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14 maggio 2017
Forum sulla via della seta, presenti 29 capi di stato.
di Guido Keller
29 paesi si sono dati appuntamento a Pechino per discutere della Nuova Via della Seta, un mezzo, come lo ha definito il presidente Xi Jinping all’apertura dei lavori, per “promuovere pace e prosperità”.
Xi ha spiegato che il progetto, che permetterà un rapido e cospicuo scambio di merci dalla Cina all’Europa attraverso le direttrici ferroviaria e a di mare, non vuole interferire con le vicende interne dei paesi interessati, ed ha annunciato un nuovo finanziamento di 14,5 miliardi di dollari per il Silk Road Fund.
Secondo una stima degli analisti di Credit Suisse i costi complessivi dell’ambizioso progetto sono colossali, 900 miliardi di dollari nei prossimi 5-10 anni per la creazione di infrastrutture in 62 paesi, e l’Italia rivestirà un ruolo centrale con i suoi porti, porte sull’Europa.
Tant’è che il premier italiano Paolo Gentiloni, presente tra gli altri 29 capi di stato e di governo e i 70 leader di organizzazioni sovranazionali di ogni genere, ha parlato di “occasione straordinaria” per l’Italia, con “conseguenze economiche importanti”. “L’Italia – ha spiegato il premier – può essere protagonista in questa grande operazione a cui la Cina tiene moltissimo per la propria prospettiva strategica, per noi è una grande occasione. Credo che la mia presenza qui abbia anche il significato di sottolineare quanto per l’Italia questa sia un’occasione straordinaria. Ci sono ragioni storiche, ci sono ragioni geografiche perché collegare il mar cinese e il Mediterraneo, l’Europa e l’Asia, non può che vederci protagonisti. Le relazioni politiche possono aiutare a far sì che questa occasione venga colta. Ci sono infrastrutture da realizzare insieme nei Paesi attraversati dalla Via della Seta terrestre, e ci sono grandi opportunità per i nostri porti per la Via della Seta marittima”.”Un investimento nelle relazioni di amicizia tra questi due Paesi – ha aggiunto Gentiloni – che può provocare conseguenze economiche importanti per l’Italia: porti, infrastrutture e commercio in genere, naturalmente è una storia che va avanti da secoli”.
Gentiloni è l’unico leader europeo del G7 presente a Pechino, ma il progetto (al momento proposti sei tracciati) interessa tre continenti, L’Asia, l’Europa e l’Africa: tra i leader presenti Vladimir Putin, Nawaz Sharif, Rodrigo Duterte, Aung San Suu Kyi. Gli Stati Uniti, non interessati dal progetto, hanno mandato una delegazione, e partecipa anche la Corea del Nord con il ministro dell’Economia estera Kim Yong-jae.