english version below

DEBKAfile Special Report

February 6, 2016

 

I Russi avvertono Usa, sauditi e turchi di mantenersi fuori dalla cruciale battaglia per Aleppo

 

Dopo cinque anni, la guerra civile siriana, affronta il suo momento più critico. Sabato 6 febbraio, una forza combinata di esercito siriano, truppe Hezbollah e una milizia sciita irachena con ufficiali iraniani, sono stati condotti da aerei russi e agenti delle forze speciali a penetrare in avanti per circondare i 35.000 ribelli intrappolati ad Aleppo, la città più grande del paese. Mentre stringono l'assedio, 400.000 civili siriani sono intrappolati e costretti a sopportare i pesanti bombardamenti degli aerei russi e il selvaggio fuoco di artiglieria da parte delle forze di terra che circondano la città.

 

Le rotte di approvvigionamento dei ribelli sono state tagliate Giovedi e Venerdì, quando le forze siriane e Hezbollah hanno conquistato corridoio di collegamento tra Azaz, Aleppo e tutta la provincia settentrionale di Idlib fino al confine turco. Decine di migliaia di profughi in fuga dalla città assediata stanno ammassandosi a Bab al-Salama, l'ultimo passaggio di frontiera turco ad essere chiuso contro di loro. Questo è il più grande esodo di rifugiati siriani dall'inizio della guerra civile.

 

I ribelli sotto assedio sono dolorosamente a corto di armi per combattere la massiccia offensiva combinata. Rimane solo il ricorso alla resa o ad essere massacrati fino alla sottomissione quando, a forza, i lealisti sfonderanno le loro posizioni e prenderanno il sopravvento strada dopo strada. Una volta che le forze combinate alleate con l'esercito di Bashar Assad prendono Aleppo e il nord della Siria, l'opposizione avrà subito la sconfitta più pesante dall'inizio della guerra. La capacità dei gruppi ribelli di continuare a combattere il regime sarà gravemente ridotta. La loro disperata condizione e la nuova ingestibile ondata di profughi siriani in grande numero, taglierà corto con la Conferenza di Ginevra per una Soluzione del Conflitto Siriano, prima che prenda il via, e provocherà le reazioni degli sponsor dei gruppi ribelli.

 

A Riyadh, il Brigadier Generale Ahmed Asiri, Muhammed Bin Salman, consigliere del ministro della Difesa saudita, ha annunciato Venerdì che l'Arabia Saudita è pronta "a partecipare ad attività di terra che la coalizione internazionale volesse lanciare contro l’Isis." Questa offerta è stata presa come una velata risposta all’SOS lanciata dalla roccaforte dei ribelli ad Aleppo.

 

A Washington, in un briefing per i media Usa, circoli del Dipartimento di Stato, hanno dichiarato che è giunto il momento di istituire una no flight zone nel nord della Siria. Dicendo: "Una volta che no flight zone verrà istituita non crediamo che la Russia vorrà sfidare la superiorità delle forze di Stati Uniti e NATO, soprattutto se operassero principalmente dalla Turchia."

 

Il giorno successivo, Venerdì, a Mosca ha rilasciato una risposta tagliente: il vice ministro della difesa russo Anatoly Antonov ha detto: "I Sistemi di difesa aerea russa consentono la diagnosi precoce delle minacce per gli aerei russi che volano in missione di combattimento sulla Siria e forniscono misure adeguate per garantire la sicurezza del volo" Questo era un richiamo alla sofisticata difesa aerea Russia con i sistemi missilistici S-400 e S-300 installati presso la sua base aerea siriana dopo che l'aviazione turca abbatté un aereo da guerra russo nel mese di novembre.

 

Il ministro degli Esteri siriano Walid al-Moallem più crudamente, ha dichiarato: "Tutte le truppe straniere che entreranno in Siria torneranno a casa in bare di legno." Raccomandando i gruppi armati di opposizione che combattono l'offensiva del governo nella zona di deporre le armi perché, ha detto, "i progressi del governo segnalano che i cinque anni di guerra in Siria si avvicinano alla fine."

