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07-09-2017

 

Dalle fonti del Po non esce più acqua. Agricoltura in ginocchio, piscine private piene e Parlamento in vacanza

di Paolo Ermani  

 

Situazione drammatica: dalle fonti del Po non esce più acqua. Un fatto sconcertante, accolto nella più assoluta indifferenza. Una condanna che continuiamo a snobbare, ma chissà ancora per quanto potremo permettercelo...

 

Dalle fonti del Po non esce più acqua e il resto del fiume versa in condizioni drammatiche, ci si aspetta quantomeno una rivolta dei leghisti per le sorti del loro sacro fiume e invece sono impegnati a sbraitare contro persone di colore, proprio loro che fra un furto e l’altro, peggio della famigerata Roma ladrona, investivano i soldi del partito in Tanzania. Ma cosa vuoi che gli interessi delle fonti della vita ai partiti, ai politici di professione che si scannano per il potere e arraffano più soldi possibile. E a dimostrazione di ciò, nonostante siamo di fronte ad un ulteriore catastrofe ambientale, il parlamento è ancora in vacanza. 

La Coldiretti ci dice che a causa del prosciugamento del fiume Po, è a rischio un terzo della produzione agricola italiana con danni economici enormi, migliaia di posti di lavoro che potrebbero andare persi e questa è solo la ciliegina sulla torta avvelenata di una estate che ha visto e continua a vedere incendi ovunque e una siccità spaventosa. Altro che vacanze in parlamento, si sarebbero dovute costituire unità di emergenza, coordinare gli interventi, si sarebbero dovuti raddoppiare, triplicare gli sforzi, trovare soluzioni, stare vicino alla popolazioni colpite. E meno male che il presidente del consiglio è stato pure direttore della rivista Nuova Ecologia di Legambiente, a lui il premio Attila dell’ambiente gli spetta di diritto visto anche il suo degno curriculum.

Il paese brucia e i governanti sono a sorseggiare drink sulle spiagge o chissà in quale paradiso esotico fregandosene dell’Italia, del suo ambiente e dei suoi abitanti, così come del resto fanno abitualmente per il resto dell’anno.  Pensano che mica spetta a loro di intervenire o fare qualcosa, ci sono mezzi e strutture apposite, peccato che non sia così e non ci sono né i mezzi , né le strutture apposite e lo dimostra il fatto che siamo stati totalmente impreparati a fronteggiare la situazione sia della siccità, sia degli incendi e proprio per questo motivo il governo in primis sarebbe da licenziare in tronco. Per inciso, importante citare che si trovano miliardi di euro da buttare nella follia criminale degli aerei da guerra F 35 e non ci sono i soldi per aumentare il personale, i mezzi e la flotta di aerei ed elicotteri per salvare boschi, animali e vite umane. Solo questo ennesimo scandalo basterebbe per mandare come minimo in esilio quelli che nel parlamento hanno votato a favore degli F35. Si vogliono rimandare gli immigrati a casa loro? Allora già che ci siamo mandiamo fuori dall’Italia quelli che il paese lo stanno devastando per davvero.

C’è chi si è opposto fra i parlamentari alla chiusura così prolungata del parlamento e in un periodo catastrofico dove urgeva intervenire e gliene va dato atto ma erano purtroppo una minoranza. Nell’immobilismo più totale e incapacità di agireo intervenire nell’emergenza idrica da parte del governo, ovviamente non ci sono provvedimenti efficaci contro gli sprechi.  Se fossimo un paese minimamente serio, nei vari provvedimenti di urgenza, una delle prime cose da fare sarebbe stato il divieto, a maggior ragione in periodi di crisi idrica, degli usi impropri dell’acqua ad esempio come quello delle piscine private. Si pensi alle migliaia di agriturismi o strutture alberghiere che ci sono in Italia e a quanti hanno la piscina, perché si dice che il turista se non ha la piscina, non viene nel nostro paese anche se abbiamo migliaia di chilometri di costa per fare il bagno. Il massimo sono le piscine in riva al mare, genialità assoluta. E mentre tutto intorno muore, non c’è acqua per l’agricoltura e viene razionata anche per le persone, questi signori si fanno il bagnetto nella piscina con il praticello verde regolarmente annaffiato, alla faccia di tutti noi. Se si facesse un calcolo di tutte le piscine in Italia dedicate al solo lusso e a nessun altro scopo se non il turismo, di sicuro avremmo meno difficoltà idriche di quelle che abbiamo attualmente.  Perché il ritornello è sempre lo stesso, anche l’albergatore, l’imprenditore turistico deve campare e per campare lui, ovviamente devono morire altri. Il solito mors tua vita mea.

La scusa solita che “di qualcosa si deve pur campare”  giustificando ogni nefandezza e che è la più stupida e ipocrita illogica, come se campare significasse necessariamente fare delle cose non solo senza senso ma che sono pure contro la collettività.  Si può benissimo campare meglio e tutti facendo cose che non danneggino gli altri e l’ambiente e se non lo si fa è perché non lo si vuole fare, non perchè non si può. Inoltre proprio dal punto di vista occupazionale, con la progressiva desertificazione del paese a causa dei cambiamenti climatici generati dalle attività umane, serviranno tante persone che lavorino nel settore vastissimo del risparmio idrico, della fitodepurazione, del recupero acque piovane, della creazione di invasi artificiali per dare acqua a piante, animali e persone e combattere più efficacemente gli incendi. Imprenditori, volete lavorare? Questi sono i settori di sicuro sviluppo per il futuro. E se proprio si vogliano fare le piscine, si facciano eventualmente bio piscine e si utilizzi esclusivamente acqua piovana. Perderemo qualche turista? Non importa, meglio perdere qualche turista che migliaia di posti di lavoro in agricoltura e rimanere senz’acqua e senza cibo.   Stesso discorso per i campi da golf, da vietare assolutamente l’utilizzo dell’acqua di falda per annaffiarli, li facciano senza erba o aspettino la pioggia, visto che non si capisce perché si devono annaffiare chilometri  di prati inutili ad ogni uso agricolo. Per non parlare poi di tutti i parchi acquatici che sono l’apoteosi della follia idrica. Il paese senz’acqua e questi parchi sprecano grandissime quantità di acqua per fare divertire qualcuno e rendere drammatica la situazione a tante altre persone, animali e piante alle prese con incendi, siccità e difficoltà di ogni tipo.

Non può andare bene sempre qualsiasi cosa solo perché genera profitto, non si possono fare attività che sono contro gli interessi collettivi e contro la natura. L’acqua è un bene prezioso che ci mantiene in vita a tutti, senza piscine, campi da golf e parchi divertimento acquatici viviamo benissimo, senza acqua si muore.

 

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