Fonti: Al Manar Sputnik News http://www.controinformazione.info Gen 28, 2016
La Russia lancia un avviso alla Turchia contro una sua possibile operazione militare in Siria Traduzione e nota di Luciano Lago
Ufficiali superiori delle Forze armate russe hanno messo in allerta oggi, con dichiarazioni rilasciate ad alcuni media, circa i preparativi di una invasione contro la Siria che sta attuando il regime di Erdogan in Turchia, secondo l’agenzia Prensa Latina.. Citato dal giornale “Nezavisimaya Gazeta” , il tenente generale Yuri Netkachev ha valutato che le operazioni svolte da reparti speciali del paese ottomano a Latakia, in Siria, assieme con reparti di ribelli turcomanni anti governativi, si concretizzano in una reale aggressione di Ankara contro il paese arabo. L’ufficiale dello stato Maggiore russo ha commentato al giornale, specializzato in questioni militari, che basa le sue considerazioni su informative dei media arabi circa le operazioni delle forze speciali turche, di alta capacità bellica, che operano nel territorio siriano.
Lo stesso giornale aveva pubblicato Mercoledì una informativa secondo la quale il Governo di Ankara starebbe preparando una invasione della vicina Siria. La prova di questo sarebbe nella concentrazione di truppe e mezzi corazzati turchi nelle vicinanze della frontiera con la Siria. Fonti militari e diplomatiche russe non scartano l’ipotesi che la Turchia voglia utilizzare a pretesto una operazione contro le milizie curde per addentrarsi nel territorio siriano. Gli analisti militari azzardano l’ipotesi che i turchi vogliano anche loro realizzare una base militare in territorio siriano come quella che gli USA stanno realizzando nella zona di Hasaka. La questione potrebbe essere stata oggetto di trattative nel corso della recente visita del vicepresidente USA Joe Biden ad Ankara. Il giornale sottolinea il fatto che la Turchia mantiene stretti legami e fornisce appoggio ai gruppi terroristi che operano in Siria, nonostante che tutti i tentativi di rovesciare il regime di Bashar al-Assad siano falliti dopo l’intervento russo a sostegno di Damasco. Da parte sua, anche il tenente Generale dell’Esercito russo, Alexandr Gorkov, ha sostenuto che l’invasione della Turchia è nell’aria, ugualmente a quella di “altri attori internazionali”. Rafforzamento delle difese aeree in Siria deciso dalle autorità militari russe In questa situazione Gorkov ha considerato necessario “blindare” il cielo della Siria per garantire la sua piena sicurezza aerea, e per questo ha suggerito di schierare nel territorio del paese arabo, come minimo, due sistemi di missili S-400 e tre o quattro di S-300. Il giornale “Nezavisimaya Gazeta” sottolinea che la Turchia avrebbe rivevuto un appoggio indiretto da Washington e che il vicepresidente Joe Biden, nel corso della sua visita ad Ankara, non ha escluso la possibilità di una invasione terrestre della Siria come possibile “soluzione al conflitto“, per quanto abbia precisato che “questa sarebbe diretta contro lo Stato Islamico e non contro il regime di Damasco”. Nota: Gli analisti militari osservano che in realtà gli Stati Uniti, assieme alla Turchia ed all’Arabia Saudita, starebbero attuando una corsa contro il tempo per evitare di trovarsi davanti al fatto compiuto della riconquista di tutto il territorio siriano da parte dell’Esercito Siriano che, tappa dopo tappa, sta riconquistando tutti i caposaldi che erano sotto controllo dei gruppi terroristi. Questo esito si sta sempre più avvicinando dopo la riconquista di Rabia e la imminente caduta di Aleppo da parte delle forze siriane appoggiate dall’aviazione russa. I turchi e gli statunitensi vorrebbero evitare che siano del tutto sbaragliati sul campo i gruppi di miliziani che sono stati addestrati ed armati dalla CIA e dai servizi di intelligence turchi, con l’obiettivo di rovesciare il regime di Damasco ed arrivare ad uno smembramento del paese arabo sulla base di un piano statunitense predisposto già da molto tempo dagli strateghi di Washington, con l’accordo di Tel Aviv e di Ankara. L’intervento russo e la forte controffensiva dell’Esercito siriano, al momento ha mandato all’aria i piani di Washington, di Ankara e di Rijad. |