The New York Times
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April 25, 2016
Giornalista olandese arrestata per aver chiamato dittatore il presidente della Turchia
di Ozgur Ogret
Istanbul: le autorità turche hanno arrestato una giornalista olandese che ha chiamato dittatore il presidente Recep Tayyip Erdogan poi l’hanno rilasciata a condizione che lasciasse il paese.
Ebru Umar, una giornalista olandese, ha scritto in un articolo della scorsa settimana una critica del Presidente e della repressione crescente del suo governo sulla libertà di espressione. In seguito su Twitter, ha criticato i sostenitori di Erdogan utilizzando un linguaggio volgare.
Sabato sera, la polizia è arrivata nella sua casa estiva in Turchia e l’ha arrestata per un interrogatorio per aver insultato Erdogan, un crimine che comporta una pena detentiva di quattro anni. Domenica, Umar è stata poi liberata dalla custodia, e ha scritto su Twitter, mi è stato impedito di uscire.
Ebru Umar @umarebru
oggi ho passato circa 16 ore in tribunale. Il verdetto è stato: liberi di tornare a casa, deve riferire due volte alla settimana alla stazione di polizia.
10:10 - 24 Apr 2016
Lei è l'ultima di una lista crescente di giornalisti, accademici, fumettisti e altri, quasi 2000 casi sono stati depositati nei tribunali turchi, che hanno affrontato il sistema di giudiziario turco per aver insultato Erdogan. La signora Umar è stata arrestata proprio mentre i leader europei, tra cui il cancelliere tedesco Angela Merkel e Donald Tusk, il presidente del Consiglio europeo, erano in visita in Turchia per evidenziare i progressi del patto tra l'Unione europea e la Turchia sulla crisi dei migranti.
Il giro di vite della Turchia sui media s’intrecciato sempre più con i tentativi europei di collaborare con la Turchia sulla questione migranti. I leader europei, in particolare la dottoressa Merkel, si trovano ad affrontare critiche che li accusano di stare tradendo i valori europei nel tentativo di conquistare Erdogan.
La Turchia è sembrata estendere la repressione al di là dei suoi confini. Per esempio, la Merkel è stata fortemente criticata nel suo paese per aver consentito a procedere nei confronti di un comico tedesco che aveva letto un poema satirico irriverente su Erdogan in televisione. La Turchia ha presentato una denuncia formale ai sensi di una legge tedesca usata raramente, che vieta l'insulto di leader stranieri. In tarda serata Venerdì, Angela Merkel ha reagito per la prima volta alla critica di come aveva gestito la vicenda. Ha difeso la sua decisione di consentire ulteriori indagini della procura, ma ha detto di essere rammaricata e che condivideva l'opinione delle autorità turche che la poesia era offensiva.
"Guardando indietro, è stato un errore", ha detto. "L'impressione era che la libertà di opinione e la libertà di stampa non erano importanti. Esse sono importanti per me e rimarranno tali."
Un ulteriore imbarazzo per i leader europei, è stasto un funzionario consolare turco a Rotterdam, Paesi Bassi che, la scorsa settimana, ha chiesto ai turchi nel paese di segnalare eventuali insulti diretti a Erdogan.
La signora Umar, che ha la doppia cittadinanza olandese e turca, ha scritto una rubrica sul quotidiano Metro che prese spunto da quella richiesta. Nella colonna, ha chiamato Erdogan "il più megalomane dittatore dalla fondazione della repubblica nel 1923"
Indirizzando la sua colonna "ad ogni turco-olandese che sostiene questo appello del consolato e pensa di poter agire come un traditore snocciolando tutto ciò che gli olandesi dicono del sultano Erdogan". Domenica sera ha intuito che una battaglia legale stava arrivando, scrivendo su Twitter che avrebbe visto il suo avvocato al mattino.
Ebru Umar @umarebru
cara timeline, mi sento male ora, moooolto stanca. Grazie tanto a tutti così. Domani alle 11:00 vedrò il mio avvocato. Tenetevi aggiornati
11:26 - 24 Apr 2016
Il primo ministro olandese Mark Rutte ha detto su Twitter Domenica che aveva parlato con la signora Umar al telefono e ha sottolineato che il Ministero degli Esteri stava lavorando per aiutarla. La Turchia, sotto la famosa pelle sottile di Erdogan, ha da anni messo a tacere le voci interne che sono critiche verso il governo, ma ultimamente ha preso di mira i giornalisti stranieri. Il corrispondente da Istanbul di Der Spiegel è stato effettivamente espulso dal paese e, l'anno dopo il suo accredito stampa non è stato rinnovato. E la settimana scorsa, ad un corrispondente della televisione tedesca è stato negato l'ingresso nel paese.
Una cosa è per l'Europa guardare oltre questi problemi, ma come parte dell'accordo sul contenimento della crisi migratorie i leader europei hanno deciso di accelerare gli obsoleti negoziati con la Turchia per aderire all'Unione europea. Il disaccordo fondamentale sulla libertà di espressione rischia di essere al centro di tali negoziati, se mai riprendessero sul serio. Domenica scorsa il ministero degli Esteri olandese ha detto: "La libertà di parola e la libertà di stampa è un diritto fondamentale e uno Stato candidato all'UE dovrebbe onorare tali diritti.".
