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L’Ucraina bombarda Avdeevka mentre Trump incontra la Timoshenko di Alexander Mercouris Traduzione di Alessandro Lattanzio
Mentre l’esercito ucraino subisce pesanti perdite ad Avdeevka, alla vigilia di una conversazione con il presidente dell’Ucraina Poroshenko, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump s’incontrava con il capo dell’opposizione ucraina Julija Timoshenko, forse alla ricerca di alternative.
Anche se la nebbia di guerra grava sui combattimenti in Ucraina orientale, gli ultimi scontri sono un’eccezione, con un quadro ragionevolmente chiaro di ciò che vi succede (la voce di Wikipedia sulla battaglia segue la linea ucraina, errata e da ignorare). Il tentativo ucraino di avanzare verso Donetsk ha incontrato forte resistenza ed è stato respinto con pesanti perdite e il timore che le truppe ucraine ad Avdeevka siano circondate dalla milizia orientale in ciò che il gergo militare ucraino chiama “calderone”, come già accaduto più volte. Anche se i russi sollecitano la milizia a trattenersi per il momento, con gli ultimi rapporti che suggeriscono che i combattimenti stiano scemando, a quanto pare gli ucraini sono stati colti allo scoperto subendo pesanti perdite sotto i bombardamenti, anche se il numero esatto di vittime è sempre difficile da stimare. Come accade regolarmente nei combattimenti in Ucraina, le vittime ucraine aumentano con il rifiuto della dirigenza ucraina di consentirgli di ritirarsi. Al contrario, sembra che abbiano sollecitato le truppe ad andare ancora all’attacco, e come sempre altri cadono minacciando le posizioni ucraine ad Avdeevka. Chiunque abbia seguito gli scontri in Ucraina dagli inizi nel luglio 2014, avrà familiarità con tale modello. Le ripetute sconfitte ucraine, nel cosiddetto ‘calderone meridionale’ e ad Ilovajsk nel 2014, nell’aeroporto di Donetsk e a Debaltsevo nel 2015, non sono dovute a inferiorità numerica, mancanza di mezzi, coraggio o disciplina delle truppe ucraine. Sono dovute al dilettantismo e all’incompetenza cronici dell’alto comando ucraino, in primo luogo al presidente Poroshenko, mentre dei capi militari professionisti ha diffidato mettendoli da parte, in modo che la decisione di attaccare ha ripetutamente trascinato le truppe ucraine in trappola. Sembra che le chiacchiere audaci sulla rinascita dal nulla dell’esercito ucraino non abbiano cambiato nulla, dati i capi ucraini incapaci d’imparare dagli errori del passato. I combattimenti, che il presidente Poroshenko sembra aver iniziato con l’intenzione di ampliare il proprio sostegno in Ucraina e occidente, ne avrebbero in effetti minato il sostegno. L’indice di gradimento di Poroshenko in Ucraina era chiaramente intorno (probabilmente sovrastimato) il 13%, prima dell’attacco. Se le voci sulle perdite subite con quest’ultimo attacco si diffonderanno nella società ucraina, come avverrà, è probabile che tale popolarità si ridurrà ulteriormente. Il fatto che ora chieda il referendum sull’adesione alla NATO e che le sue forze speciali abbiano ucciso un altro leader delle milizie di Lugansk, sono chiari indizi che cerca di distogliere l’attenzione dalla sua ultima sconfitta militare. Forse ancora più preoccupante per Poroshenko è che negli Stati Uniti ci siano chiari segnali che l’amministrazione Trump cerchi di sostituirlo, tentando d’uscire dall’impasse. Non solo Trump ha ritardato la prima conversazione con Poroshenko da Presidente, finora, una settimana dopo la telefonata tra Trump e Putin, ma alla vigilia della telefonata Trump incontrava a Washington la vecchia nemica e rivale politica di Poroshenko, l’ex-prima ministra Julija Timoshenko. Tale incontro è insolito, a dir poco, e il fatto che Trump abbia scelto d’incontrare Timoshenko alla vigilia della conversazione con Poroshenko sembra francamente un affronto, che può solo allarmare parecchio Poroshenko. Va detto che l’incontro stesso è molto più importante di qualsiasi cosa si suppone Trump le abbia detto. Ciò perché la rivista Politico riporta che Trump avrebbe assicurato Timoshenko che le sanzioni alla Russia non sarebbero state tolte se l'”aggressione” russa all’Ucraina continua. In realtà Trump difficilmente devierebbe dalla linea ufficiale nel primo incontro con una come Timoshenko, ed è improbabile che si senta vincolato da qualunque cosa dica su tale soggetto. Francamente l’incontro tra Trump e Timoshenko dà l’impressione che Trump e collaboratori l’abbiano valutata per vedere se possa sostituire Poroshenko di cui sembrano avere poca fiducia. Il fatto che Poroshenko e i suoi sostenitori oligarchici sia corsi, nelle ultime elezioni degli Stati Uniti, a sostegno di Hillary Clinton, arrivando a minare la posizione del dirigente della campagna elettorale di Trump, Paul Manafort, ovviamente rende Poroshenko malvisto da Trump e il suo governo. Che Timoshenko sia davvero la soluzione per uscire dallo stallo della crisi ucraina è un’altra questione. Come affarista, capo politico e prima ministra dell’Ucraina, Timoshenko ha dimostrato di essere tanto competitiva ed aggressiva quanto incompetente e corrotta, anche se non più di ogni altro politico ucraino. La sua popolarità è aumentata negli ultimi mesi, mentre Poroshenko declina, ed ora sono più o meno pari, cioè lei non è molto popolare presso la società ucraina. Timoshenko è comunque ritenuta intelligente, e da prima ministra creò rapporti ragionevoli con Putin e la Russia, anche se sembra l’abbia fatto per rafforzare la propria posizione nei conflitti intestini in Ucraina. Ci sono voci anche che Putin preferisse Timoshenko al presidente ucraino Viktor Janukovich, di cui si dice diffidasse. Che sia interessato o meno, è fuori luogo che il semplice fatto che Trump le parli suggerisca, come detto, che cerchi delle opzioni, e pensi sia utile sbarazzarsi di Poroshenko, di cui dopo tutto ha motivi personali per non gradirlo. Se è così, si può anche notare che Trump sappia che senza una risoluzione della crisi ucraina, anche temporanea che congeli il conflitto, la speranze di migliorare le relazioni USA-Russia saranno vane. In un modo o nell’altro, con la sconfitta ad Avdeevka e l’incontro Timoshenko – Trump, Poroshenko aveva molto su cui riflettere mentre si preparava a parlare con Trump. |