Fonte: Maurizio Blondet http://www.ariannaeditrice.it/ 03/02/2017
Kiev all'attacco in Donbass. Complici, McCain e i "fake media" di Maurizio Blondet
Le truppe di Kiev da giorni hanno compiono bombardamenti d’artiglierie contro il Donbass separatista – uccidendo volontariamente gran numero di civili (qualcosa che hanno imparato dalla Cia?). Durante le ultime 24 ore, le truppaglie della giunta hanno sparato 3016 volte contro il territorio separatista, di cui 490 volte con razzi multipli Katiusha, e 939 volte con artiglieria pesante (122 e 152 mm). Così’ hanno ucciso due persone (una anziana di Avdeyevka), colpito un’ambulanza ferendone gli occupanti, distrutto 51 edifici civili, fra cui un piccolo parco-giochi per bambini a Makeyevka, ma soprattutto danneggiato la stazione di filtraggio acqua di Donetsk, privando la capitale, e Yasinovataya e Avdeyevka, dell’acqua corrente. Ciò ricorda molto da vicino ciò che è avvenuto in Siria a metà, dopo la liberazione di Aleppo, quando ignoti terroristi hanno, con un attentato mirato, privato di acqua potabile Damasco che ha 5 milioni di abitanti (decisamente, firma Cia).
Che sia una provocazione della giunta, non è dubbio. Persino gli osservatori tedeschi lo ammettono: “Dietro, si sospettava nel governo tedesco, ci potrebbe anche essere il calcolo di aggravare la situazione in modo che i piani del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per alleviare le sanzioni possano essere fermati. Poroshenko tenterà qualsiasi cosa per evitare la fine delle sanzioni contro la Russia. http://www.sueddeutsche.de/politik/ostukraine-kiews-kalkuel-1.3356319
Anche gli osservatori OSCE, che dovrebbero controllare il cessate il fuoco di Minsk 2 e di solito danno la colpa ai separatisti, stavolta ammettono – implicitamente – che sono stati i nazistoidi di Kiev. Infatti è a loro che Alexander Hug, uno dei capo missione, ha chiesto di smettere di sparare sul twitter ufficiale dell’OSCE.
Anche perché sembra che lo stesso Hug sia stato preso sotto il fuoco ucraino mentre andava verso la centrale di filtraggio per accertare i danni. Washington Post: “E’ Putin che ha aggredito”. Ma la cosa più grave non è questa. La più grave è che il Washington Post, riportando i fatti, ne dia la colpa esclusivamente “a Putin per forzare la mano a Trump a fare qualcosa”. Parla di “bombardamenti ed attività militare russi”, si affretta a riportare il parere di tale Alex Kokcharov, analista di Jane’s, che asserisce l’assurdo: “La Russia sta volontariamente usando una escalation controllata nel Donbas per dimostrare il suo controllo del conflitto alla nuova amministrazione Usa.
E’ probabilmente parte della più ampia strategia russa di assertività militare all’estero”.
Siccome la spudorata “ fake news” del grande giornale Usa – chiaramente parte della politica di provocazione del “deep state”, che non si perita di provocare un conflitto contro la Russia, sull’Ucraina come in Polonia o nei baltici- sarà ripresa dai media italiani ed europei (anzi già la ripetono diverse radio), mettiamo qui i dati per smentirla. Senza nessuna speranza, a futura memoria: noi non siamo caduti nella menzogna. Dunque, il lettore deve sapere che la missione OSCE, che dovrebbe controllare il cessate il fuoco lungo le linee di demilitarizzazione concordate, ed è costituito da militari NATO ma anche russi, rilascia rapporti quotidiani – evidentemente ignorati dal Washington Post. . Da questi risulta che: Il 26 gennaio, la Missione Osce ha rivisitato un sito di immagazzinamento militare permanente della forze di Kiev, il più importante, ed “ha osservato che 12 carri armati T-64 e quattro mortai da 82 millimetri erano scomparsi. La Missione Osce nota che le violazioni del cessate il fuoco sono diminuite nelle serate del 27 e 28 gennaio, rispetto al passato (“solo” 330 esplosioni rispetto alle 520 solite); e poi “nelle seguenti 24 ore, registra 2300 esplosioni, per lo più nelle zone di Avdiivka-Yasynuvata-aeroporto di Donetsk “. Evidentemente gli aggressori stavano silenziosamente riposizionando l’armamento pesante su posizioni avanzate,m dentro la zona demilitarizzata – in piena violazione degli accordi. Hanno anche abbattuto un drone da osservazione della Misisone. Una ventina di uomini in mimetica “ma disarmati” sono stati colti da osservatori dell’Osce mentre avevano bloccato, con tre tronchi sui binari, la linea ferroviaria tra Hirske (Kiev) e Donetsky (controllata dai ribelli).
