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11/03/2016

 

Stato islamico, un “pentito” trafuga un file con i nomi di 22mila jihadisti

 

Per le cancellerie occidentali il documento sarebbe autentico e favorisce la “conoscenza delle strutture dell’organizzazione”. Esso aiuterà gli inquirenti a tracciare gli spostamenti dei miliziani e la magistratura a processare quanti rientrano in patria. All’interno i nomi di combattenti provenienti da diversi Paesi europei.

 

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - I file contenenti i nomi di migliaia di miliziani e combattenti reclutati dallo Stato islamico (SI) si può presumere che siano autentici. È quanto ha affermato il ministro tedesco degli Interni Thomas de Maiziere, secondo cui questa mole di informazioni potrà aiutare gli inquirenti a indagare e tracciare gli spostamenti dei combattenti jihadisti. Inoltre, essa potrà anche prevenire reclutamenti futuri da parte del movimento estremista islamico.

I documenti ottenuti dalle cancellerie tedesca e britannica e messi a disposizione anche dai media vicini all’opposizione siriana contiene i nomi di miliziani dello SI provenienti da almeno 40 nazioni. Sulla lista vi sarebbero circa 22mila nomi, ma molti di questi sarebbero ripetuti più volte. Nel formulario oltre ai nomi e la nazionalità sono inseriti anche l’indirizzo, il numero di telefono e le qualità di ciascun combattente del jihad.

Il primo a pubblicare i file (in arabo) è stato il sito web Zaman Al-Wasl, con base in Qatar e vicino all’opposizione siriana che lotta contro il presidente Bashar al-Assad. Due dei nomi contenuti nell’elenco - Kerim Marc B e Abdelkarim B - appartengono a jihadisti oggi alla sbarra in Germania per terrorismo. Altri due sono apparsi in passato nei video di propaganda dello SI.

Nei documenti compaiono i nomi di cittadini olandesi e 16 britannici, fra cui due personalità conosciute (Junaid Hussain e Reyaad Khan) e decedute nel corso di raid aerei della coalizione in Siria.

I file indicano anche i desiderata dei combattenti: alcuni vogliono essere “attentatori suicida”, altri dicono di voler essere “martiri”; uno si propone per missioni suicide, ma nelle note i vertici dello SI spiegano che “ha problemi di visione notturna” e non sa guidare “auto col cambio manuale”.

Per il ministro tedesco il documento aiuta a migliorare “la conoscenza delle strutture dell’organizzazione terrorista” e potrebbe “scoraggiare” altri giovani sapendo che andrebbero a “far parte di un’organizzazione criminale”.

Il file sarebbe stato trafugato da un “pentito”, identificato come Abu Hamed, un combattente dello SI che, dopo aver conosciuto da vicino il gruppo e i suoi vertici, dice di essere rimasto deluso e per questo ha voluto trafugare il documento prelevando dalla sicurezza interna al movimento.

Secondo alcuni esperti il materiale mostra, da un lato, la burocrazia maniacale interna al movimento e, dall’altro, il grande bisogno di denaro e risorse finanziarie.

Analisti ed esperti concordano sul fatto che, se comprovata a fronte di qualche dubbio che permane, la lista avrà un’importanza strategica enorme per le intelligence e i governi che si battono contro lo Stato islamico. I dati risalgono al 2013 e ai primi mesi del 2014, quindi non sono aggiornate; tuttavia, essi rivestono ancora un significato enorme e sono una fonte essenziale di verifica per i governi nella lotta al terrorismo e al reclutamento jihadista. Infine, la magistratura dei vari Paesi potrà utilizzare questi elenchi per processare quanti rientrano in patria dopo aver militato nel gruppo terrorista.

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