http://nena-news.it/ 20 dic 2016
Presto osservatori Onu. Oggi incontro Russia-Turchia-Iran
Gli osservatori avranno l’incarico di monitorare le condizioni dei civili che rimarranno nella zona orientale della città. Ambasciatore siriano all’Onu: ad Aleppo ci sono 12 agenti segreti stranieri, li prenderemo e ve li mostreremo.
AGGIORNAMENTO 23 militari Damasco uccisi in attacco Isis Almeno 23 militari siriani, tra cui un generale e altri alti ufficiali, sarebbero stati uccisi in un attacco compiuto da miliziani dell’Isis contro una base aerea governativa-russa a ovest di Palmira, preceduto dall’abbattimento di un elicottero governativo. L’Isis aveva ripreso Palmira nei giorni scorsi e ha ora sferrato un’offensiva contro la principale base aerea della zona. I media governativi siriani non hanno ancora confermato la notizia.
Roma, 20 dicembre 2016, Nena News –
Mentre prosegue l’uscita di jihadisti e civili da Aleppo Est – dove secondo alcune fonti ci sarebbero ancora circa 15mila persone – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ha approvato una risoluzione franco-russa che sollecita l’invio immediato di osservatori delle Nazioni Unite con l’incarico di monitorare le condizioni di vita e la sicurezza dei civili che rimarranno nella zona orientale della città, riconquistata nei giorni scorsi dall’esercito siriano dopo essere rimasta per quattro anni sotto il controllo di una coalizione di gruppi islamisti radicali guidata dal Fronte al Nusra (il ramo siriano di al Qaeda). L’impiego degli osservatori potrebbe essere rapido. Ad Aleppo infatti già operano più di 100 funzionari e dipendenti dell’Onu. la maggior parte di loro sono cittadini siriani. Degli osservatori dovrebbero far parte anche funzionari del Comitato internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa siriana. La risoluzione chiede che tutte le parti consentano l’accesso incondizionato e immediato all’Onu per fornire aiuti umanitari e assistenza medica, e “il rispetto e la protezione tutti i civili in tutta Aleppo e in tutta la Siria.” A margine del voto l’ambasciatore di Damasco all’Onu, Bashar al-Ja’afari, ha affermato che l’opposizione siriana, attraverso l’impiego degli osservatori proverà a salvare alcuni agenti di servizi segreti stranieri che si trovano ad Aleppo Est. In particolare ha fatto riferimento a “12 spie”: sei dell’Arabia Saudita e una ciascuno dalla Turchia, Stati Uniti, Israele, Qatar, Giordania e Marocco. “Stiamo andando a prenderle e ve le mostreremo”, ha annunciato. La partenza degli ultimi miliziani da Aleppo chiude il capitolo più importante della guerra civile siriana con una vittoria strategica per il presidente siriano Bashar Assad che ora ha il controllo pieno delle cinque più grandi città del paese e della costa mediterranea. Intanto i presidenti di Russia e Iran, Paesi alleati della Siria, ieri hanno avuto una conversazione telefonica per discutere le prossime mosse. Vladimir Putin e Hassan Rouhani hanno sottolineato “la necessità di uno sforzo comune per lanciare un vero e proprio processo politico volto a dare una soluzione (alla guerra) in Siria.” I due leader ritengono che un rapido avvio dei colloqui tra il governo siriano e l’opposizione nella capitale del Kazakhstan, Astana, sarebbe un passo importante verso questo obiettivo. La conversazione ha preceduto la riunione prevista oggi a Mosca dei ministri degli esteri e della difesa di Russia, Iran e Turchia, Paese quest’ultimo che sostiene l’opposizione siriana ed è schierato contro Damasco. L’incontro avviene poche ore dopo l’assassinio ad Ankara dell’ambasciatore russo in Turchia, Andrei Karlov, da parte di un poliziotto turco che, dopo aver compiuto il suo gesto, ha urlato di aver voluto vendicare Aleppo. “Non dimenticare di Aleppo. non dimenticare la Siria!”, ha detto prima di essere a sua volta ucciso dalla polizia. L’inviato speciale dell’Onu per la Siria, Staffan De Mistura, si è espresso con favore sull’incontro di oggi a Mosca e ha annunciato che le Nazioni Unite sperano di organizzare negoziati tra il governo e l’opposizione il prossimo 8 febbraio. Oltre all’evacuazione dei miliziani jihadisti e delle loro famiglie da Aleppo Est, prosegue anche quella dei civili dai villaggi sciiti di Foua e Kfarya, per anni bombardati e tenuti sotto assedio dalle formazioni “ribelli” e verso i quali però i media e i governi internazionali hanno mostrato scarso interesse. E’ prevista infine anche l’uscita di combattenti antigovernativi dai villaggi di Madaya e Zabadani, vicini al confine con il Libano, dove ieri sono entrati 15 autobus. Nena News
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