Infopal - 11 febbraio 2016 - Giovedì, le forze israeliane hanno ferito tre giovani palestinesi nella cittadina di Beit Duqqu, a nord-ovest di Gerusalemme. I tre ragazzi sono stati portati in un ospedale, in condizioni moderate. Altri tre, due dei quali sono adolescenti, sono stati feriti. Testimoni locali hanno riferito che le forze israeliane hanno invaso la cittadina e assaltato diverse abitazioni. Durante l’invasione sono scoppiati scontri e i soldati hanno sparato proiettili letali e lacrimogeni. Agenzia stampa Infopal - 10 febbraio 2016 - 22 minorenni palestinesi, tra bambini e adolescenti, sono stati uccisi a sangue freddo dalle forze di occupazione nel mese di gennaio. Uccisi solo in quanto Palestinesi. Roma, 10 febbraio 2016, Nena News – Un palestinese 16enne, Omar Madi, è stato sparato stamane al petto durante gli scontri con i soldati israeliani avvenuti nei pressi del campo di al-Arrub (a nord della città cisgiordana di Hebron). Secondo quanto riferiscono fonti palestinesi, Madi sarebbe stato trasportato all’ospedale al-Mizan di Hebron ancora in vita, ma sarebbe morto per le ferite riportate. Secondo un portavoce militare israeliano, durante “un attività di sicurezza di routine”, le forze armate hanno “identificato alcuni ragazzi che lanciavano pietre contro vetture israeliane sulla strada 60 vicino al campo profughi di al-Arrub. I soldati avrebbero risposto “con mezzi di dispersione antisommossa e sparato ad uno di loro con pallottole vere”. L’attacco giunge il giorno dopo che l’esercito israeliano ha deciso di chiudere il villaggio di Nahalin (30 chilometri a nord di al-Arroub) in rappresaglia per un attacco palestinese contro un colono israeliano. Da inizio ottobre sono 166 i palestinesi uccisi dalle forze armate israeliane. Ventisei le vittime israeliane. Morti anche un americano e un richiedente asilo eritreo. Nena News PIC - Infopal - 10 febbraio 2016 - Padre Manuel Hanna Musallam, sacerdote della Chiesa Latina in Palestina, ha dichiarato che digiunerà tre giorni in solidarietà con il giornalista Muhammad al-Qeeq, in sciopero della fame da due mesi e mezzo. In un’intervista esclusiva con PIC, padre Musallam si è rivolto a al-Qeeq dicendo: “Caro eroe, la tua vita è più preziosa per noi della tua morte”. P. Musallam ha chiesto a Musulmani e Cristiani di digiunare e pregare per al-Qeeq. “Il mondo non ha mostrato simpatia per i detenuti palestinesi oppressi. La storia maledirà e condannerà tutti coloro che sono rimasti in silenzio di fronte ai crimini e alle persecuzioni israeliane del popolo palestinese”. Il sacerdote ha condannato la politica di detenzione amministrativa (senza imputazioni né processi) utilizzata dalle autorità israeliane: “Israele sarà portato davanti alle corti internazionali per le sue condanne contraffatte di Palestinesi”. Poi, rivolgendosi a al-Qeeq, ha detto: “Il tuo messaggio ha raggiunto il mondo intero. Fermati alla porta della morte e non attraversarla. Abbiamo bisogno che tu insegni alle giovani generazioni il vero significato della pazienza e della resistenza. Tu hai costretto il nemico ad ammettere la sconfitta. Vogliamo che vivi per la Palestina”. P. Musallam ha anche espresso solidarietà con i manifestanti, i parlamentari e gli attivisti anti-occupazione rinchiusi nelle carceri israeliane.
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