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20 settembre 2016
Convoglio colpito: sospeso l’invio di aiuti. Ma per i russi le cose non quadrano
di Enrico Oliari
Le Nazioni Unite hanno deciso di sospendere la fornitura di aiuti umanitari con mezzi di terra dopo che ieri è stato bombardato un convoglio nel nord ovest della Siria, ad al-Kubra, e sono stati distrutti 18 dei 31 camion, con 20 civili e un volontario della Croce Rossa uccisi.
Le forniture rientravano nell’accordo di tregua, ma non è ancora chiaro chi abbia colpito i mezzi della Mezza Luna Rossa.
Ad annunciare la decisione di interrompere l’invio di convogli umanitari è stato l’Ufficio dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha), il cui portavoce Jens Laerke ha reso noto che “Come misura di sicurezza immediata, gli altri movimenti di convogli in Siria sono stati per ora sospesi in attesa di ulteriori valutazioni della situazione sul fronte della sicurezza; tuttavia, restiamo impegnati per fornire aiuti a tutti i siriani che li necessitano”.
Il coordinatore umanitario dell’Onu, Stephen O’Brian, ha affermato che “Se verrà dimostrato che questo attacco spietato è stato diretto deliberatamente contro operatori umanitari equivarrebbe ad un crimine di guerra“, e Peter Maurer, presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc), ha parlato di “plateale violazione della legge internazionale dei diritti umani”.
Al momento è stato appurato che ne’ gli aerei siriani (Damasco ha smentito), ne’ quelli russi hanno colpito il convoglio e Mosca ritiene che non si sia trattato di un raid, bensì di un bombardamento da terra, probabilmente ad opera di Jabat Fath al-Sham, ex Jabat al-Nisra, la diramazione siriana di al-Qaeda che controlla con alcuni gruppi di ribelli alleati l’area come pure la metà della vicina città di Aleppo.
Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov sì è spinto oltre azzardando che i mezzi siano stati incendiati o distrutti da esplosivi piazzati: “Abbiamo studiato attentamente il video dei cosiddetti attivisti dalla scena e non abbiamo trovato segni che dimostrassero che a colpire il convoglio sia stato qualsiasi tipo di munizione”, poiché mancano le tracce a “imbuto” tipiche delle munizioni sparate dagli aerei.
Da più parti si è parlato della fine evidente della tregua, e forse a questo mirava chi ha distrutto i camion, ma il segretario di Stato Usa John Kerry, che si è confrontato a New York con i russi e con i rappresentanti di altre potenze mondiali, ha assicurato che il cessate-il-fuoco in Siria “non è morto” e che i colloqui ricominceranno alla fine della settimana. |
Fonte: HispanTv
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20 settembre 2016
Smentite da Mosca le menzogne relative all’attacco al convoglio dell’ONU
Traduzione e sintesi di L. Lago
Mosca rigetta le accuse degli USA: non sono stati nè i russi nè i siriani ad attaccare il convoglio dell’ONU.
Gli aerei dell’aviazione russa e di quella siriana non sono stati autori di alcun attacco contro il convoglio dell’ONU nella periferia sud occidentale di Aleppo, come riferito dal portavoce della Difesa russa, generale maggiore, Igor Konashenkov.
Per dare forza alle sue affermazioni, il portavoce militare ha aggiunto che, visto che il convoglio attraversava territori controllati dai “ribelli moderati”, il Centro russo per la Riconciliazione in Siria stava realizzando la sorveglianza con l’aiuto di apparecchi senza pilota. Inoltre ha aggiunto Konashenkov che gli unici che disponevano di informazioni complete sul tragitto del convoglio dell’ONU, erano i “ribelli moderati” appoggiati dagli USA, gruppi amati che combattono contro le forze governative.
A seguito di uno studio dei filmati e delle immagini, si è visto che sul posto non ci sono crateri corrispondenti ad un attacco aereo ed i veicoli non presentano danni strutturali alle carrozzerie, come accade per effetto di onde d’urto di esplosioni causate da proiettili sparati dall’aria.
Le immagini fanno supporre piuttosto alle conseguenze dirette di un incendio del carico che potrebbe essere iniziato in concomitanza con l’offensiva su larga scala iniziata dai gruppi dei miliziani verso Aleppo, ha riferito il portavoce russo.
Il militare russo ha fatto riferimento all’offensiva portato a compimenmto dal gruppo terrorista Fath al-Sham (ex Al Nusra) realizzata con forti colpi di artiglieria e di cari armati come anche da missili presenti nella zona.
D’altra parte anche fonti siriane hanno categoricamente smentito le accuse infondate circa qualsiasi implicazione dell’Esercito siriano nell’assalto al convoglio ONU, episodio (l’ennesimo) utilizzato strumentalmente dalla propaganda dei media occidentali per diffamare le forze siriane.
Nell’attaco, di cui gli USA avevano previamente accusato la Russia, erano morti venti civili mentre si scaricavano gli aiuti destinati alla popolazione di Aleppo, secondo le informazioni diffuse dalla Croce Rossa svizzera e dalla Mezza Luna rossa. |