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6 aprile 2016 17:04 ·

 

Sciolto il parlamento di Tripoli, al-Serraj consolida la leadership

di Enrico Oliari

 

Il premier designato dalla Comunità internazionale Fayez al-Serraj continua a consolidare la propria leadership politica a Tripoli, dopo essere giunto in modo rocambolesco con una nave da guerra per via del blocco aereo “ad personam” imposto dall’ormai ex premier Khalifa al-Ghweil, ora ritiratosi a Misurata.

Ieri si è sciolto il parlamento “di Tripoli” e una settantina di deputati hanno dichiarato la loro fedeltà ad al-Serraj, come già hanno fatto il governatore della Banca nazionale libica Sadik Elbaker, i rappresentanti delle municipalità e di diverse città e i consigli degli anziani delle principali tribù, tra cui quello di Misurata. Con una nota il del Consiglio delle tribù Tuareg, che si è riunito a Ghat, capoluogo del governatorato di Fezzan, ha dato il “benvenuto al Consiglio presidenziale del governo di concordia nazionale insediatosi a Tripoli”.

Tra le prime cose il neo-premier ha congelato i conti dei ministeri e delle istituzioni (non gli stipendi dei dipendenti) per garantire il controllo delle spese e per scongiurare il finanziamento di fazioni o di gruppi armati ancora riottosi al governo di unità nazionale.

Resta da vedere il nodo di Tobruk, dove i parlamentari hanno continuato a far mancare il numero legale per sciogliere il proprio governo e quindi riconoscersi in quello di al-Serraj.

Fino alle trattative condotte prima dall’inviato dell’Onu Berbardino Leon e poi dal successore Martin Kobler, erano il parlamento e il governo “di Tobruk”, quest’ultimo gudato da Abdullah al-Thinni, ad essere riconosciuti dalla comunità internazionale in quanto frutto delle elezioni 2014. Nel giugno di quell’anno le milizie islamiste e di alcune tribù tra cui quella potente di Misurata avevano preso il controllo della capitale costringendo i miliziani della tribù di Zintan alla ritirata e il governo a fuggire a Tobruk.

Con una nota il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni ha indicato “I recenti sviluppi in Libia” come “incoraggianti”: “La decisione adottata dai membri del Governo di Salvezza Nazionale e dalla grande maggioranza del Congresso di Tripoli di sostenere il Consiglio Presidenziale e il Governo di Accordo Nazionale – ha detto il ministro – vanno nel senso auspicato di ricomporre il quadro istituzionale riportandolo nell’ambito dell’Accordo Politico firmato a Skhirat e di anteporre l’obiettivo di una Libia unita, stabile e sicura alle divergenze”. “Mi auguro – ha aggiunto – che lo spirito di compromesso prevalga su tutte le parti coinvolte e che quanto prima la Camera dei Rappresentanti voti la fiducia al Governo di Accordo Nazionale. Il Consiglio Presidenziale e il popolo libico possono contare sul pieno sostegno dell’Italia”.

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