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Venerdì 31 marzo 2017

 

Pressing della campagna Difesa civile: parlamentari discutetene!

 

Incontrando il presidente della IV Commissione difesa e alcuni deputati firmatari della proposta di legge, la campagna “Un’altra difesa è possibile” ha chiesto che sia calendarizzata quanto prima la legge sulla difesa civile non armata e nonviolenta. Valpiana: «Può essere approvata in questa legislatura».

 

Non molla la presa la campagna “Un’altra difesa è possibile”, promossa da Rete italiana per il disarmo, Rete della pace, Tavolo interventi civili di pace, Conferenza nazionale degli enti di servizio civile, Forum nazionale servizio civile, Campagna Sbilanciamoci! e lanciata all’Arena di pace e disarmo di Verona del 25 aprile 2014.

Lo scorso 15 marzo ha incontrato il presidente della IV Commissione difesa della Camera dei deputati e ha chiesto con forza la calendarizzazione della legge per una difesa civile non armata e nonviolenta. All’incontro con il presidente delle commissione Francesco Saverio Garofani erano presenti alcuni deputati firmatari della proposta di legge: Massimo Artini (Gruppo misto), Giorgio Zanin (Partito democratico), Giulio Marcon (Sinistra ecologia libertà) e Luca Frusone (Movimento 5 stelle).

Mao Valpiana, coordinatore della Campagna “Un’altra difesa è possibile”: «Riteniamo che i tempi siano maturi per l’approvazione in questa legislatura della Legge sulla istituzione e finanziamento del Dipartimento della difesa civile non armata e nonviolenta. Le istituzioni hanno già accolto molte delle nostre proposte come il Servizio Civile universale e la sperimentazione dei Corpi Civili di pace. Ora lavoriamo per ottenere il riconoscimento e la pari dignità tra la difesa armata e la difesa civile, per dare piena attuazione all’articolo 52 della Costituzione».

 

21mila cartoline

I contenuti della proposta di legge parlamentare, ad oggi sottoscritta da 74 deputati, sono chiari e rispecchiano i temi cardine già presenti nell’iniziativa popolare: dotare il nostro paese, in maniera innovativa e in anticipo su altri stati europei, di un dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta. Cioè di una struttura stabile istituzionalmente dedicata a esercitare – con approfondimento e professionalità – i percorsi di costruzione della pace tramite interventi civili e di gestione nonviolenta dei confitti. In accordo con strutture già esistenti (Ufficio nazionale del servizio civile e Protezione civile) e con capacità di analisi strategica tramite un Istituto di ricerca su pace e disarmo.

Nel corso dell’incontro con il presidente della IV Commissione difesa si sono sottolineati i positivi passi compiuti dalla Campagna dal 2014 ad oggi: elaborazione del testo di legge, raccolta delle firme per la presentazione dell’iniziativa popolare, consegna alla presidente della Camera, adesione di 74 deputati e presentazione dell’iniziativa parlamentare, incardinamento nelle Commissioni I e IV, distribuzione su tutto il territorio di 40.000 cartoline, convocazione degli Stati Generali della Dcnanv, raccolta e consegna ai deputati delle 21.000 cartoline sottoscritte dai cittadini.

La delegazione di “Un'altra difesa è possibile” ha direttamente consegnato al presidente Garofani le cartoline a lui espressamente inviate dagli elettori nel corso della seconda fase di mobilitazione, che si è conclusa con la raccolta di circa 21000 cartoline che i sostenitori dell’iniziativa hanno voluto indirizzare a 545 deputati, di diversi gruppi politici, per premere verso la calendarizzazione della proposta di legge. I pacchi con le cartoline sono stati consegnati alla Camera dei deputati e verranno distribuiti nei prossimi giorni a ciascun parlamentare destinatario.

 

Dibattito necessario

Ancora Valpiana: «Se da un verso è già importante che la mobilitazione delle Reti del mondo del disarmo, della pace, della nonviolenza, del servizio civile abbia portato nel dibattito politico il tema dei mezzi non armati e nonviolenti ancora necessari per assolvere al dovere costituzionale della difesa della Patria, è altrettanto importante che tale sforzo abbia ora una ricaduta nel dibattito parlamentare. Con una traccia di dibattito istituzionale e di primo approfondimento che rimanga anche come base per qualsiasi iniziativa futura».

L’auspicio dei promotori della Campagna e di tutte le organizzazioni, oltre 200, che lavorano nell’ambito delle Reti promotrici è che si raggiunga il prima possibile un risultato del genere, a partire da una prima rapida calendarizzazione in commissione Difesa, per giungere poi ad una conseguente approvazione alla Camera, di tale proposta di legge ormai da circa un anno all'attenzione della politica, dalla quale si attendono risposte chiare e positive.

 

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