http://www.lettera43.it/ 28 Giugno 2016 Istanbul, attentato all'aeroporto: cosa sappiamo Un commando uccide 36 persone allo scalo internazionale Ataturk. Arrestato uno dei terroristi, forse una donna. La pista dell'Isis. Le cose da sapere. La Turchia è stata colpita per la settima volta dall'inizio dell'anno da un attentato terroristico. Obiettivo: l'aeroporto internazionale Ataturk di Istanbul. Un bersaglio ad altissima visibilità, data la sua fondamentale importanza come hub euro-asiatico. NESSUNA RIVENDICAZIONE. Non ci sono rivendicazioni, ma tutto fa pensare che dietro l'azione ci siano i jihadisti dell'Isis. Almeno tre terroristi armati di kalashnikov hanno aperto il fuoco intorno alle 22 ora locale, ai controlli di sicurezza nella zona degli arrivi dell'aeroporto. Poi si sono fatti esplodere tra la folla, provocando 36 morti e 147 feriti. UNO DEI TERRORISTI SAREBBE STATO ARRESTATO. Sul numero effettivo degli attentatori, però, al momento non c'è chiarezza. Secondo fonti anonime di polizia, citate da media turchi, i componenti del commando potrebbero essere sette. Uno, forse una donna, sarebbe stato arrestato, tre sarebbero in fuga e altri tre sono morti nell'attacco suicida. L'aeroporto è stato riaperto la mattina di mercoledì 29 giugno e i voli sono regolari, anche se le attività nello scalo risultano fortemente ridotte. Almeno un terzo dei voli risulta al momento cancellato, mentre decine di altri sono segnalati con forti ritardi. IL PRIMO MINISTRO TURCO PUNTA IL DITO CONTRO L'ISIS. Il primo ministro turco, Binali Yildirim, ha confermato che tutte le indicazioni suggeriscono che dietro l'attacco ci sia la mano dell'Isis. Yildirim ha spiegato che gli aggressori sono arrivati all'aeroporto in taxi e si sono fatti esplodere dopo aver aperto il fuoco. Il premier turco ha aggiunto che tra le vittime ci sono alcuni stranieri e che molti tra i feriti hanno lesioni lievi, ma altri sono in gravi condizioni. Yildirim ha sottolineato infine come questo attacco sia arrivato mentre la Turchia è impegnata nella lotta al terrorismo e nel tentativo di normalizzare i rapporti con i Paesi vicini, in particolare Russia e Israele. I VIDEO DELL'ATTACCO. Uno dei video delle telecamere di sicurezza interne all'aeroporto mostrano persone in fuga e il lampo di una delle esplosioni. Le vittime barcollano e poi cadono sul pavimento, coperto di sangue. Un altro video mostra un uomo che cammina armato e poi si lascia cadere, probabilmente colpito da un agente di sicurezza. L'uomo si accascia a terra e l'agente si avvicina, ma subito dopo si accorge della cintura esplosiva e fugge. Dopo circa 10 secondi, il kamikaze salta in aria. 1. L'attentato: prima una sparatoria e poi tre esplosioni Gli attentatori sono entrati nel terminal dei voli internazionali armati di mitra ed esplosivo. Uno dei terroristi ha iniziato a sparare contro la folla mentre si avvicinava ai controlli per accedere ai gate, dopo che un agente di polizia gli aveva chiesto i documenti. In seguito a uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza, tre degli assalitori si sono fatto esplodere. 2. Gli attentatori: tre kamikaze Non è ancora stato precisato il numero dei terroristi. Secondo le prime informazioni, il commando sarebbe stato composto da almeno tre uomini che si sarebbero fatti saltare in aria. Secondo fonti anonime di polizia, citate da media turchi, sarebbe stato un commando composto da sette persone a compiere l'attacco. Una donna sarebbe stata arrestata, mentre altri tre sarebbero in fuga, oltre ai tre kamikaze. Non c'è però al momento alcuna conferma ufficiale. 3. Le vittime: 36 morti e 147 feriti Le vittime dell'attacco sono almeno 36, i feriti 147. Mentre la folla usciva terrorizzata dallo scalo, i taxi all'esterno hanno preso a bordo alcuni dei feriti per portarli in ospedale. Decine di ambulanze sono accorse sul posto. 4. Le piste: Isis o curdi Secondo il ministro della Giustizia Bozdag, le autorità hanno sospetti su un'organizzazione terroristica, che non sono tuttavia ancora confermati. Delle due piste solitamente battute nei precedenti attentati, quella dei separatisti curdi del Pkk e quella dell'Isis, la seconda sembra più probabile. Una fonte della polizia di Istanbul ha confermato l'ipotesi di un attentato organizzato da Daesh. Gli attacchi dei curdi sono solitamente rivolti verso le autorità e le istituzioni turche, mentre quelli dello Stato islamico verso obiettivi turistici. Ad aver spinto i miliziani del Califfato all'azione, potrebbero essere stati il recente accordo raggiunto dalla Turchia con Israele o le scuse del presidente Erdogan a Vladimir Putin per il jet russo abbattuto a novembre 2015. Due tentativi di rappacificazione da parte di Ankara con due soggetti del conflitto siriano particolarmente invisi a Daesh. |