Fonte: Information Clearing House

http://www.controinformazione.info

Gen 27, 2016

 

L’Arabia Saudita sta assassinando i civili con le bombe degli Stati Uniti

di  Marjorie Cohn

Traduzione di Luciano Lago

 

L’Arabia Saudita sta bombardando i civili con bombe di fabbricazione USA, che violano tanto le norme statunitensi come anche  quelle internazionali.

L’Arabia Saudita è responsabile di crimini di guerra e gli Stati Uniti sono corresponsabili e complici per avere fornito ai sauditi aiuto militare.

Nel Settembre del 2015 le forze aeree saudite hanno ucciso 135 partecipanti ad una festa di nozze nello Yemen. I bombardamenti sauditi hanno ucciso fino ad oggi 2.800 civili, fra i quali  500 bambini.

La Human Rights Watch accusa che questi attacchi hanno indiscriminatamente assassinato e ferito civili inermi.

 

Questo conflitto è parte di una lotta di potere regionale tra Iran ed Arabia Saudita. I sauditi stanno bombardando lo Yemen con il fine di annientare i ribelli Houti che hanno resistito da molto tempo alla repressione del Governo. L’Iran è stato accusato di appoggiare gli Houtis, per quanto l’Iran lo smentisca.

Lo Yemen si trova nella posizione strategica di uno stretto canale che unisce il Golfo di Aden con il Mar Rosso. Una gran parte del petrolio del mondo passa attraverso questo canale.

In Ottobre del 2015, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite è arrivato alla conclusione che la coalizione diretta dall’Arabia Saudita aveva commesso “gravi violazioni” dei diritti umani nei confronti dei civili. Includendo  in queste azioni attacchi indiscriminati diretti contro mercati, contro un accampamento per rifugiati yemeniti e contro depositi di aiuti umanitari; inoltre l’Arabia Saudita è stata accusata di evitare intenzionalmente la fornitura di assistenza umanitaria per la popolazione. Il gruppo ha considerato anche preoccupante che la coalizione considera i quartieri civili, incluse le città di Marra y Sadah, come obiettivi legittimi di bombardamento. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha documentato oltre 100 attacchi sauditi avvenuti contro ospedali.

 

Il Protocollo della Convenzione di Ginevra proibisce gli attacchi contro i civili. Dispone che le parti in un conflitto “debbano in ogni momento distinguere tra la popolazione civile ed i combattenti e gli altri beni di carattere civile e gli obiettivi militari e di conseguenza dovrebbero dirigere le operazioni unicamente contro obiettivi militari”.

Opinione: La crisi nello Yemen richiede interventi umanitari

l’Arabia Saudita sta partecipando  attivamente anche alle gravi violazioni dei diritti umani individuali.

In Gennaio del 2016, il Governo Saudita ha condannato a morte 47 persone, incluso un clerico sciita, esponente pacifista, il quale era stato un leader della primavera araba nel 2011 nello Yemen. Molti dei condannati alla pena capitale sono stati torturati nel corso della detenzione e gli è stato negato un giusto processo. La maggior parte sono stati decapitati. Questo inorridisce essendo gli stessi metodi che utilizza l’ISIS.

Tuttavia il portavoce del Dipartimento di Stato, John Kirby ha protestato tardivamente e debolmente dicendo:  “riteniamo che l’impegno diplomatico sia quello di dirigere i colloqui che sono essenziali nel lavoro che riguarda le differenze”.

Altre esecuzioni capitali sono state eseguite in Arabia Saudita contro dissidenti o persone che si erano macchiate di reati come apostasia o infedeltà ai precetti islamici, senza che queste abbiano suscitato la condanna degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, come ad esempio nel caso dell’artista e poeta palestinese Ashraf Fayadh, la cui famiglia risiedeva a Gaza, che fu accusato di aver fotografato delle donne e di aver ripudiato l’Islam e per questo fu condannato alla decapitazione in Arabia Saudita.

 

L’Arabia Saudita e gli USA sono stati parte di un accordo a Ginevra che definisce come gravi violazioni dei diritti umani, le uccisioni intenzionali, il fatto di causare gravi sofferenze corporali o alla saute , la tortura o il trattamento inumano. Le infrazioni gravi sono considerate crimini di guerra. Si proibisccono anche “le condanne decretate e la realizzazione di esecuzioni senza un processo previo pronunciato da un Tribunale regolarmente costituito, con garanzie giudiziali riconosciute come indispensabili per i popoli civili”.

Il governo degli USA è il principale fornitore di armi all’Arabia Saudita. Nel Novembre del 2015 gli USA hanno venduto 1,29 bilioni di dollari di armamenti all’Arabia Saudita, Includendo più di 10.000 bombe, munizioni ed armi fabbricate da Raytheon e dalla Boeing, così come bombe a guida laser, missili, ecc.. Un mese prima gli USA avevano approvato una vendita per 11,25 bilioni di $ per navi da combattimento all’Arabia Saudita.

Gli USA forniscono anche intelligence ed appoggio logistico alla coalizione che sta operando contro lo Yemen. Nel corso degli ultimi 5 anni, il governo USA ha venduto ai sauditi armi per oltre 100 bilioni di dollari, vendite che hanno arricchito in gran misura i contrattisti delll’apparato militare industriale USA.

