Fonti: Al Manar   

RT Actualidad

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Feb 22, 2016

 

 

Fuga e ricollocamento dei terroristi jihadisti che fuggono dalla Siria

Traduzione e sintesi di Luciano Lago

 

Terroristi stranieri stanno fuggendo dalla Siria e cercano altri paesi dove ricollocarsi

 

Fonti ben informate hanno confermato al giornale libanese Al Manar che centinaia di terroristi e mercenari hanno iniziato ad abbandonare il territorio siriano ed sono alla ricerca di altri paesi dove ricollocarsi. Un gran numero di questi è riuscito ad entrare in Giordania ed altri in Turchia per sottrarsi all’avanzata delle forze dell’Esercito siriano.

Alcuni di questi miliziani sono stati costretti a ritirarsi di fronte all’offensiva delle forze speciali dell’Esercito siriano, prima  di vedersi tagliate le vie di fuga verso la Turchia e sono riusciti a  fuggire passando il confine e mettendosi sotto la protezione delle autorità turche.

 

Secondo queste fonti, vari leaders dell’ISIS  sono  riparati  in  Libia, dove sperano di  trovare un ambiente propizio. L’ISIS ha incrementato le operazioni in questo paese nord africano, dove ha registrato una forte crescita negli ultimi anni.

Secondo le informazioni dell’agenzia Fars News, tra quelli che sono scappati in Libia, ci sarebbe lo stesso leader dell’ISIS, Abu Bakr al Bagdadi, che si sarebbe trasferito dalla Turchia, dove era rimasto ricoverato in ospedale per causa delle ferite ricevute nel corso di un attacco aereo in Iraq, verso la città di Sirte.

Fonti libiche hanno riferito all’agenzia che il Bagdadi si trova ora nella città di Sirte,  una città che si trova sotto il controllo dei gruppi takfiri dopo l’intervento della NATO che rovesciò il leader libico Gheddafi nel 20111.

I terroristi giordani sono rientrati alle loro case in Giordania, sove si trovano sotto la vigilanza dei servizi di sicurezza, che temono i loro ritorno ma che operano con cautela perchè non vogliono scontrarsi apertamente con le tribù a cui appartengono.

Alcune fonti private hanno manifestato al giornale libanese che i principi sauditi e ufficiali dell’intelligence dell’Emirato del Qatar sono stati viaggiando  fra le frontiere di Turchia e Giordania con la Siria, con il fine di contrattare questi terroristi per altre missioni, incluso per azioni contro avversari politici nei conflitti interni delle famiglie reali dei paesi del Golfo Persico.

Il giornale aggiunge che la fuga dei terroristi della Siria e la  loro sconfitta, di fronte agli attacchi dell’Esercito siriano e dei suoi alleati, presuppone un duro colpo per i regimi turco, saudita e del Qatar, tanto che adesso i patrocinatori di questi gruppi terroristi in Siria e nella regione temono il possibile collasso completo di questi gruppi ai quali hanno fornito appoggio in forma di denaro, armi ed equipaggiamenti nel corso di più di quattro anni.

Per questo i servizi di intelligence si preoccupano di riutilizzare questa manovalanza in altre operazioni segrete ai danni di altri paesi o gruppi dissidenti interni.

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