Hanno detto agli osservatori OSCE di essere “reduci di battaglioni di volontari” ucraini e aver bloccato il traffico “per combattere contro il contrabbando”. http://www.osce.org/ukraine-smm/295996
Gli ucraini hanno anche abbattuto un drone d’osservazione dell’OSCE sopra Makeyevka, lanciando un missile BUK.
Non si deve dimenticare che il noto senatore John McCain, accompagnato dal suo costante tirapiedi senatore Lindsey Graham, hanno passato le feste di Capodanno a Kiev . Non per il veglione. Hanno visitato la 36ma Brigata di Marina Separata (?) sulla linea avanzata di Shyrokyne, a quattro chilometri dalla linea di contatto, insieme a Poroshenko. “Ammiro che voi combattete per la patria”, ha proclamato Graham:”La vostra lotta è la nostra lotta . Il 2017 sarà l’anno dell’offensiva”. McCain: “Io sono convinto che voi vincerete, e noi faremo tutto quel che possiamo per darvi tutto quel che vi serve per la vittoria”. Non a caso Trump ha detto a McCain di “smettere di cercare di provocare la terza guerra mondiale”. (Poroshenko dal canto suo ha incitato i soldatiu con queste parole: “Stiamo combattento per la libertà, per i valori della democrazia, per protreggerli nell’Europa centralre del XXI seoclo”: le stesse parole che dice la Mogherini contro Trump). We are fighting for freedom, for the values, for democracy, protecting them in the center of Europe in the XXI century,” he said. Negli ultimi due anni, l’esercito di Kiev è passato per un massiccio rafforzamento: nuove armi ed equipaggiamento arrivati da Usa e paesi NATO, droni, addestratori americani; sulla carta è un’armata di 250 mila coscritti. Ma la loro combattività è dubbia. Di fatto, l’offensiva in corso è sostenuta dai battaglioni neonazisti (“nazi-froci”) del Pravi Sektor; che continuano gli attacchi oltre le linee, nonostante le gravi perdite: 93 morti e 300 feriti secondo i rapporti stessi di Kiev. Il quale ha sloggiato i pazienti dagli ospedali di Avdeyevka, Konstantinovka, e Selidovo per fare posto ai militari.
I comandi dei separatisti sostengono che le loro linee di difesa reggono. Sono però molto preoccupati della presenza a Kramatorsk, a 48 chilometri da loro, di due sistemi di missili Trocka-U, che le truppaglie di Kiev potrebbero lanciare se messi alle strette: provocando stragi.. Hanno avvertito gli osservatori della Missione Osce.
Sugli altri fronti.
Gli Usa continuano a rifornire Daesh Lo ha rivelato un membro del parlamento iracheno, Sattar al-Qanem, citando fonti della intelligence nazionale: un elicottero ChinooK è atterrato sabato scorso presso Salahuddin, regione di Al-Jazireh, area cotto controllo dello Stato Islamico. Un altro mezzo è atterrato presso il villaggio di Mak’hul, a nord di Salahuddin. Hassan Salem, membro della commissione della sicurezza del parlamento, ha confermato. Ed ha agiunto che i due elicotteri hanno sbarcato armi e viveri per i terroristi, e preso a bordo, per esfiltrarli, alcuni comandanti dell’ISIS.
Massacro di donne in Yemen Qualche giorno fa il Pentagono ha attaccato in Yemen un presunto “ campo di Al Qaeda presso Bayda”, massacrando una sessantina di donne (“dichiarate combattenti di Al Qaeda”); fra tali combattenti si conta la figlia, di 8 anni, di ANwar Al-Awlaki, un cittadino americano (eh sì) bollato come “leader di Al Qaeda”, e ucciso da un drone americano cinque anni fa. Droni americani avevano già ucciso anche un figlio sedicenne di Al-Awlaki, Abdulrahman, (anche lui cittadino Usa), quindi con la famiglia il Pentagono dovrebbe finalmente aver finito. C’è il dubbio che l’attacco sia stato ordinato all’insaputa della nuova amministrazione: il generale Mattis era ad una festa ufficiale, e ha dovuto abbandonarla in fretta perché nell’operazione – malissimo organizzata – due Navy Seals sono morti per incidente al loro velivolo. Lo scopo? Liberarsi di collaborazionisti, probabilmente; ma con il vantaggio collaterale di permettere ai grandi media di titolare “bagno di sangue di donne nel primo raid dell’era Trump”.
“I Seals sono entrati nella casa ed hanno ucciso tutti quelli che c’erano, comprese tutte le donne. Hanno incendiato la casa”: lo ha riportato il nonno della piccola Nawar, che si chiama Nasser Al-Awlaki ed è stato in passato ministro dell’agricoltura dello Yemen. I SEALS hanno bruciato la casa perché? Perché hanno ammazzato le donne? http://www.nbcnews.com/news/world/seal-american-girl-die-first-trump-era-u-s-military-n714346
“Trump è sabotato dal Pentagono?”, si domanda Paul Craig Roberts. |