Ci si chiede perché  gli Stati Uniti, rispetto alle violazioni dei sauditi,   “solitamente guardavano da altra parte o avevano emesso soltanto avvertimenti attentamente calibrati in rapporti sui diritti umani o su come la famiglia reale saudita aveva represso il dissenso e la libertà di parola ed aveva permesso alla sua elite di finanziare gli estremisti islamici,” se lo domanda l’analista  del New York Times, David Sanger. “In cambio”, Sanger scrive, “Arabia Saudita è diventata la stazione di servizi più affidabile per gli USA, un fornitore abituale di intelligence ed un prezioso contrappeso all’Iran”.  L’Arabia Saudita è uno stretto alleato degli Stati Uniti e di  Israele, contro l’accordo nucleare dell’Iran.

Nell’ aprile 2015, il governo degli Stati Uniti ha impedito ad un convoglio di nove navi iraniane, caricate di aiuti umanitari, di raggiungere lo Yemen. Il Presidente Barack Obama ha anche inviato una portaerei nella zona per imporre l’embargo Saudita sulle forniture dall’esterno. Secondo le stime dell’ONU, 21 milioni di persone non hanno servizi di base e oltre 1,5 milioni sono state sfollate dalle loro case. L’UNICEF rileva che 6 milioni di persone nello Yemen  non hanno cibo ed acqua potabile a sufficienza e vi è una emergenza umanitaria in corso (dimenticata dai media occidentali).

Inoltre, il governo degli Stati Uniti pretende di prevenire il controllo sugli abusi dei diritti umani commessi dai sauditi nello Yemen. In ottobre 2015, gli Stati Uniti hanno bloccato una proposta del Comitato di sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che richiedeva il Presidente del Comitato stesso  per contattare “tutte le parti coinvolte nel conflitto e sottolineare la loro responsabilità di far rispettare e sostenere il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani.”

Il governo degli Stati Uniti inoltre sta violando le leggi nazionali, fornendo i sauditi con grandi aiuti militari. La legge di Leahy vieta l’assistenza degli Stati Uniti alle forze di sicurezza straniere o agli ufficiali militari, “Se il Segretario di stato ha informazioni credibili che tali unità abbiano commesso gravi violazioni dei diritti umani.” Il Senatore Patrick Leahy (D-VT.), autore della legge , ha detto riferendosi  alla politica estera dell’Amministrazione Obama: “i rapporti sul numero di  vittime civili causati  dagli attacchi aerei sauditi in aree densamente popolate [nello Yemen] costringono noi a chiedere se queste operazioni, appoggiate dagli Stati Uniti, violano la “legge Leahy”

Inoltre, 22 U.S.C., sezione 2304 prevede che “nessuna assistenza di sicurezza può essere fornita a favore di qualsiasi governo che si impegna in un modello confacente di gravi violazioni dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale”.

Il  commercio di armi obbliga gli Stati membri a monitorare le esportazioni di armi ed assicurarsi che non finiscono per essere utilizzate per commettere violazioni dei diritti umani. Anche se gli Stati Uniti non hanno ratificato tale trattato, abbiamo firmato l’altro emanato dal Congresso. Ai sensi della convenzione di Vienna sul diritto dei trattati, ad uno dei firmatari di questo trrattato viene proibito di adottare misure inconpatibili con l’oggetto del Trattato.

Il governo americano dovrebbe immediatamente fermare i trasferimenti di armi e di sostegno militare in Arabia Saudita e sostenere un’indagine indipendente per crimini di guerra e di trasferimenti di armi USA nello Yemen. Gli Stati Uniti devono smettere di partecipare e richiamare le Organizzazioni internazionali  per porre fine al blocco di fatto contro lo Yemen,  in modo che l’assistenza umanitaria possa raggiungere quelle persone che hanno necessità di assistenza, si dovrebbe impegnare  in sforzi diplomatici per porre fine al conflitto e ratificare il trattato sul commercio di armi.

In un risvolto interessante, i sauditi hanno contribuito $ 10 milioni alla Fondazione Clinton prima che Hillary Clinton fosse divenuta il Segretario di Stato. Nel 2011, l’anno dopo che il Dipartimento di Stato aveva documentato le violazioni gravi una miriade dei diritti umani dall’Arabia Saudita, Hillary ha supervisionato una vendita di $ 29 miliardi di aerei da guerra avanzati ai sauditi, dichiarando che “era nel nostro interesse nazionale”. L’accordo era “una priorità assoluta” per Hillary, secondo Andrew Shapiro, un assistente del Segretario di Stato. Due mesi prima dell’accordo, la Boeing, produttore di uno degli aerei da combattimento che i sauditi hanno cercato di acquistare, ha contribuito con 900.000 $ alla Fondazione dei Clinton.

Adesso la Hilary Clinton sostiene che gli Stati Uniti debbono cercare “una più stretta collaborazione strategica” con l’Arabia Saudita.

*Marjorie Cohn è professore presso la “School of Law del Thomas Jefferson”, ex presidente della Gilda nazionale avvocati e il Vice Segretario generale dell’associazione internazionale di avvocati democratici. Il suo libro più recente è “I droni e l’uccisione mirata: problemi legali, morali e geopolitici .”

top