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15 gennaio 2017

 

Earth2Trump

di Vincent Emanuele

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

Qui sotto c’è la trascrizione di un discorso che ho tenuto presso il Centro Culturale Segundo Ruiz Belvis a Chicago per lo Spettacolo itinerante  Earth2Trump che consiste in una serie di eventi nazionali coordinati dal Centro per la Diversità Biologica  e da sostenitori locali, e che culmineranno in una massiccia  mobilitazione a Washington DC il 20  gennaio prossimo, per l’insediamento del Presidente eletto Trump. Tra gli altri oratori ci sono stati: David Bender dell’American Indian Center e Alderman Carlos Rosas del 35°Distretto di Chicago.

 

Nel 2017, l’umanità affronta forse le più grandi sfide nella storia della nostra specie. Il cambiamento del clima, le armi nucleari e il militarismo minacciano proprio la nostra esistenza. La gravità della situazione non può essere ingigantita.

In ambito nazionale affrontiamo una minaccia di proporzioni epiche e, tuttavia, Trump è un sintomo, non la malattia. Le malattie rimangono: il capitalismo, il razzismo, il militarismo, l’omofobia, il sessismo e la devastazione ecologica. In quanto attivisti e organizzatori, artisti e poeti, dovremmo sempre focalizzarci sulle istituzioni del potere, non sugli individui che temporaneamente operano al loro interno.

In mezzo a tale oscurità, persone coraggiose nel mondo ci forniscono barlumi di luce.

La Primavera Araba, gli ambientalisti in Nigeria, gli studenti in Messico, le donne in India, i movimenti socialisti in America Latina, gli attivisti del movimento ‘Le vite dei neri sono importanti’  negli Stati Uniti, gli attivisti Aborigeni in Australia e la resistenza dei popoli indigeni in tutto il mondo, forniscono esempi del mondo reale di speranza e cambiamento.

Alla vigilia della Giornata per Martin Luther King Jr., ricordiamo il vero Dr. King, non la versione ammorbidita accettata dalle élite politiche e indirizzata al pubblico dalla stampa finanziata dalle grosse aziende. Ricordate che, quando il Dr. King fu assassinato a Memphis, in Tennessee, il 4 aprile 1968, stava sostenendo gli operatori ecologici.

La visione del Dottor King andava oltre la giustizia razziale, e i suoi sogni, come la maggior parte dei sogni radicali, non erano limitati alle riforme liberali o a singoli problemi. Riconosceva l’interconnessione esistente tra razzismo, disuguaglianza economica e imperialismo.

E, mentre dovremmo riconoscere gli eccezionali contributi del Dr King, il grande storico, oramai scomparso, Howard Zinn, ci ricorda la preziosa lezione che non sono necessariamente i Dottor King o le persone come  Ella Baker *, per quanto siano importanti, che cambiano il mondo, ma sono i milioni e milioni di attivisti sconosciuti, di organizzatori e rivoluzionari che sacrificano le loro risorse e talvolta la loro vita alla ricerca della verità e della giustizia.

Nel 2003 ero un Marine di 19 anni che si trovava a combattere una guerra illegale e immorale in Iraq. A quell’epoca, non sapevo molte cose riguardo ai movimenti politici o alla politica radicale, ma stavo ricevendo un’educazione di prim’ordine circa ciò che è morale e immorale, giusto e ingiusto, umano e disumano.

Ho imparato che alcune compagnie e multinazionali petrolifere che avvelenano le comunità nere a Chicago Est, e le comunità di pelle scura nella città di Oaxaca, in Messico, sono le stesse compagnie petrolifere che hanno mandato i mei amici e me a uccidere gli innocenti iracheni, afgani, libici e siriani.

L’Impero americano non è soltanto il più grosso consumatore di petrolio del pianeta,  è anche “il maggior ‘diffusore’ di violenza del mondo,” come osservò una volta il Dr King.

Forse la lezione più importante che ho imparato in tutte le mie esperienze di guerra, è che le istituzioni più potenti del nostro tempo, cioè, le grosse aziende e i governi, dono disposti a uccidere, mutilare e distruggere chiunque e qualsiasi cosa per ottenere i loro scopi. Alla fine, il loro potere fa affidamento sulla paura e sulla violenza.

Il risultato è che il nostro movimento non può soccombere alla Politica della Paura. Mentre affrontiamo grandi sfide e mentre queste  sfide e altri nemici costituiscono serie minacce, chi di noi cerca di creare una società radicalmente diversa, una società i cui valori sono basati sulla collaborazione, la fiducia, l’umiltà, la sanità ecologica e la non violenza, deve fornire una visione ottimista per il futuro.

E’ facile essere cinici. E’ facile rinunciare e disimpegnarsi e, tuttavia, dobbiamo scegliere la strada difficile. Dopo tutto, il cammino verso la giustizia non sarà facile. Richiederà disciplina e sacrificio, compassione e amore.

Mentre le nostre sfide sono impegnative, trovo ispirazione in coloro che hanno affrontato sfide più grandi: i popoli indigeni che hanno combattuto i colonizzatori, gli abolizionisti che hanno combattuto i proprietari di schiavi, le donne che continuano a combattere il patriarcato, gli attivisti per i diritti civili che hanno affrontato le pallottole del Ku Klux Klan, e la lista continua.

Dovremmo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione – commedia, arte, musica, cultura e filosofia per sconfiggere questo  attuale gruppo di fascisti. I nostri nemici sono incapaci di svalutazione i se stessi, di creatività e di umiltà. Non hanno alcuna visione per il futuro. Sono deboli e banali. E saranno sconfitti.

 

nota

https://it.wikipedia.org/wiki/Ella_Baker


Vincent Emanuele è uno scrittore e attivista che vive a Michigan City, nell’Indiana.


Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/earth2trump

Originale: non indicato

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