

La mafia uccise Impastato e le Br ammazzarono Moro. Questo è chiaro. Ma la domanda che resta accesa e alla quale nessuno ancora ha il coraggio di rispondere è: a vantaggio di chi? O, per spiegarmi meglio: chi si avvantaggiò di questi due atti di violenza terroristica? Quale Italia venne fuori dalla pagina oscura e sanguinaria di quegli anni? Mettere a tacere una voce, mettere a tacere una speranza di cambiamento nazionale. Spegnere con un delitto chi poneva domande; sparare alla nuca di un uomo inerme che voleva superare il concetto di sovranità limitata che aveva offuscato i primi decenni della nostra Repubblica.

 

Aveva offuscato. Che offusca. Perché lo stile è sempre quello, con le armi o con l'arroganza del potere o con la potenza della comunicazione: le voci che dissentono vengono messe a tacere. A favore di un sistema di valori indegno, violento e mafioso. Che non fa sconti e pretende una democrazia sbrindellata, una sovranità nazionale finta, una memoria labile. 
Mafia e terrorismo hanno disegnato la democrazia a pezzi che stiamo vivendo. Hanno rappresentato il machete con il quale si è disintegrato un progetto di sovranità compiuta, di partecipazione alla vita democratica. Per un totale, costante e soffuso avvelenamento delle coscienze. E chi si è avvantaggiato da questa perversa deriva culturale e politica, oggi parla di quella "pacificazione" di cui scrivevo. Impossibile pacificazione, dico io. Perché ci fosse, perché si rammendassero gli strappi della nostra storia, sarebbe necessario il filo della verità. Un filo che è negato a noi cittadini. Che, per forza di cose, dobbiamo continuare a batterci perché un giorno sia fatta questa benedetta verità sulla nostra storia recente e perché la democrazia che i nostri padri hanno conquistato con il sangue, non diventi il tappetino sul quale i potenti e gli arricchiti con modalità sconosciute, si puliscano i piedi.

 

Guarda il video:

Discorso Peppino Impastato a Radio Aut

https://youtu.be/Gd3bCzwb_Pc

 

Vedi anche:

Il rapimento e la morte di Aldo Moro

http://www.globalist.it/news/articolo/213214/il-rapimento-e-la-morte-di-aldo-moro.html

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