Fonte: Al Jazeera

http://www.nigrizia.it/

Venerdì 28 luglio 2017

 

Nigeria: oltre 50 morti in un attacco di boko haram seguito dal raid dell’esercito

 

Più di 50 persone, tra civili e militari, sono state uccise nel nordest della Nigeria in un'imboscata di Boko Haram ad un gruppo di ricercatori, seguita dall’intervento dell’esercito. L’attacco è avvenuto martedì 25 luglio nella zona di Magoreri, nello stato nord-orientale di Borno, ma solo ieri la stampa ha potuto accedere a parte delle informazioni su quanto avvenuto. Il fatto che i militari controllino rigorosamente l'accesso alla zona, ha fatto sì che i dettagli dell’imboscata, inizialmente considerata un tentativo di rapimento, siano emersi lentamente, in particolare per quanto riguarda la dinamica di quanto accaduto e il numero esatto delle vittime, che potrebbe salire ancora.

Cosa sia realmente accaduto non è chiaro. Martedì un convoglio di dieci veicoli stava rientrando da una missione di esplorazione petrolifera di un mese nella regione del Lago Ciad. A bordo vi erano ricercatori universitari provenienti dall’ateneo di Maiduguri, incaricati della Nigerian national petroleum corporation (Nnpc - l’azienda petrolifera statale), accompagnatori e guardie, militari e civili. Nel villaggio di Jili, vicino Magumeri, una cinquantina di chilometri dal capoluogo Maiduguri, al convoglio viene teso un agguato. 
Mercoledì, l'esercito fa sapere che all'agguato era seguito il rapimento del gruppo da parte di Boko Haram e solo dopo un'operazione di salvataggio, che ha provocato la morte di dieci uomini, ha trovato e salvato i ricercatori.

Le cose invece, erano andate diversamente. Il bilancio è molto pesante e nessuno spera più di trovare in vita i componenti della missione di ricerca. "Inizialmente abbiamo pensato che la nostra squadra fosse stata salvata perché è quello che era stato detto mercoledì da un portavoce dell'esercito - racconta all’agenzia France Presse Dani Mamman, un sindacalista universitario - ma siamo rimasti scioccati quando ci hanno riportato quattro corpi senza vita. Questo significa che non era un'operazione di salvataggio".

Stamani un soccorritore di Magumeri ha raccontato che da martedì e fino a ieri notte le squadre hanno continuato a rinvenire corpi. Alcuni sono stati bruciati vivi nella loro macchina e hanno dovuto essere seppelliti sul posto. Tra le vittime vi sono militari, membri delle Civilian joint tast force (Jtf – combattenti che affiancano l’esercito nella lotta a Boko Haram), vigilantes civili, personale medico e docenti universitari. (Al Jazeera / Rfi)

 

 

 

 

 

http://www.rfi.fr/afrique/

28-07-2017

 

Attaque de Boko Haram au Nigeria: le bilan grimpe lourdement

 

Dans le nord du Nigeria, non loin de Maiduguri, le bilan de l'attaque d'une mission d'exploration pétrolière mardi 25 juillet et de l'opération militaire qui a suivi ne cesse de s'aggraver. L'armée avait affirmé mercredi avoir sauvé une équipe de géologues kidnappés par Boko Haram à la faveur d'une opération de sauvetage musclée. Mais ce jeudi 27 juillet, il semble qu'en fait personne ou presque n'ait pu être sauvé et que le bilan dépasse la cinquantaine de morts, militaires et civils.

 

Mardi 25 juillet, un convoi d'une dizaine de véhicules revient d'une mission d'exploration pétrolière d'un mois dans la région du Lac Tchad. A bord, des chercheurs de l'université de Maiduguri mandatés par la compagnie nationale NNPC, des accompagnateurs et des gardes, militaires et civils. Dans le village de Jili, près de Magumeri à une cinquantaine de kilomètres de Maiduguri, le convoi tombe dans une embuscade.

 

Mercredi, l'armée affirme que cette embuscade était une opération de kidnapping menée par Boko Haram, et qu'au terme d'une opération de sauvetage, qui a couté la vie à une dizaine d'hommes, elle a retrouvé et sauvé les géologues.

 

En réalité le bilan s'avère beaucoup plus lourd, et l'armée ne rend que des cadavres à l'université. « On a d'abord eu l'impression que notre équipe avait été sauvée parce que c'est ce qu'avait dit un porte-parole de l'armée mercredi, raconte Dani Mamman un syndicaliste de l'université cité par l'AFP. Mais on a été choqués quand ils nous ont rendu quatre corps sans vie. Ça veut dire qu'il ne s'agissait pas d'une opération de sauvetage.»

 

Un secouriste de Magumeri affirme que des corps ne cessent d'être retrouvés depuis mardi et encore ce jeudi soir. Certains ont été brulés vifs dans leur voiture et ont dû être enterrés sur place. Des militaires, des miliciens volontaires, des personnels médicaux et des enseignants comptent au nombre des victimes.

 

A l'université certains membres de l'équipe sont toujours portés manquants mais plus personne n'espère les retrouver vivants.

top