 

Sabato, il segretario di Stato americano John Kerry ha esortato la Russia ad attuare un cessate il fuoco in Siria, dicendo che la sua campagna di bombardamenti stava uccidendo donne e bambini in gran numero e doveva finire. Ha detto ai giornalisti al suo ritorno da un viaggio in Europa: "La Russia mi ha indicato molto direttamente che sono pronti per un cessate il fuoco. Gli iraniani hanno confermato a Londra solo un giorno e mezzo fa, che sosterranno un cessate il fuoco."

 

Fonti militari di DEBKAfile non hanno visto alcun segno di cessate il fuoco o anche solo di un rallentamento dell'offensiva siro-iraniana a guida russa su Aleppo.

 


DEBKAfile Special Report

February 6, 2016

 

Russian hands-off warning to US, Saudis and Turks amid crucial Aleppo battle

 

The five-year Syrian civil war, faces its most critical moment. Saturday, Feb. 6, a combined force of Syrian army and Hizballah troops and an Iraqi Shiite militia under Iranian officers, were led by Russian air and Spetsnaz (special forces) officers into pressing forward to encircle 35,000 rebels trapped in Aleppo, the country’s largest city. As they tightened the siege, 400,000 Syrian civilians were also trapped and forced to bear heavy Russian air bombardment and savage artillery fire from the ground forces closing in on the city.

Rebel supply routes were cut off Thursday and Friday when Syrian and Hizballah forces captured the Azaz Corridor connecting Aleppo and all of the northern province of Idlib to the Turkish border.

Tens of thousands of refugees fleeing from the beleaguered town are massing at Bab al-Salama, the last Turkish border crossing to be closed against them. This is the largest Syrian refugee exodus since the start of the civil war.

The rebels under siege are painfully short of weaponry for fighting off the massive, combined offensive, DEBKAfile’s military sources report. Their only remaining recourse is to surrender or be ground into submission as the conquering force knocks over their positions and takes over street after street.

Once the combined forces fighting with Bashar Assad’s army take Aleppo and northern Syria, the opposition will have suffered its heaviest defeat since the war began. The rebels groups’ capacity to continue fighting the regime will be gravely diminished.

Their desperate plight - and the fresh surge of Syrian refugees in unmanageable numbers – cut short the conference in Geneva for a settlement of the Syrian conflict, before it got underway – and prompted reactions from sponsors of rebel groups.

In Riyadh, Brig, Gen. Ahmed Asiri, adviser to Saudi Defense Minister Muhammed Bin Salman, announced Friday that Saudi Arabia is ready “to participate in any ground operations that the international coalition launches against ISIS.” This offer was taken as a veiled response to the SOS from the rebel stronghold in Aleppo.

In Washington, State Department circles, in a briefing to US media, said the time had come to establish a no-fly security zone in northern Syria. They said: “Once a zone were established we do not believe Russia would challenge the stronger US and NATO forces, particularly if they were operating mainly from Turkey.”

The next day, Friday, Moscow came back with a sharp response: Russian Deputy Defense Minister Anatoly Antonov said: “Russian air defense systems enable early detection of threats to Russian aircraft flying combat missions over Syria and provide adequate measures to ensure flight safety.”

This was a reminder of the sophisticated air defense S-400 and S-300 missile systems Russia installed at its Syrian air base after the Turkish air force downed a Russian warplane in November.

Syrian Foreign Minister Walid al-Moallem put it more crudely: “Any foreign troops entering Syria would return home in wooden coffins.”

He advised armed opposition groups fighting the government offensive in the area to lay down their weapons because, he said, “government advances signal that the five-year-old Syria war is nearing its end.”

Saturday, US Secretary of State John Kerry urged Russia to implement a ceasefire in Syria, saying its bombing campaign was killing women and children in large numbers and "has to stop." He told reporters on his return from a trip to Europe: "Russia has indicated to me very directly they are prepared to do a ceasefire,” adding "The Iranians confirmed in London just a day and a half ago they will support a ceasefire now."

DEBKAfile’s military sources have seen no sign of any ceasefire or even a slowdown in the Russian-led Syrian-Iranian Aleppo offensive.

 

top