Sabato sera, dopo aver visitato un campo profughi nei pressi di Gaziantep, città turca vicino al confine siriano, la Cancelliera tedesca e il signor Premier europeo hanno condiviso con il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, una conferenza stampa.
Tusk, un ex primo ministro Polacco che, prima della caduta del comunismo, fu imprigionato, ha osservato che anche Erdogan era stato imprigionato anche per le sue opinioni. Nel 1999, Erdogan, un islamista, è stato imprigionato dal governo laico della Turchia per aver recitato una poesia religiosa. Tusk, nei commenti diretti a Erdogan, ha detto: "La mia idea su questo è che ho imparato e accettato di essere di pelle spessa come un politico."
The New York Times
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April 25, 2016
Dutch journalist arrested for calling Turkey's President a dictator
By Ozgur Ogret
Istanbul: Turkish authorities arrested a Dutch journalist who called President Recep Tayyip Erdogan a dictator, then released her on the condition she doesn't leave the country.
Ebru Umar, a Dutch journalist, wrote a column last week critical of the President and his government's growing crackdown on freedom of expression. She later took to Twitter, criticising supporters of Mr Erdogan and using a profanity.
On Saturday night, police arrived at her summer home in Turkey and took her in for questioning for insulting Mr Erdogan, a crime that carries a four-year prison term. Umar was released from custody on Sunday, she said on Twitter, but was barred from leaving.
Ebru Umar @umarebru
today I spent till around 16hrs at the court house. verdict being: free to go home, have to report twice weekly at the police station.
10:10 PM - 24 Apr 2016
She is the latest of a growing list of journalists, academics, cartoonists and others – nearly 2000 cases have been filed in Turkish courts – who have faced the Turkish justice system for insulting Mr Erdogan. Ms Umar was detained just as European leaders, including German Chancellor Angela Merkel and Donald Tusk, the president of the European Council, were wrapping up a visit to Turkey to highlight progress in a pact between the European Union and Turkey over the migrant crisis.
Turkey's clampdown on the media has increasingly become intertwined with Europe's attempts to co-operate with Turkey on the migrant issue. European leaders, especially Dr Merkel, are facing criticism that they are betraying European values in a bid to win over Mr Erdogan.
Turkey has seemed to extend its crackdown beyond its borders. For instance, Dr Merkel was highly criticised in her own country for allowing a case to proceed against a German comedian who had read a profanity-laced, satirical poem about Mr Erdogan on television.
Turkey filed a formal complaint under a rarely used German law that prohibits the insulting of foreign leaders. Late on Friday, Dr Merkel reacted for the first time to criticism of how she had handled the affair. She defended her decision to allow further investigation by prosecutors but said she regretted saying she shared the view of the Turkish authorities that the poem was offensive.
"Looking back, that was a mistake," she said. "The impression arose that freedom of opinion and freedom of the press were not important. They are important to me and will remain so."
In a further embarrassment to European leaders, a Turkish consular official in Rotterdam, the Netherlands, asked Turks in the country last week to report any insults directed at Mr Erdogan.
Ms Umar, who has dual Dutch and Turkish citizenship, wrote a column in the newspaper Metro that took aim at that request. In the column, she called Mr Erdogan "the most megalomaniac dictator since the foundation of the republic in 1923."
She addressed the column to "every Dutch-Turk who supports this call by the consulate and thinks they can act as traitors by snitching on what Dutch people say about 'sultan' Erdogan".
On Sunday night she hinted a legal fight was coming, posting on Twitter that she would be seeing her lawyer in the morning.
Ebru Umar @umarebru
dear timeline, I off to bed now, soooo tired. THANK YOU ALL SO MUCH AGAIN. 11 o clock tomorrow I have to see my lawyer. Keep you posted
11:26 PM - 24 Apr 2016
Netherlands Prime Minister Mark Rutte said on Twitter on Sunday that he had spoken with Ms Umar over the phone and stressed that the Foreign Ministry was working to assist her.
Turkey, under the famously thin-skinned Mr Erdogan, has for years silenced domestic voices that have been critical of the government but lately has taken aim at foreign journalists as well.
The Istanbul correspondent for the German publication Der Spiegel was effectively expelled from the country this year after his press accreditation was not renewed. And last week, a German television correspondent was denied entry to the country.
It is one thing for Europe to look past these issues now, but as part of the agreement on containing the migrant crisis European leaders agreed to speed up Turkey's lapsed negotiations to join the European Union. The fundamental disagreement over freedom of expression is likely to be central to those negotiations if they ever resume in earnest.
On Sunday the Dutch Foreign Ministry said: "Freedom of speech and freedom of the press is a fundamental right. An EU candidate member state should honour such rights."
On Saturday evening, after visiting a refugee camp near Gaziantep, a Turkish city near the Syrian border, Dr Merkel and Mr Tusk joined the Turkish Prime Minister, Ahmet Davutoglu, at a news conference.
Mr Tusk, a former prime minister of Poland who was once imprisoned there before the fall of communism, noted that Mr Erdogan had once been jailed too for his views. In 1999, Mr Erdogan, an Islamist, was jailed by Turkey's secular government for reciting a religious poem.
Mr Tusk, in comments directed at Mr Erdogan, said: "My idea on this is that I learned and accepted to be thick-skinned as a politician."