Euronews - 25/01/16 - In Tunisia il coprifuoco notturno è stato ridotto di un paio d’ore. Inizia dalle 22 per concludersi alle 5 del mattino. La situzaione dell’ordine pubblico sta migliorando dice il governo. Ma le maniferstazioni per chiedere lavoro continuano ovunque, come a Kasserine, nel centro del paese, dove i disoccupati assediano il municipio: Siamo qui per il lavoro dice una ragazza – Vogliamo che prendano sul serio le nostre richieste. È un nostro diritto. Non devono assumere solo i figli dei funzionari lasciando gli altri nel bisogno. Vogliamo che venga assunto chi ne ha bisogno. Diciamo no alla corruzione, no alla corruzione e no all’ingiustizia, no all’oppressione e no alla tirannia. Vogliamo che ci diano istruzione, lavoro, servizi sociali e ospedali – aggiunge un’altra – Non siamo teppisti, non facciamo nulla di male e non vogliamo creare disordini, vogliamo solo lavorare, ecco tutto. Lavoro e sviluppo. I tunisini si aspettavano questo dalla loro Rivoluzione dei gelsomini. Oltre che la fine della dittatura. Il dittatore è stato cacciato. Il paese è uno dei pochi della Primavera araba ad avviarsi seriamente sulla strada della democrazia, ma quanto a lavoro e sviluppo, soprattutto per i giovani diplomati disoccupati il cammino sembra ancora lungo.

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