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Lantidiplomatico - 23 dicembre 2016 - Oltre alle celebrazioni per il Natale, la popolazione di Aleppo ha festeggiato la liberazione della città dai terroristi. Queste sono le immagini che i media e le ONG che lanciano appelli oggi per la città, dopo anni che Aleppo ha vissuto nel silenzio di tutti sotto l'assedio dei terroristi, tendono a nascondervi. Altrimenti non saprebbero proprio come giustificare le menzogne di questi giorni. |
http://www.notiziegeopolitiche.net/ 23 dicembre 2016
L’esercito ha annunciato la presa totale del controllo di Aleppo, “libera dai terroristi” di Guido Keller
La battaglia di Aleppo ha finalmente avuto termine, dopo gli ultimi pesanti combattimenti di ieri e scontri casa per casa. L’esercito siriano ha infatti dichiarato la parte orientale della città “libera dai terroristi”, e gli autobus hanno terminato di portare i combattenti ribelli con le loro famiglie nella regione di Idlib, ancora controllata dagli insorti. Con loro sono partiti anche i miliziani alleati di Jabat Fatah al-Sham, espressione siriana di al Qaeda, e dei gruppi salafiti di Yaish al-Islam e di Ansar al-Sham, per cui si è attenuato il dramma umanitario che ha coinvolto decine di migliaia di persone, costrette fino a pochi giorni fa a rimanere in città sotto i bombardamenti dagli stessi ribelli, i quali sparavano su chi tentava di allontanarsi. Quel che resta dell’antica e meravigliosa Aleppo sono un cumulo di macerie e gli esiti di un dramma umanitario come pochi dalla Seconda guerra mondiale. Il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, ha denunciato l’emergenza che interessa molti bambini rimasti “orfani e senza famiglia, i quali hanno bisogno di aiuto immediato o rischiano la morte”. “Notizie non confermate – ha dichiarato Iacomini – riportano anche di bambini e civili morti sui bus a causa del sovraffollamento: un fatto orribile. Occorre vigilare perché certi fatti, se confermati, non si verifichino, sarebbe paradossale, disumano”. Anche per il portavoce dell’Onu Farhan Haq “il trasferimento è stato traumatico, con affollamenti, e persone vulnerabili in attesa per ore ed esposte a temperature sotto zero”. In totale sono 34mila le persone evacuate, segno che la cifra di 250mila individui indicata nelle scorse settimane dai media occidentali e da diverse organizzazioni era sbagliata. Va tuttavia considerato che non tutti gli abitanti hanno scelto di lasciare la città, intenzionati a rimanere presso le proprie case e le proprie attività. Secondo l’inviato speciale dell’Onu per la crisi siriana Staffan de Mistura “Molti dei civili evacuati hanno raggiunto Idlib, che potrebbe essere in teoria la prossima Aleppo”, ed anche il presidente siriano Bashar al-Assad ha precisato che la guerra non è finita e che ora si passerà alla conquista delle altre città in mano ai ribelli e ai terroristi. L’Onu ha comunicato che è in fase di organizzazione una commissione di esperti per valutare eventuali crimini di guerra commessi nel corso della battaglia di Aleppo. Intanto procede, come previsto dagli accordi, l’evacuazione dai villaggi sciiti di Fua a Kefraya, vicino a Idlib, sotto assedio dei ribelli. Le persone sono portate ad Aleppo. Alla presa della parte orientale della città si è arrivati grazie all’offensiva dell’esercito iniziata lo scorso 15 novembre; i militari regolari sono stati sostenuti da Hezbollah libanesi, curdi dell’Ypg, unità iraniane e aviazione russa. Ieri il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha riportato nel corso di una riunione allargata del consiglio di dipartimento i risultati dell’intervento del suo paese in Siria: 35mila combattenti uccisi, 71mila colpi alle infrastrutture nemiche, 725 campi di addestramento di militanti e oltre 400 fabbriche e officine per la fabbricazione di armi e munizioni distrutti, la chiusura delle vie di rifornimento ai gruppi terroristici. |