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11 gennaio 2016

 

Yemen, mercenari e agenti stranieri arruolati dalla coalizione saudita

di Giovanni Sorbello

 

E’ sempre più diffuso l’utilizzo di mercenari stranieri nella brutale aggressione che la cosiddetta coalizione saudita sta conducendo contro lo Yemen.

Nelle ultime settimane, l’esercito yemenita e le forze popolari composte dai combattenti sciiti di Ansarullah hanno ucciso decine di mercenari della famigerata agenzia Blackwater.

Lo scorso 23 dicembre, quattro mercenari della Blackwater, tra cui due britannici, un americano e un sudafricano, sono stati uccisi durante un attacco contro la loro base militare nella regione di Zobab.

Il 9 dicembre, 14 mercenari della Blackwater, tra cui un britannico, un francese, un australiano e sei colombiani sono stati uccisi in un attacco contro la base militare di Al-Amri, nella provincia di Ta’iz.

Dopo aver subito pesanti perdite, gli Emirati Arabi Uniti, altro Paese coinvolto nella vile aggressione, hanno pensato bene di reclutare mercenari colombiani per sostituire le proprie truppe regolari dislocate in Yemen.

Fonti militari yemenite hanno riferito che tra le forze della Blackwater spedite nello Yemen fanno parte molti mercenari appartenenti al Fronte Al-Nusra e all’Isil, fatti giungere direttamente dalla Siria.

Nonostante l’impressionante utilizzo di mezzi e forze, la cosiddetta coalizione saudita deve fare i conti con un disastroso e fallimentare bilancio militare oltre che politico. Dal marzo dello scorso anno, oltre ottomila yemeniti sono morti sotto le bombe che l’Occidente, Italia in testa, ha fornito al fedele alleato saudita.

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