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21 settembre 2016

 

La Finlandia si prepara a entrare nella Nato e la Russia schiera gli S-400 a nord-ovest

di Enrico Oliari

 

Per la prima volta la Russia ha schierato sue batterie dei moderni missili contraerei S-400 nel nord dell’Europa, nella regione di Leningrado che confina con l’Estonia e la Finlandia. Il sistema missilistico S-400, dislocato l’inverno scorso a protezione della base di Latakia, in Siria, consiste in batterie in grado di colpire aerei strategici e tattici, ance supersonici.

L’iniziativa di Mosca arriva a seguito delle continue tensioni con la Nato, dopo che nei mesi scorsi nelle repubbliche baltiche e in Polonia si sono svolte esercitazioni di terra e di mare congiunte e dopo la decisione di Helsinki di aderire alla Nato.

Il colonnello Igor Mughinov, responsabile dell’ufficio stampa del Distretto militare occidentale russo, ha anche annunciato esercitazioni di tiro sul poligono di Ashuluk nella regione di Astrakhan, con “lanci a bassa quota, alta e su obiettivi balistici”, specificando che dopo tali manovre, “il complesso” difensivo sarà inviato alle “frontiere aeree del nord occidentali della Russia”.

La decisione di arrivare al confine finlandese è dovuta alla partecipazione di Helsinki all’Alleanza del Nord guidata dalla Gran Bretagna, che sta gradualmente integrando nel quadro della Nato Svezia e Finlandia..

La neutralità della Finlandia è venuta meno dopo quella che il ministro degli Esteri Timo Soini ha definito “l’invasione dell’Ucraina” e dopo che lo stesso ha detto che non possono essere escluse “l’uso o la minaccia della forza militare contro la Finlandia”, dato la propaganda e le pressioni economiche esercitate dalla Russia.

 

In occasione dell’incontro del primo luglio di Vladimir Putin con il presidente finlandese Sauli Niinisto, il presidente russo ha fatto sapere che Mosca rispetterà la scelta di aderire alla Nato, ma poi in conferenza stampa congiunta ha aggiunto: “Immaginate che la Finlandia entri nella Nato. Significa che le truppe finlandesi smettono di essere indipendenti, cessano di essere sovrane nel pieno senso della parola. Entreranno a far parte dell’infrastruttura militare della Nato, che in un baleno si ritroverà ai confini della Federazione russa. Cosa pensate, che le nostre truppe continueranno ad operare a 1.500 chilometri dal confine e là rimarranno?”. Ha poi aggiunto che “Noi non abbiamo cambiato nulla, tutto è rimasto come è. Ma alle nostre frontiere con gli Stati Baltici le truppe della NATO aumentano. Cosa dobbiamo fare?”.

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