Fonte: Al Manar http://www.controinformazione.info Gen 09, 2016
Migliaia di sauditi stanno protestando in queste ore al grido di “Morte ai Saud” Traduzione di L. Lago
Nella provincia dell’Est dell’Arabia Saudita, nella città costiera di Awamiya, nel Golfo Pérsico, di dove era originario Sheij Nimr, il clerico sciita fatto decapitare dal Governo Saudita, si stanno svolgendo manifestazioni di protesta della popolazione contro il governo e la dinastia dei Saud. Secondo l’agenzia AFP, queste manifestazioni sono al culmine dopo una settimana di mobilitazioni nel corso delle quali i manifestanti hanno issato bandiere nere e foto dello sceicco fatto decapitare dai Saud. Le proteste si sono fatte più forti e si odono slogans in cui si chiede “morte ai Saud”. Lo sceicco Nimir era molto popolare in questa parte del paese, abitata da una popolazione di confessione sciita. I manifestanti si dicono indegnati per l’esecuzione del religioso sciita ed è la prima volta che vengono lanciate critiche ed attacchi aperti verso la famiglia dei Saud. Sheij Nimr si era battuto per ottenere riforme politiche democratiche per tutti i sauditi e non soltanto per la popolazione sciita ed aveva chiamato a manifestare in forma pacifica per ottenere questi obiettivi. Secondo un abitante di Awamiya, la morte di Sheij Nimr potrebbe provocare il caos nelle strade. “La situazione sta cambiando radicalmente e la gente di trova in piena collera”. I manifestanti hanno incendiato pneumatici nelle strade mentre si sentivano spari ed esplosioni in forma regolare, come informano altri residenti della zona. Secondo alcuni si tratta di piccoli gruppi di agitatori responsabili degli incidenti mentre la maggioranza della popolazione vuole proteste pacifiche, incluso il fratello di Nimr. “Non abbiamo bisogno di far spargere neppure una goccia di sangue”, ha detto Yaffar al Nimr alla AFP, “la gente si sente indignata”. La famiglia di Nimr ha ricevuto l’omaggio e le condoglianze di migliaia di persone arrivate da ogni parte del paese negli ultimi giorni. Il regime wahabita ha proibito le manifestazioni di protesta ed ha inviato mezzi blindati e milizia armata per reprimere i disordini. Gli avvenimenti nella penisola araba potrebbero avere un forte impatto sui mercati petroliferi e sulla stabilità dell’intera regione |