Fonte: Hispan Tv http://www.controinformazione.info Apr 18, 2016
Lavrov: Le azioni della Turchia in Siria per interferire nella tregua potrebbero finire molto male Traduzione e sintesi di Luciano Lago
Il ministro degli Esteri russo, Serguei Lavrov, ha denunciato oggi che la Turchia, oltre a diversi paesi della regione, sta appoggiando il denominato “piano B” per la Siria, che ha la finalità di rovesciare il Governo siriano mediante azioni militari. “Alcuni, come si è sentito, stanno preparando un “piano B”, che significa che sono in attesa che falliscano i negoziati sulla Siria e che le nuove armi siano introdotte in Siria destinate alla opposizione irriducibile, per ottenere il loro obiettivo: rovesciare il Governo siriano mediante l’utilizzo dell’azione militare”, ha assicurato Lavrorv, questo Lunedì, nel corso di una conferenza stampa al termine della quale si è svolta una riunione con i ministri degli Esteri dell’India e della Cina.
Di seguito il ministro ha indicato che, nonostante che Washington abbia negato di avere in riserva questo piano predisposto , molti paesi appoggiano questa opzione, “in particolare la Turchia” che secondo lui continua con i suoi tentativi di interferire nella tregua utilizzando metodi militari, dimostrandolo apertamente le sue intenzioni nell’annunciare proposte come quelle di creare una “zona di esclusione aerea”. Dobbiamo avvisare che queste azioni “potrebbero finire molto male“, ha detto Lavrov ed ha aggiunto che Mosca si preoccupa molto del fatto che l’Unione Europea non possa comprendere che si tratta di un semplice tentativo di mascherare l’aggressione turca alla Siria e che non voglia reprimere le aspirazioni di Ankara, arrivando anche a “seguire la corrente”. Occorre ricordare che il giornale statunitense “The Wall Street Journal” ha informato il Martedì che la CIA sta preparandosi ad inviare più armi letali all’opposizione armata in Siria, nel caso di un fallimento della tregua in Siria. Missili russi di medio raggio, Iskander M, in Siria Lavrov ha assicurato inoltre che la Turchia è l’unico paese che sta bloccando la partecipazione dei Curdi siriani ai negoziati che si svolgono in forma indiretta tra le delegazioni del Governo Siriano e le opposizioni a Ginevra. In questo senso Lavrov ha fatto un richiamo a Washington per fare in modo che i suoi soci turchi “ritornino alla ragione” e che “la smettano di bloccare la partecipazione curda ai negoziati per la Siria con il fine di garantire che la delegazione delle opposizioni nei negoziati sia realmente rappresentativa”. Lavrov si è anche augurato che entrambe le delegazioni inizino un dialogo diretto senza intermediari. Agli USA Lavrov ha ricordato che ancora non hanno adempiuto alla loro promessa di obbligare la così detta “opposizione moderata” a ritirarsi dalla zona dei combattimenti – nonostante gli impegni presi in varie occasioni- in modo da non ostacolare la lotta congiunta contro il gruppo terrorista Fronte Al-Nusra, filiale di Al Qaeda che non fa parte della tregua, ugualmente come l’ISIS. Allo stesso modo Lavrov ha richiesto ai componenti di questa “opposizione moderata” che , se non vogliono essere considerati dei terroristi, devono separarsi fisicamente dagli altri, cambiando di territorio. Su questa linea ha chiarito che l’Esercito siriano e l’Aviazione russa hanno iniziato l’attacco su Aleppo unicamente sugli obiettivi considerati terroristi e non sull’opposizione che partecipa alla tregua. Lavrov ha smentito anche che ci siano accordi segreti fra USA e Russia circa l’uscita dal potere di Bashar al-Assad ed ha denunciato che queste voci hanno il solo scopo di perturbare le conversazioni di pace e screditare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nel frattempo sono arrivate le dichiarazioni registrate da un deputato britannico conservatore, David Davis, pubblicate sul giornale The Independent, secondo il quale questi, recatosi a Damasco, in un colloquio con il presidente Assad, gli è stato riferito dal Presidente siriano che Vladimir Putin ha garantito ad Assad tutto l’appoggio della Russia alla Siria nella guerra contro il terrorismo ed ha sottoscritto una patto con cui si è impegnato a non permettere che la Siria possa essere sconfitta nella guerra contro i gruppi terroristi, sovvenzionati ed armati dall’estero. La Russia non permetterà una sconfitta della Siria ed esistono due sole soluzioni alla crisi siriana: una soluzione negoziata con gli accordi di Ginevra o la vittoria del Governo di Damasco. Questa ha riferito Davis, è stata la frase più importante che ho ascoltato da Al Assad.
D’altra parte la Russia, dopo aver annunciato il ritiro delle sue forze dalla Siria, in realtà è aumentato il flusso di forniture militari in Siria, incluso di armi sofisticate e missili di nuovo tipo. Inoltre Davis ha sottolineato che il Presidente siriano gli ha dato l’impressione di essere una persona cortese e ragionevole, ben lontano dall’immagine del “dittatore sangunario” che la propaganda occidentale cerca di far passare del personaggio. Putin aveva confermato la sua posizione di totale appoggio alla Siria nel corso di un discorso tenuto in un importante foro economico ed ha ribadito che dalla Russia il Governo di Damasco non può aspettarsi altro che un totale ed incondizionato appoggio. Gli analisti militari osservano che i russi si sono ormai installati stabilmente in Siria con più basi militari e, tramite i sistemi avanzati di missili (come i missili balistici di media gittata, tipo Iskander e gli SS-400 da difesa antiaerea) oltre che con la presenza di forze aereo navali, hanno realizzato un “nodo strategico difensivo-offensivo” che può esercitare il controllo su tutta la zona fra Siria-Turchia-Giordania, inclusa Israele. Questo spiega la sicurezza del Governo di Damasco di non doversi piegare ai ricatti ed alle minacce di Turchia ed Arabia Saudita che, in questo momento, hanno a loro volta grossi problemi da risolvere. |