PIC - infopal.it – 28/7/2016 - Gerusalemme occupata – Traduzione di Giovanna Vallone - Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Gadi Eisenkot, ha dichiarato che i soldati israeliani hanno ucciso 166 palestinesi durante gli ultimi 10 mesi con il pretesto di aver cercato di eseguire degli accoltellamenti. Ha sottolineato che tale numero è uguale a quello delle persone uccise con le stesse accuse nel corso degli ultimi 7 anni. Eisenkot ha spiegato, nell’intervento a una sessione della commissione degli Affari esteri e della sicurezza al parlamento, martedì 26 luglio, che 3200 palestinesi sono stati arrestati nelle varie zone rurali della Cisgiordania occupata, con l’ipotesi di coinvolgimento negli attacchi. E ha aggiunto che sono state sequestrate 200 armi. Per quanto riguarda la situazione nella Striscia di Gaza, il capo di stato maggiore ha riconosciuto che il movimento di Hamas è in crescita, ma ha aggiunto che è vietato il lancio dei razzi su Israele. Le forze armate israeliane hanno compiuto una decina di esecuzioni extra-giudiziarie contro giovani palestinesi in Cisgiordania e a Gerusalemme, con il pretesto di tentativi di accoltellamenti o di sparatorie, ma istituzioni giuridiche internazionali e israeliane hanno denunciato tali esecuzioni in quanto una chiara violazione del diritto internazionale umanitario.
Quds Press - infopal.it - 27/7/2016 - Traduzione di Patrizia Stellato - Secondo un rapporto stilato da alcune organizzazioni per i diritti umani, negli ultimi sei mesi le forze dell’occupazione hanno arrestato 81 pescatori palestinesi durante le operazioni di pesca al largo della costa della Striscia di Gaza. Nel rapporto, pubblicato giovedì 21 luglio, il Centro studi per i prigionieri palestinesi ha reso noto che gli attacchi deliberati delle forze dell’occupazione contro i pescatori della Striscia di Gaza, effettuati mediante arresti, sparatorie o distruzione delle navi, rientrano nell’ambito di una “politica sistematica e non casuale, volta ad assediare e ad asfissiare ancora di più la Striscia”. Inoltre, il rapporto evidenzia che nello scorso semestre del 2016 gli arresti di pescatori si sono intensificati, registrando nello stesso periodo un aumento del 200%. Nel 2015 stati solo 52 i casi di pescatori arrestati, rispetto agli 81 dei primi sei mesi di quest’anno. Nei mesi di maggio e giugno scorsi, si sono verificati più della metà degli arresti; le forze navali israeliane hanno effettuato arresti di massa che hanno coinvolto 42 pescatori palestinesi, 3 di loro fermati dopo essere stati feriti, tra cui il quindicenne Mohammed Sultan, colpito ai piedi da due pallottole. “Inseguendo i pescatori, l’occupazione mira a ostacolare lo sviluppo di questo settore, accrescendo così le fila dei disoccupati; il settore ittico costituisce, infatti, la prima fonte di sostentamento di migliaia di abitanti della Striscia. A ciò si aggiungono le questioni legate alla sicurezza, in quanto l’occupazione sottopone i pescatori a delle indagini nel porto di Ashdod, ricattandoli ed esercitando pressione su di loro per costringerli a collaborare con i servizi segreti israeliani”. Il rapporto accusa l’occupazione di violare i diritti dei pescatori palestinesi, ritenendo che le continue violazioni perpetrate contro di loro contravvengono al diritto internazionale umanitario. La comunità internazionale esorta a tutelare i pescatori palestinesi dalla pirateria e dalle pratiche arbitrarie dell’occupazione, che costituiscono dei crimini di guerra. |