http://www.greenreport.it/ 20 novembre 2017
Oltre 140mila ettari di bosco andati a fuoco, ma oggi è la Giornata nazionale degli alberi
Mai così poco da festeggiare: il 2017 annus horribilis per la devastazione che ha divorato larga parte del patrimonio naturalistico italiano. Realacci: col verde urbano bellezza e risparmi, meno gas serra e inquinamento
Si celebra oggi in Italia la Giornata nazionale degli alberi – introdotta dalla legge per gli spazi verdi urbani, la n.10 del 2013 –, ma mai come in questo 2017 c’è così poco da festeggiare: secondo i dati elaborati da Legambiente (aggiornati al 30 ottobre scorso) sono andati in fumo, solo nel nostro Paese, ben 140.430 ettari di superfici boschive, pari al 293,0% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016 (47.926 ettari).
Il 2017 verrà ricordato come un anno orribile per la devastazione prodotta dal fuoco che ha divorato anche gran parte del patrimonio naturalistico italiano. Le regioni italiane più colpite risultano essere la Sicilia con 42.872 ettari distrutti dal fuoco, e con uno stillicidio di roghi in quasi tutte le province, la Calabria con 35.241 ettari, la Campania 19.284, il Lazio 13.284, la Sardegna 7.255, la Puglia 4.650, l’Abruzzo 4.558, il Piemonte 4.212, la Liguria 2.425, la Basilicata 2.316, la Toscana 2.111, la Lombardia 681, le Marche 621, il Molise 388, l’Umbria 367 e l’Emilia Romagna 165 ettari. Anno dopo anno gli incendi boschivi causano la perdita di migliaia di ettari di questo immenso patrimonio e la Protezione Civile stima che negli ultimi 30 anni sia andato perso addirittura il 12% del patrimonio forestale del nostro Paese.
Un fenomeno che non ha risparmiato le aree forestali che coprono oltre il 50% dei parchi e delle riserve naturali del nostro Paese, come dimostra la cronaca di questi ultimi mesi che ha visto andare in fumo ettari di bosco nelle aree protette nazionali (Majella, Vesuvio, Gargano, Alta Murgia, Pollino, Sila, Aspromonte) e in molte aree protette dalla Liguria alla Sicilia con ingenti danni al patrimonio di biodiversità e rischi per l’incolumità delle persone e dei beni.
«Il nostro Paese – commenta Rossella Muroni, presidente di Legambiente – ha un patrimonio boschivo unico che è in continua espansione, nonostante il consumo di suolo vada avanti a ritmi sostenuti e, soprattutto, malgrado le migliaia di incendi che colpiscono ogni anno le foreste italiane. L’albero è un prezioso alleato nella lotta ai cambiamenti climatici, proteggerlo significa anche difendere il territorio e le specie che lo abitano. Ma per salvare il pianeta è indispensabile un cambio di passo nelle politiche internazionali e nazionali per la riduzione dei gas serra. L’Italia deve promuovere scelte coerenti e di lungo periodo, cominciando con la Legge di bilancio, per dimostrare nei fatti di voler mantenere le promesse fatte a Parigi».
E se nel frattempo da Legambiente sono riusciti a mobilitare per la Festa dell’albero mille classi con il coinvolgimento di oltre 25mila studenti e la piantumazione di migliaia di piante, qualcosa si muove anche a livello istituzionale.
«Tra le misure della legge di Bilancio c’è infatti il credito d’imposta per il verde urbano per abitazioni private e condomini – ricorda Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera – Avere più verde nelle nostre città significa contribuire in modo naturale alla riduzione delle emissioni, aiutare l’assorbimento delle acque piovane e significa anche avere più bellezza, migliore qualità dell’aria e della vita nei nostri centri abitati. Secondo uno studio della dott.ssa Rita Baraldi del CNR la vegetazione urbana e peri-urbana può abbattere fino al 3% della CO2 emessa dal traffico auto veicolare; può rimuovere dall’atmosfera ogni anno fino a 161 Kg/ha di PM10 e 73 Kg/ha di ozono, con beneficio economico stimabile di circa 5500 €/t di PM10 e 8300 €/t di ozono e produrre un risparmio energetico per il raffreddamento e riscaldamento degli edifici fino al 30-40% quantificabile in un valore economico medio di 18 €/albero/anno. Una sfida per la qualità e la bellezza delle nostre città a cui tutti i cittadini possono partecipare con lo strumento del credito d’imposta».
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