Euronews - 09/12/2016 – Nei quartieri di Aleppo est sotto assedio i bombardamenti sono ripresi, dopo alcune ore di tregua. Il fuoco delle forze governative contro i ribelli anti regime si concentra sulle zone sud-est della seconda città della Siria, in particolare a Bustan Al Qasr . I gruppi islamici armati stanno impedendo ai civili di lasciare le aree da loro controllate, secondo fonti dell’Onu.
L’Onu non controlla l’evacuazione Nei quartieri riconquistati dalle forze di Assad, invece, la popolazione è libera di partire, dice l’inviato speciale Onu per la Siria Staffan de Mistura, ma senza controllo internazionale: “A questo punto sappiamo che l’evacuazione dei civili è in corso, ed è quasi immediata. Non aspettano noi per effettuarla. E lo stesso potrebbe avvenire riguardo all’evacuazione volontaria dei combattenti se ci fosse un accordo su questo. Lo si saprà sabato, se ne sta discutendo a Ginevra”.
Nonostante i colpi che si sentivano in lontananza, più di 4.000 persone hanno potuto lasciare i quartieri orientali in cui i ribelli oppongono resistenza all’avanzata dell’esercito siriano. Bustan al-Qasr, Blaura, Al Salaheen: quartieri semidistrutti dai quali il flusso di persone in fuga è stato incessante, attraverso alcuni corridoi indicati dall’esercito e dai russi. “Le persone che sono entrate nei gruppi armati – racconta un cittadino di Aleppo est – lo hanno fatto per uno stipendio e per avere da mangiare e da bere, oltre a proteggersi da eventuali abusi. Quei gruppi maltrattano quelli che non vogliono farne parte. E controllano tutta la distribuzione del cibo, che vendono”. “Hanno provato in ogni modo anche con me, ma ho rifiutato di arruolarmi e mi hanno picchiato. Ho provato più volte a scappare da quei quartieri per venire nelle zone controllate dal governo”.
Le Nazioni Unite parlano di centinaia di scomparsi, uomini tra i 30 e i 50 anni. Alcuni spariti dopo essere entrati nelle zone sotto controllo governativo. Risulta anche che alcuni gruppi d’opposizione armata abbiano bloccato gli uomini che cercavano di fuggire, uccidendo un numero imprecisato di civili. |