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reteccp.org Si è spento Gigi Ontanetti, un veterano degli interventi civili di pace in zone di conflitto. Dal Sud Africa dell'apartheid alla Bosnia, al Congo ... Kossovo, Palestina ecc ecc ... Dopo una lunga lotta con il cancro che si era insinuato nel suo sangue in Kossovo, grazie alle polveri leggere che trasportavano dovunque la radioattività dell'uranio impoverito usato durante i bombardamenti. molti anni di chemio e poi il ricovero in una struttura protetta, infine all'ospedale, da dove non sarebbe più uscito vivo. Lo piange la mamma che gli è stata vicino fino all'ultimo. Lo piangono gli amici della Fucina della Nonviolenza, dell'Agesci di cui era un solido appartenente e i compagni di lotta dell'Isolotto, dove era stato membro del consiglio di quartiere, prima di essere anche consigliere comunale del Comune di Firenze. Lo piangono anche I beati Costruttori di Pace, per i quali era stato uno dei primi permanenti a Sarajevo, dove era rimasto, a tempi alterni, per quasi tutto il conflitto. Anche il Movimento Nonviolento lo ricorda con commozione e affetto: Gigi Ontanetti era una persona genuina, un puro di cuore. Pasquale Dioguardi: Piergiorgio Gigi e' stato grande. Insostituibile e fondamentali guida nelle marce pacifiste nei Balcani e a Bukavu.
Angela Dogliotti Ho conosciuto solo di sfuggita Gigi, ma so quanto era amato e apprezzato. Lo piangiamo insieme agli altri amici che hanno condiviso con noi un pezzo di storia e ci hanno lasciato da poco: Nanni, Pietro...
Ci hai insegnato che il potere è di tutti! Per tutto quello che sappiamo di te ti immaginiamo già a discutere con San Pietro perché le chiavi non le può tenere sempre lui, ci deve essere una rotazione in quel ruolo ... Non ti ringraziamo perché come hai scritto tu nel tuo libro "un grazie a nessuno" ma aver percorso un pezzo di strada insieme a te ha reso migliore questo mondo, ha permesso che noi nascessimo come progetto e ci ha fatto imparare tanto. Tu eri un uomo che rendevi possibili le cose, continueremo a lavorare seguendo il tuo esempio. Ho conosciuto Gigi perchè volevo andare asssolutamente a Sarajevo. la prima volta lo vidi alla marcia Perugia Assisi, lui era il responsabile che decideva dei permanenti. Lì si portavano avanti diversi progetti basati sull'Azione Diretta Nonviolenta, portavamo la posta dai rifugiati all'estero a coloro che ancora resistevano a Sarajevo. si andava a procurare l'acqua per gli anziani che non potevano uscire. avevamo una radio con cui si metteva in contatto quelli fuori con quelli dentro. una volta un poliziotto bosniaco in borghese ci arrestò perchge venivamo da Pale, qualche domanda poi fummo rilasciati. una cosa è certa Gigi era un uomo sincero e molto preciso su ciò che la nonviolenza permetteva e ciò che invece non si poteva fare. ho perso un vero amico. Maurizio Alfonso Navarra lo ricorda così: Qui potete scaricare un libro sull'esperienza in Bosnia di Pierluigi Ontanetti, http://www.progettosarajevo.org/archivio_materiale/pubblico/Libro_Pierluigi_Ontanetti.pdf Firenze, 31 agosto 2011 Aprile 2013 Intervista a Pierluigi Ontanetti "Non siamo quella razza" 3 ottobre, 2013 17 ott 2013 Morte di un pacifista: parla Luigi Ontanetti Il 3 ottobre 1993, cinque pacifisti italiani tentarono di "rompere simbolicamente" l'assedio di Sarajevo con l'attraversamento della prima linea del ponte Vrbanja. Uno di loro, Gabriele Moreno Locatelli, contrario all'azione, partecipò solo per aiutare eventuali feriti che, secondo le regole imposte da alcuni degli organizzatori, dovevano essere abbandonati sul posto. Proprio Locatelli venne colpito da due proiettili al torace e all'inguine. I suoi compagni fuggirono abbandonandolo sul selciato del ponte a dissanguarsi. Il comandante "militare" dell'azione era Luigi Ontanetti di Firenze. Ecco la sua opinione sulla "vita e sulla morte"...
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