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Nov 20, 2017

 

Pechino pronti a risolvere la crisi dei Rohingya

 

Pechino ha pronto un piano in tre step per risolvere la crisi dei rohingya: proclamazione di un cessate il fuoco per ristabilire l’ordine; promozione delle negoziazioni bilaterali tra Bangladesh e Myanmar; sviluppo economico dello stato Rakhine attraverso gli investimenti internazionali. La roadmap è stata presentata nel weekend dal ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in visita in Myanmar per l’Asia-Europe Meeting. Wang, che ha incontrato Aung San Suu Kyi, il presidente birmano Htin Kyaw e il capo dei militari Min Aung Hlaing, durante una prima tappa in Bangladesh aveva affermato che “la comunità internazionale non deve complicare la situazione”, alludendo alle critiche mosse dai governi stranieri e dalle organizzazione per la difesa dei diritti umani contro il governo della “Lady”, considerato troppo tollerante nei confronti delle maniere forti adottate dall’esercito per pacificare lo stato Rakhine. Secondo Wang, “lo stato Rakhine ha bisogno di sviluppo economico. E la Cina è pronta ad aiutare”. Negli ultimi anni, Pechino ha investito miliardi di dollari nell’area colpita dagli scontri etnici tra buddhisti e musulmani per la costruzione di un porto di acque profonde e una zona economica speciale. Lo scorso aprile, è entrato in funzione il tanto atteso oleodotto che pompa petrolio da Africa e Medio Oriente fino alla provincia cinese dello Yunnan facendo scalo proprio nello stato Rakhine.

 

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